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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il nuovo stop agli spostamenti tra regioni dal 15 febbraio e chi rischia di finire in zona rossa e arancione

Sulla mobilità tra territori da lunedì in avanti al momento non ci sono certezze: appelli alla prudenza di Sileri e qualche spiraglio. L'Umbria potrebbe adottare più restrizioni, la Toscana rischia il cambio colore. Si attende il report Iss. Fiducia in Liguria, parla Toti: "Ritengo che saremo ancora in fascia gialla"

Come stanno le cose per gli spostamenti tra regioni? Da lunedì prossimo cambierà qualcosa, almeno per quelle in fascia gialla? Ci sono parecchi dubbi su quello che avverrà dal weekend in avanti. Ev poi c'è il nuovo cambio colore delle regioni in vista. Possibile. Forse addirittura molto probabile. Si attende il prossimo bollettino dell'Iss per avere un quadro più chiaro della situazione. Attualmente sono in zona arancione Provincia Autonoma di Bolzano Sicilia, Umbria. In zona rossa c'è tutta la provincia di Perugia, oltre a  sei comuni del ternano, per fronteggiare l'emergenza Covid e le sue varianti.. In base ai numeri e alle indiscrezioni che circolano in queste ore, sono due i territori che potrebbero realisticamente rischiare restrizioni più stringenti per le prossime due settimane: Umbria e Toscana. Da oggi la Puglia torna in zona gialla.

EDIT ore 14,21: Come annunciato, "L'orientamento della Conferenza delle Regioni è di richiedere di prorogare il decreto legge che vieta gli spostamenti da una Regione all'altra, anche per la zona gialla". E' quanto riferisce il presidente Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna, a margine della Conferenza delle Regioni. "Nelle prossime ore - informa il presidente della Conferenza delle Regioni - comunicherò tale orientamento al ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che aveva chiesto il nostro parere nel corso dell'ultima Conferenza Stato-Regioni, oltre che al presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi". Bonaccini anticipa che "al nuovo Governo, chiederemo poi un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione". 

Spostamenti tra regioni in zona gialla, arancione o rossa dal 15 febbraio 2021

Cosa è stato deciso per gli spostamenti tra regioni italiane dopo il 15 febbraio? Nulla, per ora. Da lunedì prossimo cambierà qualcosa, almeno per quelle in fascia gialla? Al momento stop deciso dal decreto legge scade il 15 febbraio. Per il momento gli spostamenti tra regioni sono consentiti per comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità. ​ Se ne parlerà alla Conferenza delle Regioni, convocata in modalità streaming dal presidente Stefano Bonaccini, ma non verrà presa una decisione nelle prossime ore. L'esecutivo uscente ha tutta l'intenzione di lasciare il cerino acceso in mano al nuovo governo. Prolungare lo stop fino al 5 marzo è un'opzione, ma non certo l'unica. "Un minuto" dopo il giuramento, magari in un Cdm nel fine settimana, il governo Draghi se sarà nel pieno delle sue funzioni potrebbe dover affrontare tra le prime spine proprio quella degli spostamenti tra regioni.

La proroga del divieto di spostamenti dopo il 15 febbraio richiesta dalle regioni

 "Chi farà prossime regole dovrà, a mio avviso, mantenere chiuse le regioni. E lo dico da aperturista quale sono, tanto che sostengo la riapertura dei ristoranti fino alle 22, con i dovuti controlli, ma lo scambio di persone fra le regioni al momento non deve essere permesso perché potrebbe consentire, purtroppo, lo sfortunato passaggio di una variante da una regione all'altra e non possiamo permetterci di buttare nel secchio i sacrifici fatti" dice oggi il viceministro alla Salute, Pier Paolo Sileri, intervenuto a Omninus su La7. Ma se entro lunedì, quando scadrà il Dpcm che vieta lo spostamento tra le Regioni, non ci sarà ancora un nuovo governo? "Ci sarà quello precedente ancora in carica - risponde Sileri - che provvederà a prendere una decisione. Roberto Speranza, Sandra Zampa ed io siamo ancora al ministero, stiamo lavorando e lo faremo fino a quando il nuovo governo giurerà. Se il giuramento ci sarà prima del 15 febbraio, ovviamente spetterà al nuovo esecutivo farlo". Tra 72 ore al massimo tutto sarà più chiaro. Speranza invita a non mollare di un millimetro, e lo fa da giorni: massima cautela per scongiurare un nuovo aumento dei positivi.

Ci sono spiragli per un primo sì agli spostamenti. Infatti il Cts non chiude del tutto alla possibilità che venga dato l'ok alla mobilità tra Regioni: "Vediamo i dati. Quelli di adesso sono incoraggianti, ma basta l'illusione di pochi gruppi di popolazione che sia tutto finito e in poco tempo stiamo da capo", spiega Alberto Villani, pediatra e membro del Cts, su Sky Tg24, ma ci tiene a dire di parlare solo e soltanto a titolo personale. "Con i dati attuali sarebbe pensabile una apertura tra regioni sicure, ma è tutto molto complesso, in primis disciplinare i comportamenti dei singoli. Aperture o non aperture, vaccinazioni o no, ricordiamoci tutti di usare sempre le precauzioni: mascherine, distanze e lavaggio delle mani".

Umbria in zona rossa e Toscana in zona arancione?

L'Umbria potrebbe diventare rossa, la Toscana arancione. Esiste poi la possibilità di procedere con microzone rosse e arancioni, in modo da delimitare la diffusione del contagio a livello provinciale in quelle aree dove la curva del virus preoccupa. Siamo nel campo delle ipotesi, anchd la provincia di Ancona è sotto la lente d'ingrandimento del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Sul tavolo c'è l'ipotesi che possano essere istituite delle microzone arancione nella aree maggiormente a rischio. 

"Il pericolo di andare in fascia arancione - spiega Eugenio Giani, presidente della regione Toscana - è oggettivo. I dati che trasmettiamo segnalano una salita graduale nel numero dei contagi, non allarmante, ma c'è". E spiega: "Tutto viene deciso con un decreto del ministro della sanità, sentito il presidente della Regione, sulla base dei dati che emergeranno venerdì nella cabina di regia. Sono molti i ristoratori che mi dicono: se dobbiamo andare in zona arancione, fate in modo che sia da lunedì, perché domenica è San Valentino. Sono loro nel cuore, ma non dipende da noi". 

"Più preoccupante - ha aggiunto Giani -  la situazione nelle zone di confine, specie con l'Umbria, dove si accertano varianti del virus, che accelerano il propagarsi del contagio. A Chiusi, il sindaco Iuri Bettolini non ha avuto esitazioni a introdurre la zona rossa e ora come Regione stiamo facendo i tamponi per tutti i cittadini, circa cinquemila persone".

"Un intervento duro, doloroso ma importante per evitare la diffusione del virus che è stato registrato da noi con la presenza nelle sue varianti, brasiliana e inglese": ha ribadito la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei parlando dell'istituzione della zona rossa in provincia di Perugia e in sei comuni di quella di Terni. Non si può escludere che tutta l'Umbria entri in un sistema con maggiori chiusure dal weekend in avanti.

Liguria, Toti: "Penso che saremo ancora gialli" 

Microzona rossa è il possibile scenario anche per il Ponente ligure. Non si può escludere a priori un cambio colore della Liguria in tutta la regione, ma il presidente Giovanni Toti ha spiegato che slitta di 24 ore la decisione sulle possibili restrizioni nell’estremo oves del territorio regionale, che è la zona più colpita dal coronavirus negli ultimi giorni a causa della vicinanza alla Francia meridionale che ha registrato un boom di contagi. “Ritengo che saremo ancora in fascia gialla, ma voglio capire l’analisi macroscopica per decidere domani o dopodomani se saranno necessarie eventuali misure restrittive”, ha detto Toti mercoledì sera. Sappiamo bene sono misure dolorose, che vanno a incidere su attività commerciali che sono già allo stremo, sono un fastidio e un danno, non le prendiamo a cuor leggero. Stiamo monitorando ora su ora i dati della provincia per capire se un’inversione di tendenza anche lieve può farcele evitare o se il monitoraggio Iss prevedrà già qualcosa per la Liguria e di conseguenza tarare la situazione.

Da oggi la Puglia torna in zona gialla

Da oggi la Puglia torna in zona gialla, dopo il ricalcolo dei posti letto di terapia intensiva, ma l'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, invita i pugliesi alla "prudenza". "Sono convinto che la classificazione in zona gialla è una classificazione da prendere con estrema prudenza. Capisco la stanchezza dei cittadini e di alcuni operatori economici che non ce la fanno più, però zona gialla non significa liberi tutti, zona gialla significa che possiamo permetterci qualche cosina in più rispetto alla zona arancione ma che comunque il rischio è ancora comunque elevato".

I colori attuali delle Regioni

In base alle ordinanze del Ministro della salute del 29 gennaio 2021 e ai ricalcoli come quello relativo alla Puglia, le Regioni sono attualmente ricomprese in queste fasce:

  • nell'area gialla: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto; Puglia
  • nell'area arancione: Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia, Umbria;
  • nell'area rossa: nessuna Regione. 

I colori attuali delle Regioni italiane

Edit ore 11.25 - "Stiamo raccogliendo alcuni dati, per fortuna, confortanti - dice il governatore della Sicilia, Nello Musumeci - diminuisce il numero dei ricoveri anche in terapia intensiva, dei contagiati e abbiamo un Rt intorno allo 0,60, anche se ancora non ufficiale. Ho buoni motivi per pensare che col dato ufficiale di domani potremo chiedere al governo non solo l'introduzione della zona gialla, mi piacerebbe se il ministro ci autorizzasse a consentire ai ristoratori e a chi somministra cibo di potere tenere aperti i locali per questo fine settimana fino alle 22, in occasione della festa di San Valentino".

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