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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Zona gialla e arancione: cosa cambia per le regioni dal 6 dicembre

Venerdì 4 è atteso il report dell'Istituto Superiore di Sanità e, successivamente, l'ordinanza del ministero della Salute che cambierà colore ai territori passando alcuni dall'arancione al giallo e altri dal rosso all'arancione. Quali?

Il conto alla rovescia è iniziato: dopo il Dpcm 3 dicembre, venerdì 4 è atteso il report dell'Istituto Superiore di Sanità e, successivamente (come è successo la scorsa settimana), l'ordinanza del ministero della Salute che cambierà colore alle regioni passando alcune da zona arancione a zona gialla e altre da zona rossa a zona arancione. Quali?

Zona gialla e arancione: cosa cambia per le regioni dal 6 dicembre

I pronostici ieri indicavano come candidate all'uscita dalla zona rossa la Campania, la provincia autonoma di Bolzano, la Toscana e la Valle d'Aosta, che andranno ad aggiungersi alla Basilicata, alla Calabria, alla Lombardia e al Piemonte. In zona gialla sono invece attese Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria. Proprio la Valle d'Aosta però ha mandato qualche segnale di nervosismo: "Dal 9 novembre la regione è in scenario arancione. Nell'ultima settimana abbiamo un rischio moderato e un Rt inferiore a 1, pertanto dovremmo essere in zona gialla o anche meno. Oggi la nostra situazione è migliore rispetto a regioni che sono gialle, come il Veneto", ha detto il presidente Erik Lavevaz, che poi in serata ha firmato un'ordinanza per riaprire i negozzi di prossimità: "Rispettando la necessità di garantire la massima sicurezza, che è la priorità, è necessario dare uniformità di trattamento ai cittadini. Per questo abbiamo deciso di dare la possibilità di aprire da domani fino al 3 dicembre. Poi sappiamo che da venerdì diventeremo zona arancione. Rispetto ai fenomeni di assembramento avvenuti nelle grandi città, da noi questo non accadrà perchè non abbiamo i centri commerciali"

Ma anche altri hanno legittime aspirazioni: il governatore Eugenio Giani ieri ha ipotizzato, con evidente desiderio di un prossimo Dpcm calibrato diversamente dai precedenti, una sua road-map improntata a un ragionevole gradualismo. Da zona rossa a zona arancione per una settimana, poi regione gialla. "Se nasce un nuovo Dpcm ritengo si possa superare la logica che obbliga a stare 14 giorni in zona arancione prima di tornare zona gialla", ha detto Giani secondo cui "dobbiamo partire dalla situazione in cui ci ha classificato il Cts, quindi una settimana arancione, ma poi ritengo che la settimana dopo dobbiamo passare in zona gialla. Siamo a 893 contagi, non avveniva da 40 giorni, questo mi fa pensare che invece di restare 14 giorni in zona arancione, si possa entrare in zona gialla. Ma questo dipende da cosa prevede il decreto".

"La gestione del Covid in Basilicata non è stata diversa da quella fatta da altre Regioni: anche la Basilicata ha avuto le difficoltà comuni ma ora i numeri stanno andando meglio. Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni, se scenderanno ulteriormente i contagi e il sovraccarico delle strutture sanitarie, che finora non è stato drammatico, presto la Basilicata tornerà a essere gialla", ha detto invece il viceministro alla salute, Pierpaolo Sileri, nel corso di una visita alll'Irccs Crob (Centro regionale oncologico Basilicata) di Rionero in Vulture (Potenza).

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L'Abruzzo invece dovrebbe restare zona rossa e a questo proposito ieri il governatore Marco Marsilio ha spiegato all'Ansa: "Sentirò il ministro Speranza in questi giorni in cui si riunisce la Cabina di regia. L'auspicio, ovviamente, è quello di andare in fascia arancione quanto prima. I nostri dati sono già da zona arancione, ma il Dpcm prevede queste tempistiche. Oggi ne abbiamo discusso anche in Conferenza delle regioni. Non siamo gli unici a lamentarsi di questa lunghezza di tempi per la de-escalation, perché per passare in una fascia superiore bastano 24-48 ore, e qualcuno ne ha passate due in pochi giorni, mentre per scendere è un percorso a ostacoli molto, molto lento". L'auspicio di Marsilio, quindi, è che, rispetto al passaggio attualmente previsto tra dieci giorni, con la scadenza del Dpcm e con eventuali nuove regole si possa "anticipare, sempre che ci assistano i numeri, perché è chiaro che si deve avere un quadro compatibile con la pretesa". 

Le Regioni vogliono consentire i viaggi e riaprire i ristoranti

Le Regioni però scalpitano. Ieri il presidente della Liguria Giovanni Toti ha detto che si aspetta che il governo consenta i viaggi tra regioni gialle a Natale (l'esecutivo è del parere contrario):  "Abbiamo detto tutti che valuteremo la situazione in base all'attuale scala di rischio; se vi sono le condizioni, tra regione gialla e regione gialla si potrebbe indubitabilmente andare". Il governatore ha sottolineato che "non sappiamo cosa intenda fare il governo: dalla riunione di oggi è emerso che se il principio è quello delle zone, è chiaro che tra zona gialla e zona gialla ci si potrà spostare e le nostre task force ci dicono che in regioni dove l'Rt è analogo e il numero di contagi uniforme, lo spostamento non comporta aumenti significativi della presenza di virus. Parliamo di realtà dove il virus circola in egual modo e, in base al principio dei vasi comunicanti, non si sposta granché la situazione". Ma i governatori hanno anche altre richieste, dettagliate oggi da La Stampa: 

  • le Regioni chiedono aiuto al governo per avere linee guida precise che consentano di evitare gli assembramenti. Nel mirino è finito lo shopping, ma non solo. In vista del Natale preoccupano anche le celebrazioni eucaristiche;
  • per le festività, le Regioni vorrebbero l’ok ai viaggi tra territori dello stesso colore e una deroga per i ricongiungimenti famigliari. L’esempio classico è quello di studenti e lavoratori che vivono in regioni diverse da quelle di origine e che, per Natale, vorrebbero tornare dai propri cari; 
  • le Regioni vorrebbero consentire le attività sportive a chi soggiorna in albergo o ai proprietari di seconde case e la chiusura dei confini per impedire vacanze sulla neve all’estero; 
  • infine, gli enti locali vogliono riaprire tout court i ristoranti solo per alcuni giorni, prima e durante le feste, comunque solo nella zona gialla;

Ma le probabilità che queste richieste vengano accolte sono assai scarse.

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