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Martedì, 16 Aprile 2024
La situazione

Le zone rosse attive in Italia: divieti, ordinanze e chiusure in attesa del nuovo Dpcm

Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri potrebbe arrivare già nel weekend, dopo la prima stretta del governo Draghi. Ed è probabile una ridefinizione del sistema dei parametri per stabilire i colori delle regioni. Ma sono sempre di più le misure già adottate a livello locale per tentare di arginare il dilagare del virus e delle sue varianti

Chiudere oggi per riaprire (forse) a Pasqua, monitorando i dati sulla curva epidemiologica e sui ricoveri in ospedale: è l'idea di fondo che emerge dal nuovo decreto con le regole anti covid varato ieri dal governo Draghi, un provvedimento che prolunga il divieto di spostamenti tra regioni fino a sabato 27 marzo e vieta le visite a parenti e amici in zona rossa. Ora il governo deve valutare le richieste delle regioni in vista di un nuovo Dpcm, perché quello in vigore - l'ultimo del premier Giuseppe Conte - scadrà il prossimo 5 marzo. L'esecutivo è al lavoro sui ventuno parametri per la definizione dei colori delle regioni: cambierà qualcosa nella strategia anti covid?

Il nuovo Dpcm di Draghi e i parametri per i colori delle regioni

Le regioni hanno chiesto una revisione dei criteri che finora hanno regolato il sistema dei colori, in primis l'indice Rt, il parametro che descrive il tasso di contagiosità del coronavirus Sars-CoV-2 dopo l'applicazione delle misure anti covid. "Si ritiene indispensabile procedere ad una revisione dei parametri e alla contestuale revisione del sistema delle zone - affermano i governatori -, nel senso della semplificazione". Nel documento presentato dalle regioni al governo, i governatori collegano il problema della campagna vaccinale all'Rt: "Occorre in questa fase un cambio di passo che consenta di coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali. È evidente - è la conclusione - che se la campagna vaccinale accelera, l'Rt perde progressivamente di rilevanza".

Dove sono le zone rosse già attive in Italia

È probabile che il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri arrivi in anticipo, già nel weekend, ma sono sempre di più le misure già adottate a livello locale per tentare di arginare il dilagare dei casi di coronavirus e delle sue varianti più contagiose. Zone rosse, mini lockdown e chiusure mirate si moltiplicano. Ecco la situazione aggiornata a oggi, martedì 23 febbraio.

In Lombardia le zone rosse riguardano i comuni di Bollate, Castrezzato, Mede e Viggiù fino al 24 febbraio. Intanto, un altro comune del Pavese ha deciso di chiudere le scuole, in seguito ad un aumento di contagi per il covid registrato negli ultimi giorni. Dopo i casi di Mede, e Casorate, anche l'amministrazione comunale di Linarolo ha stabilito la chiusura della scuola elementare e della scuola media fino a lunedì 8 marzo. In Piemonte dal 20 febbraio è stato inserito in zona rossa il comune di Re, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Il provvedimento resterà in vigore fino al 26 febbraio.

Il Ponente della Liguria e in particolare Ventimiglia, Sanremo e i Comuni limitrofi, da mercoledì 24 febbraio a venerdì 5 marzo avranno delle restrizioni più forti anche se non saranno zona rossa. Lo ha detto il governatore ligure Giovanni Toti. La decisione è stata presa "per evitare che la zona di confine possa traghettare l'ondata del virus dalla Francia all'Italia". In Alto Adige vige la zona rossa fino al 28 febbraio. Il 20 febbraio il presidente Kompatscher ha firmato una nuova ordinanza con le misure di prevenzione per i nuovi Comuni in cui è stata rilevata la variante sudafricana. Le nuove misure sono in vigore - oltre che a Merano, San Pancrazio, Rifiano e Moso in Passiria - anche a Malles Venosta, Lana e in tutti i Comuni della Val Passiria ossia San Martino in Passiria, Caines e San Leonardo in Passiria. C’è l’obbligo di esibire un tampone negativo in entrata e in uscita dai Comuni interessati.

Regole più rigide, anche se non da zona rossa, anche nelle Marche. Dalla mezzanotte del 23 febbraio e fino alle 24 di sabato 27 febbraio passano in zona arancione 20 Comuni della provincia di Ancona, compreso il capoluogo di regione, dove si è registrato il maggior tasso di contagi da Covid-19 e la presenza di alcuni casi di variante inglese. Lo prevede un'ordinanza del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Si tratta dei Comuni di Ancona, Camerata Picena, Castelfidardo, Castelplanio, Chiaravalle, Cupramontana, Falconara Marittima, Filottrano, Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monte San Vito, Osimo, Ostra, Polverigi, Sassoferrato, Senigallia, Serra De' Conti, Sirolo, Staffolo, caratterizzati "da uno scenario di elevata gravità, da un livello di rischio alto e dalla presenza di alcuni casi di variante inglese".

Nel Lazio ci sono invece tre comuni in zona rossa: Colleferro e Carpineto in provincia di Roma, e Roccagorga in provincia di Latina. In Abruzzo due intere province, Pescara e Chieti, sono in zona rossa, mentre in Umbria è stata prorogata dalla Regione fino al 28 febbraio la cosiddetta "zona rossa rafforzata" per la provincia di Perugia e per il comune di San Venanzo, in quella di Terni. Amelia (in provincia di Terni) torna invece "arancione", come rimane il resto del territorio non compreso nel provvedimento più restrittivo.

In Molise in zona rossa c'è un Comune su quattro, fino al 7 marzo. È l'effetto dell'ordinanza emessa dal presidente della Regione, Donato Toma, che ha prorogato l'efficacia di un precedente provvedimento che riguardava 28 comuni dell'area Basso molisana includendo nella fascia di maggior rischio altri cinque: Bonefro, Lupara, Montelongo, Morrone del Sannio e Provvidenti, tutti in provincia di Campobasso. In Sardegna, invece, è stata imposta la zona rossa nel comune di Bono, in provincia di Sassari, fino al 6 marzo.

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