Il trucco per non finire in zona gialla
Non è detto che ci saranno regioni in zona gialla dalla prossima settimana. La Sicilia è quella che rischia di più. Oltre i 50 positivi su 100 mila abitanti (e l'incidenza è già ben oltre in Sicilia e Sardegna) si va in zona gialla automaticamente solo se si superano anche le quote del 10 per cento e del 15 per cento di posti letto occupati in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Le regole sono queste.
La Regione Sicilia, non da oggi, sta cercando di evitare maggiori restrizioni aumentando i posti letto disponibili. Ci sono però vari punti di domanda. La percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è comunicata a Roma dalle Regioni, ma ogni regione fa a modo suo. Alcune Regioni mettono nel calderone, a piacimento, parte dei posti letto potenzialmente attivabili in caso di emergenza: è più facile ovviamente in questo modo che la percentuale registrata nel monitoraggio nazionale rimanga, molto più a lungo, al di sotto della soglia critica del 10/15 per cento.
Questo avviene senza che ci sia una valutazione razionale del personale ospedaliero specializzato realmente disponibile in terapia intensiva: in teoria infatti basta "attaccare" un ventilatore a un letto già disponibile (senza preoccuparsi di avere un numero sufficiente di anestesisti-rianimatori o operatori socio sanitari) per aumentare di una unità i posti in terapia intensiva. E per i ricoveri di pazienti non gravi? In teoria per posti letto di area medica (quelli "ordinari" nei bollettini quotidiani) dovrebbero essere calcolati solo i posti di Medicina Generale, Malattie Infettive e Pneumologia. Basta però riconvertire sulla carta in posti disponibili in area medica posti al momento dedicati ad altre specialità, e il "gioco è fatto".
Come nota su Twitter il ricercatore Vittorio Nicoletta (@vi__enne), "calcolare l'occupazione anche sui posti convertiti vanifica il fine. Se lo scopo delle misure è evitare di sovraccaricare gli ospedali, se converto posti letto per non cambiare colore sto già impedendo all'ospedale di funzionare come dovrebbe". E' soprattutto per questo che anche la Sicilia "vede" potenzialmente la zona bianca fino al 29 agosto, in teoria. Non è facile prevedere cosa decideranno nella cabina di monitoraggio il 20 agosto. La zona gialla dal 22-23 agosto è ancora un'ipotesi sul tavolo. Ma non è detto. Inoltre nei mesi scorsi per il calcolo delle percentuali di occupazione dei posti letto, si considerava quasi sempre il dato del martedì: ma è una prassi, non una regola. In vista del monitoraggio di venerdì prossimo, la Cabina di Regia potrebbe decidere di valutare dati di 24-48 ore prima o dopo. Chissà.
Gli unici dati pubblici sono quelli aggiornati quotidianamente dalla Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ogni giorno dà conto dei posti letto presenti, occupati ed attivabili. Ma il decreto che ha modificato i criteri per i cambi colore non prevede l'utilizzo di questi numeri. Le regole in teoria sono chiare: contare dall'oggi al domani come posti liberi in TI anche i posti non attivati ma attivabili non si può fare. Secondo il decreto legge Covid 105/2021, i posti letto comunicati direttamente "a Roma" dalle Regioni, e usati la settimana precedente, non dovrebbero cambiare per almeno un mese. Staremo a vedere.
Se il cambio colore diventa una specie di lotteria, dove fino all'ultimo istante non si sa cosa ci sarà scritto nelle circolari del ministro della Salute, forse abbiamo un problema.