Cosa succede oggi con le zone rosse in Campania
L'Unità di crisi annuncia restrizioni nelle città dove si registra il più alto numero di contagi. L'obiettivo è di anticipare l'ordinanza del ministero della Salute. Riuscirà?
Oggi è la giornata in cui la Campania, o parte di essa, cambierà colore: l'Unità di crisi regionale ha annunciato zone rosse nelle città campane con un alto numero di contagi e misure per la limitazione di attività commerciali non essenziali: "Si sta decidendo in queste ore l'istituzione di zone rosse nelle città della Campania dove si registra un livello alto di contagi e dove è indispensabile una drastica riduzione della mobilità, in coordinamento con le Prefetture competenti e con i Comuni per garantire l'indispensabile impiego delle Forze dell'Ordine per il controllo sui territori".
AGGIORNAMENTO: La Campania è stata dichiarata zona rossa: qui i dettagli.
Cosa succede oggi con le zone rosse in Campania
Ma potrebbe non finire qui, visto che anche la Cabina di Regia, dopo aver ricevuto i nuovi numeri, potrebbe decidere che è necessaria una stretta che riguarda tutto il territorio e quindi un'ordinanza del ministero della Salute potrebbe portare la regione da gialla ad arancione o addirittura rossa, mentre dai dati dell'ultimo bollettino della Regione dai quali emerge un'impennata del numero dei positivi: sono 4.065 rispetto al dato di ieri (3.166). Aumentano i tamponi, sono 23.840 a confronto dei precedenti 18.446. 31 i morti, nei giorni dal 7 all'11 novembre. Il rapporto tra tamponi e positivi si attesta al 17 per cento. Il tutto mentre il presidente della Regione Vincenzo De Luca va all'attacco: "Non abbiamo bisogno dell’esercito e di ospedali da campo, ma di medici: un mese fa ne avevamo chiesti 1.400, sono arrivati solo sette anestesisti". E intanto è arrivato il rapporto degli ispettori dei Nas sulla situazione, che denuncia sovraffollamento dei pronto soccorso, ricoveri negati, grave carenza di medici (soprattutto anestesisti), mancata programmazione di piani anti-Covid per la seconda ondata e soprattutto l’inesistenza di un’adeguata rete di medicina territoriale, secondo Repubblica. Il Corriere invece dice che il governo prepara un piano in tre punti:
- moltiplicare i Covid hotel;
- reclutare tutti i 24 mila operatori sanitari che hanno dato disponibilità;
- allestire ospedali da campo nelle aree di maggiore criticità.
Una situazione esplosiva, sulla quale il ministro degli Esteri Luigi Di Maio getta benzina sul fuoco in un'intervista a La Stampa: "La Campania è fuori controllo e la necessità di allargare le zone rosse è evidente. Gli enti locali hanno mostrato poca lealtà. Ma ora basta. Lo Stato deve intervenire, "servono restrizioni subito, non si doveva arrivare a questo punto, la gente sta morendo, proviamo a pensare alla famiglia di quel paziente e di tanti altri, ai medici sotto stress, se non si interviene qui si rischia di implodere, lo dico da giorni". "Decidiamo. Punto. Manteniamo il sangue freddo e interveniamo pensando al valore della vita, che è primario, non seguendo il consenso o il sentiment. Questa è una pandemia, non una campagna elettorale". L'annuncio dell'Unità di crisi regionale ha un solo senso: De Luca ha deciso, come hanno fatto i governatori di Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia-Giulia, di anticipare il governo e l'ordinanza del ministero allo scopo di tentare di scongiurarla. Riuscirà?