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Venerdì, 19 Aprile 2024
Alito cattivo

Quali sono gli alimenti che combattono l’alito cattivo

Secondo una nuova ricerca, l’assunzione di probiotici combatte l’alito cattivo più efficacemente di metodi tradizionali come caramelle, gomme o collutori rinfrescanti

L’alitosi, conosciuta anche come bromopnea, è l’emissione di alito cattivo dal cavo orale. Dopo la carie dentale e la malattia paradontale, è il disturbo dentale più frequenti e piuttosto imbarazzante: a soffrirne in maniera più o meno evidente è circa la metà delle persone. A scatenare l'alitosi possono essere diversi fattori, come infezioni alla bocca (carie, gengiviti, ecc), patologie digestive (reflusso gastroesofageo, gastrite, colite, ecc), malattie metaboliche (diabete, disfunzioni renali, ecc), affezioni delle vie respiratorie. Ma il comune denominatore è la proliferazione di batteri che si nutrono di residui di cibo e producono sostanze volatili contenenti zolfo (cosiddetti VSC), principali responsabili dell'odore cattivo dell'alito. Questi composti sono prodotti dai batteri della bocca come risultato della miscelazione batterica e dei residui di cibo associati a una scarsa igiene gengivale e dentale. Pertanto, una regolazione dell'equilibrio del microbiota orale per ridurre i livelli di VSC è importante per la gestione dell'alitosi. Gli attuali trattamenti per l'alitosi comprendono la pulizia meccanica (ablazione del tartaro e raschiamento della lingua) e la terapia chimica (antibiotici, collutori e gomme). Tuttavia, la prima è spesso scomoda, anche se effettuata dal dentista, mentre la seconda è efficace per un breve periodo, e sempre associata a vari effetti collaterali tra cui l'insorgenza di disbiosi e colorazione della lingua e dei denti.

Ora una nuova ricerca dell'Università di Sichuan, in Cina, suggerisce una nuova opzione, semplice e priva di effetti collaterali, per risolvere il problema dell'alitosi. Secondo i ricercatori il consumo di yogurt, pane a lievitazione naturale, zuppa di miso e altri alimenti fermentati può aiutare a combattere l’alito cattivo più efficacemente di caramelle, gomme o collutori rinfrescanti. Il motivo risiede nell'azione dei batteri probiotici (batteri buoni) che si trovano in questi alimenti. I risultati sono stati pubblicati su sulla rivista Bmj Open.

Lo studio

Per valutare l'efficacia dei probiotici nei pazienti con alitosi, i ricercatori dell'Università di Sichuan hanno condotto una revisione sistematica di 7 studi clinici pubblicati fino a febbraio 2021, coinvolgendo un totale di 278 persone, tra 19 e 70 anni. Il campione, comprendente pazienti con diagnosi di alitosi, è stato diviso in due gruppi: un gruppo sperimentale, che ha ricevuto la terapia probiotica per un periodo da 2 a 12 settimane, e un gruppo di controllo trattato con i metodi tradizionali. La gravità dell'alito cattivo è stata definita dai livelli di composti solforici volatili rilevati nella bocca o dal punteggio OLP, che misura l'odore dell'alito a varie distanze dalla bocca. Poiché una lingua sporca e l'accumulo di tartaro tra i denti sono spesso considerati le principali cause dell'alito cattivo, nell’analisi sono stati inclusi anche i punteggi del rivestimento della lingua (3 studi) e l'indice di placca (3 studi).

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I probiotici combattono l’alitosi

L'analisi dei dati ha mostrato che chi aveva assunto probiotici aveva ridotto il problema dell’alitosi rispetto a chi era ricorso ai rimedi tradizionali (gomme, colluttori, pasticche al mentolo, ecc). I vantaggi derivanti dall’assunzione di probiotici sono stati osservati già dopo pochi giorni dall’assunzione. Le ragioni per cui alcuni specifici batteri, tra cui lactobacillus salivarius, lactobacillus reuteri, streptococcus salivarius, weissella cibaria, riescono a combattere l’alito cattivo non è del tutto chiaro. Tuttavia, i ricercatori hanno ipotizzato che le loro proprietà rinfrescanti derivino dalla capacità di questi microrganismi di decomporre gli aminoacidi e le proteine dei batteri anaerobici della bocca (quelli che difficilmente vivono o crescono in presenza di ossigeno) bloccando in questo modo la produzione di sostanze maleodoranti.

Ma non hanno effetti sulla placca né sulla lingua

Questa meta-analisi indica che i probiotici possono alleviare l'alitosi riducendo i livelli di concentrazione di composto solforico volatile a breve termine, ma non agiscono sulle principali cause di alitosi, come la placca e il rivestimento della lingua. “Tuttavia - hanno concluso i ricercatori -, considerando l'eterogeneità degli studi clinici inclusi nella meta-analisi e la piccola dimensione del campione, in futuro saranno necessari ulteriori studi clinici di alta qualità per verificare i risultati e fornire prove dell'efficacia dei probiotici nella gestione dell'alitosi”.

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Gli effetti benefici dei probiotici

I probiotici sono microrganismi vivi (batteri buoni), contenuti in alcuni alimenti e/o integratori che, se assunti in numero sufficiente, rafforzano in particolare l'ecosistema intestinale. Contribuiscono alla regolazione del microambiente locale (l’intestino o il cavo orale) contrastando la proliferazione dei batteri dannosi, creando un ambiente a loro sfavorevole, grazie alla produzione di batteriocine (sostanze in grado di uccidere specie batteriche filogeneticamente vicine). Da qualche anno i probiotici, come lactobacillus reuteri e bifidobacteria, vengono utilizzati in campo orale per il trattamento delle malattie parodontali, carie, candidiasi orale e mucosite orale indotta da chemioradioterapia. Numerosi studi hanno, infatti, dimostrato che questi batteri buoni sono in grado di legarsi alla saliva e alla mucosa orale, influenzando positivamente la composizione dei biofilm orali (placca batterica). Prove emergenti, come il più recente studio cinese, stanno mostrando che i probiotici possono essere una valida strategia anche per combattere l'alitosi.

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