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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'emergenza Covid-19

"Quasi tutta Italia in zona gialla, il virus ringrazia"

L'epidemiologo Lopalco critica l'algoritmo basato (principalemente) sull'indice Rt per stabilire le restrizioni con le diverse fasce di rischio. Galli invita alla cautela. Ed è polemica tra sindaci e Cts sugli assembramenti nelle città

"Lasciare al virus briglia sciolta in questo momento sarebbe un errore imperdonabile": lo scrive su Facebook l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, assessore pugliese alla Sanità, parlando di quella che definisce "dittatura dell'algoritmo". "Quasi tutto il Paese si colora di giallo, il virus ringrazia. La scelta del governo è inappuntabile: c'è una regola condivisa ed in base all'algoritmo l'Italia è gialla - ha spiegato Lopalco -. Eppure il segnale che questo algoritmo, tutto incentrato su Rt, facesse acqua era già evidente quando, davanti alla possibilità che l'Italia si colorasse di giallo già diverse settimane fa, le soglie per il passaggio da una fascia all'altra erano state modificate al ribasso".

La zona gialla in quasi tutta Italia: "Il virus ringrazia"

Da oggi lunedì 1° febbraio sono scattate le nuove classificazioni di colore per le zone di rischio delle regioni italiane. Solo cinque aree sono in zona arancione: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano. Il resto del Paese è in zona gialla (qui tutte le regole in vigore). L'epidemiologo Lopalco è pessimista, critica l'algoritmo basato (principalemente) sull'indice Rt per stabilire le restrizioni con le diverse fasce di rischio e spiega: "Quando in tutta Europa, di fronte alle incertezze derivate dalle nuove varianti e nel pieno dell'inverno, si decide di stringere le misure, nel nostro Paese ci si affida in modo pilatesco ad un algoritmo per allentare le misure. Basteranno gli inviti alla prudenza dei cittadini? Dubito. Le scene registrate in dicembre quando molte regioni (fra cui la Puglia) passarono in zona gialla le ricordiamo tutti. Lo so che sarò impopolare (sono un pessimo politico): ma lasciare al virus la briglia sciolta in questo momento può essere un errore imperdonabile".

Galli: "Zona gialla ma il virus non è alle spalle"

Anche il direttore Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, invita alla cautela, spiegando che "il problema non è alle nostre spalle e i dati che hanno consentito di rendere 'giallo' quasi tutto il Paese sono dati che, dal punto di vista epidemiologico, a mio avviso, meriterebbero un consolidamento assai maggiore di quello che abbiamo ora, per poter dire che il problema è alle nostre spalle". Galli sottolinea il rischio del "nuovo fattore rappresentato dalle varianti" spiegando che "non è inverosimile, anzi è abbastanza certo, che il cambio di marcia osservato in Gran Bretagna nella diffusione dell'infezione sia dovuto alla cosiddetta variante inglese" e che la stessa variante "non è impossibile, anche se non è ancora accertato, che abbia delle responsabilità su quello che è stato visto recentemente nell'area di Parigi".

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La polemica sugli assembramenti nelle città

In queste ore, poi, si assiste a una polemica sugli assembramenti nelle città, con un botta e risposta tra i sindaci e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico. "Basta con il tiro al bersaglio sui sindaci, il Cts pensi a fare la sua parte. Dare la colpa ai sindaci sta diventando il nuovo sport nazionale", ha detto il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, "Miozzo, che ci accusa di immobilismo di fronte agli assembramenti nelle città, sembra impegnato in un disperato tentativo di allontanare da sé le responsabilità e addossarle sugli obiettivi più facili, quelli che per natura e per senso del proprio dovere sono abituati a esporsi in prima persona, sempre", ha sottolineato Decaro.

Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ha risposto al presidente dell'Anci Decaro sul ruolo dei sindaci e sulle loro responsabilità. "Io non ho contestato i sindaci, ho fatto un appello affinché aiutino il sistema per controllare il territorio utilizzando tutte le risorse disponibili ed evitare gli assembramenti. Non era assolutamente mia intenzione contestare la capacità, la funzione, la competenza dei sindaci". Il suo, ha aggiunto, "era un accorato appello perché le immagini che abbiamo visto sabato scorso sono di una estrema grande preoccupazione".

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