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Le regioni che rischiano la zona gialla dal 22-23 agosto 2021

La Sicilia supera oggi per la prima volta la soglia del 15% di ricoveri in area medica non critica. Ma anche altri territorio rischiano di essere "declassati" dalla zona bianca

L'Italia è tutta in zona bianca. Per pochi giorni ancora, probabilmente. E' la Sicilia a superare oggi per la prima volta la soglia del 15%, prevista dai nuovi parametri, per i ricoveri in area medica non critica. La regione si attesta, infatti, secondo i dati rilevati da Agenas al 16 agosto, al 16% del tasso di occupazione dei reparti con un aumento dell'1%. In rialzo anche il valore della Calabria al 14% (+1%), della Sardegna a 9% (+1%) e della Basilicata al 10% (+1%).

Se la Sicilia supera uno dei parametri, per quel che riguarda i ricoveri ordinari, la Sardegna oltrepassa invece la soglia massima del 10% prevista dai nuovi parametri per le terapie intensive portandosi all'11% (+1%) secondo i dati rilevati dall'Agenas. Stabile, invece la Sicilia con un 9% per il tasso di occupazione delle intensive, appena sotto la soglia. Per le due regioni l'incidenza dei contagi su 100 mila abitanti prevista dai parametri a 50, si attesta a livelli superiori rispettivamente a 147,3 e a 140,16. Stabile il Lazio con il 7% per le intensive ed in crescita Friuli Venezia Giulia e Piemonte dell'1% rispettivamente al 4% e al 2%.

Aumenta il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva in Italia: l'Italia si attesta al 5% con un incremento dell'1%. Stabile invece il tasso di occupazione dei reparti che resta al 6%. Tutti e due i parametri restano, come media nazionale, ampiamento sotto alla soglia prevista rispettivamente del 10% e del 15%. 

Zona gialla: è la Sicilia la prima della lista

"C'è chi rispetta le regole e chi invece ritiene di potere partecipare a un matrimonio con 300 invitati senza che uno solo abbia una mascherina. La Sicilia ottiene quello che produce". Il presidente siciliano, Nello Musumeci, parla del dilagare dei contagi nella sua regione, numeri che potrebbero far scattare la zona gialla tra poco, ben prima della fine di agosto. "Abbiamo registrato una crescita negli ultimi mesi dovuta essenzialmente da un lato alla diffusione della variante Delta e dall'altro al venire meno del sentimento di paura che aveva caratterizzato la prima fase della pandemia", ha detto in una intervista al Corriere.

"In questi ultimi due mesi abbiamo avuto due milioni di turisti che inevitabilmente contribuiscono alla promiscuità" osserva Musumeci il quale coglie l'occasione per "lanciare un appello alla vaccinazione da un lato, ai medici di famiglia dall'altro, affinché possano persistere nell'opera di persuasione verso i loro pazienti più riottosi". Sull'isola le vaccinazioni procedono un po' a rilento e questo secondo il presidente è dovuto al fatto che "certa stampa ha messo in correlazione i cinque decessi con AstraZeneca e hanno dato fiato ai No vax, molto più attivi di chi è propenso al vaccino. Nonostante tutto abbiamo superato i tre milioni di cittadini vaccinati con la prima dose".

Le regioni che rischiano la zona gialla

Quali altre regioni rischiano la zona gialla? Lo sapremo tra breve, già prima di venerdì arriveranno indicazioni molto importanti, anche se non definitive. Sotto la lente d'ingrandimento c'è l'incidenza, e per essa si usano i valori del giovedì solitamente nel monitoraggio settimanale dell'Iss, mentre per l'occupazione dei posti letto i valori del martedì. Un mese e mezzo fa Sicilia, Sardegna e Toscana, le tre regioni oggi in vetta per numero di contagiati, erano intorno a 10 positivi su 100 mila abitanti. Oggi sono rispettivamente a 140, a 147 e a 132. La Toscana non rischia di abbandonare la zona bianca grazie al vasto numero di posti letto liberi negli ospedali delle regione. Occhi puntati anche sulla Calabria che registra meno casi delle altre regioni citate, ma ha già il 14% dei posti letto occupati nei reparti Covid ordinari.

Quando si va in zona gialla

Oltre i 50 positivi su 100 mila abitanti si va in zona gialla se si superano le quote del 10 e del 15% di posti letto occupati in terapia intensiva e nei reparti ordinari.

Nel dettaglio, il governo e le istituzioni sanitarie preposte hanno elaborato nuovi criteri per la "colorazione" delle regioni. L'incidenza dei contagi resta in vigore, ma non sarà più il criterio guida per la scelta delle colorazioni (bianca, gialla, arancione, rossa) che fanno scattare le restrizioni. Dall'entrata in vigore del decreto (venerdì 6 agosto 2021), i due parametri principali saranno:

  • il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19;
  • il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Le regioni restano in zona bianca se: 

  • a. l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive;
  • b. qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.

1. Da zona bianca a gialla: è necessario che si verifichino alcune condizioni perché una regione passi alla colorazione gialla:

  • a. l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento;
  • b. qualora si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la regione resta in zona gialla (e non slitta in arancione) se si verificano una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.

Cosa cambia tra zona gialla e bianca

In zona gialla non è prevista la reintroduzione del coprifuoco, mentre ritorna l'obbligo di indossare mascherina anche all'aperto. Variano anche le regole per i ristoranti, che però non dovranno affatto chiudere: in zona bianca il limite di persone sedute allo stesso tavolo è di sei al chiuso, mentre all’aperto le tavolate sono libere; in zona gialla, invece, la soglia è di quattro persone, sia per i tavoli all’interno dei locali ma anche fuori. 

Non ci saranno, invece, limitazioni agli spostamenti all'interno della Regione o tra una Regione e l'altra. 

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