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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Zona rossa e arancione: le Regioni a rischio dall'11 gennaio

Il nuovo decreto legge del governo Conte cambia i parametri che fanno scattare le strette. L'ordinanza di Speranza muterà i colori ai territori. Chi rischia

Il decreto legge che il consiglio dei ministri ha approvato ieri ha cambiato anche i parametri di riferimento per portare le regioni in zona gialla, arancione e rossa. In particolare l'articolo 2 del Dl 4 gennaio prevede che se una regione è in scenario 2 - dunque con un Rt da 1 a 1,25 - finisce in zona arancione; se è in uno scenario 3 con Rt da 1,25 a 1,50 finisce in zona rossa, ma soltanto se "nel territorio si manifesta un'incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti". 

Zona rossa e arancione: le regioni a rischio dall'11 gennaio

Quest'ultimo parametro è stato introdotto per evitare che regioni con una circolazione virale bassa possano invece finire in arancione a causa di singolo episodio di aumento dell'Rt. Il nuovo sistema delle fasce scatterà in ogni caso a partire da lunedì 11, considerando che tutta Italia sarà in zona arancione nel week end tra il 9 e il 10 gennaio. E questo in base a uno scadenzario ben preciso: l'8 gennaio è previsto l'arrivo del report dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sulla situazione dell'epidemia nelle regioni italiane, che sarà poi oggetto di una riunione della Cabina di Regia Benessere Italia. Per quella stessa sera, o al più tardi il 9 gennaio, dovrebbe essere pubblicata l'ordinanza del ministero della Salute che porterà le regioni che non rientrano più nei nuovi parametri della zona gialla in arancione o (con meno probabilità) in rosso a partire dall'11. Quali sono le regioni candidate a cambiare colore?

Il Fatto Quotidiano conferma oggi che le prime tre regioni a rischio sono Veneto, Liguria e Calabria, dove l'Rt era già di poco sopra 1 nell’ultima rilevazione, ma anche Lombardia, Basilicata e Puglia potrebbero trovarsi in arancione se i numeri peggioreranno questa settimana, mentre Emilia-Romagna e Marche sono al limite. L'indice Rt si trovava a 0,93 nella settimana dal 21 al 27 dicembre, ma secondo i calcoli del fisico dell'università di Trento Roberto Battiston attualmente è arrivato a 0,99, ovvero a un pelo dalla soglia di 1 che fa scattare la zona arancione secondo il nuovo decreto legge. 

Il decreto che porta l'Italia in lockdown soft dopo le feste: il calendario dei divieti fino al 15 gennaio

Il quotidiano ricorda anche che ieri nel bollettino della Protezione Civile sono stati notificati dalle Regioni 10800 nuovi casi a fronte di un numero esiguo di tamponi, 77.993 contro gli oltre 200 mila che si facevano a novembre, per un indice di positività che resta al 13,5% (domenica era al 13,8). Calcolandolo sulle persone testate (35417), cioè senza i tamponi di controllo, sale al 30. 

Le restrizioni in tutta Italia fino al 31 gennaio

Il Messaggero e Repubblica scrivono oggi che l’intenzione ribadita nel Consiglio dei ministri andato avanti fino a notte è quella di prorogare - a ridosso di metà mese - le medesime misure almeno fino al 31 gennaio, data di scadenza anche dello stato d'emergenza che verrà probabilmente prorogato prima della fine del mese. Esattamente un anno dopo il primo, che ha segnato l’entrata nel tunnel: era il 31 gennaio del 2020. È stata invece rinviata al 15 gennaio, quando un nuovo decreto legge e, probabilmente, un nuovo Dpcm prolungheranno ulteriormente le restrizioni in tutta Italia, l'istituzione della cosiddetta "zona bianca" nella quale dovrebbero rientrare le regioni in cui l'incidenza dei casi è inferiore a 50 ogni centomila abitanti e in cui l'indice di contagio Rt è inferore a 1 (si parla di un limite a 0,50 o 0,75). La tabella che riporta gli indicatori dell'Rt puntuale relativi alla 21-27 dicembre aggiornati al 29 riportava questi numeri.

  • Abruzzo:0,65
  • Basilicata: 1.09
  • Calabria: 1.09
  • Campania:0.78
  • Emilia-Romagna: 0.98
  • Friuli-Venezia Giulia:0.96
  • Lazio:0.84
  • Liguria:1.07
  • Lombardia:1
  • Marche:0.99
  • Molise:0.89
  • Piemonte:0.71
  • PA Bolzano:0.76
  • PA Trento:0.71
  • Puglia:1
  • Sardegna:0.78 (non valutabile)
  • Sicilia:0.93
  • Toscana:0.79
  • Umbria 0.8
  • Valle d'Aosta:0.83

Fabio Ciciliano, dirigente medico della polizia e segretario del Comitato tecnico scientifico, in un'intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera spiega che "è inutile illudersi, l’unico modo per piegare la curva epidemiologica è limitare i contatti tra le persone. La strada è ancora lunga ma non è necessario il lockdown. Abbiamo comunque una riduzione dei decessi e perciò è fondamentale continuare tutti a rispettare le regole". Per Ciciliano "i numeri dei contagi aumentano quando aumentano i contatti tra persone. L’unico modo per abbattere la circolazione del virus, e quindi piegare la curva verso il basso, è limitare le interazioni interpersonali. Maggiore socialità equivale ad avere maggiore circolazione del virus". 

EDIT ore 13,02: "Ho sentito il ministro Speranza, abbiamo parlato di classificazioni e di zone, ma non sappiamo nulla". Lo ha reso noto il presidente del Veneto Luca Zaia. "Di fatto - ha aggiunto - il Consiglio dei ministri ha dato mandato a Speranza con decreto di fissare le nuove soglie per le classificazioni delle regioni, vedremo quale ci verrà data. Il decreto di ieri sera non ci è chiaro fino in fondo, ma verrà chiarito". 

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