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Martedì, 16 Aprile 2024
Alimentazione

Come combattere la dipendenza dallo zucchero: i consigli della nutrizionista

Sapevate che lo zucchero crea una dipendenza 9 volte maggiore della cocaina? NapoliToday ha intervistato la dott.ssa Brucci per chiederle come “disintossicarsi”

Lo zucchero crea una dipendenza 9 volte maggiore della cocaina. A dimostralo è una recente ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine. Secondo lo studio, il consumo eccessivo di zucchero raffinato (saccarosio, sciroppo di mais e tutte le farine raffinate) può avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati dalle sostanze stupefacenti. Indurrebbe effetti psicoattivi (abuso, desideri impulsivi) sovrapponibili se non addirittura superiori a quelli di altre sostanze che portano dipendenza come la cocaina, l’alcol, le sigarette, il gioco d’azzardo, il sesso.

Dipendenza da zucchero: conseguenze

Le conseguenze che scaturiscono dal consumo di zucchero, anche di piccole dosi, sarebbero, quindi, quelle tipiche delle droghe, compresa la fame chimica. Per capire la “potenza” di questa sostanza basti pensare che persino i ratti di laboratorio resi dipendenti dalla cocaina, se messi di fronte alla scelta tra la sostanza stupefacente e il semplice zucchero, scelgono quest’ultimo. A confermare i risultati di questa ricerca sono anche altri studi che hanno, inoltre, dimostrato che sospendere l’assunzione di zucchero può far andare in astinenza (condizione determinata dal calo dei livelli di dopamina nel cervello). Un effetto collaterale dell'astinenza è il disturbo di iperattività con deficit di attenzione (ADHD), che può sfociare, persino, nella depressione.

Gli effetti che lo zucchero ha sul nostro organismo sono al centro di un acceso dibattito scientifico e di numerose ricerche di laboratorio. Ci sono sicuramente delle differenze negli effetti dovuti alla genetica che determina il modo in cui ogni di noi risponde all’assunzione di questa sostanza. Ma lo zucchero, resta, in ogni caso, un fattore di rischio per ognuno di noi: se ne consumiamo troppo ci esponiamo ad una maggiore probabilità di sviluppare obesità e diabete. E allora come combattere la “dipendenza” da questa sostanza sempre presente sulle nostre tavole? Barbara Fiorillo per NapoliToday lo ha chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Ester Brucci. 

Dott.ssa chiariamo, innanzitutto, cosa rientra nella macrocategoria degli “zuccheri”?

“Con il termine zuccheri si fa riferimento sia ai carboidrati semplici che a quelli complessi come i monosaccaridi, i disaccaridi (il glucosio, il fruttosio, il galattosio, il lattosio) e i polisaccaridi (l’amido). Consumare troppi zuccheri può creare dipendenza: in seguito all’ingestione di questa sostanza si genera il rilascio di dopamina, neurotrasmettitore che regola il piacere. Inoltre, aumenta i livelli di insulina che causano un immediato immagazzinamento dei grassi. Quindi bisogna far attenzione a non eccedere”.

Come è possibile spezzare la “dipendenza” dagli zuccheri? Ci può stilare un vademecum..

“1. ZUCCHERI PROCESSATI. Non bisogna eliminare gli zuccheri dalla dieta, ma ridurne le quantità. Per diminuire la dipendenza dallo zucchero bisogna evitare merendine e caramelle. Favorire, invece, la frutta e, in quantità limitate, il pane e la pasta.

2. FRUTTOSIO. Un errore che comunemente viene commesso è quello di sostituire completamente il saccarosio, ovvero il comune zucchero da tavola, con il fruttosio. In realtà, anche le quantità di fruttosio devono essere tenute sotto controllo, in quanto, tale molecola viene convertita dal fegato in grassi. In queto modo, si genera l’aumento sia i livelli di LDL che il rischio di contrarre alcuni tipi di cancro.

3. ABITUARSI AL GUSTO. Un metodo per diminuire il consumo degli zuccheri semplici è quello di abituare le papille gustative gradualmente ad un gusto nuovo, riducendone l’ingestione o evitandone l’assunzione dove non è necessario. Ad esempio, è possibile ridurre poco alla volta lo zucchero nel caffè ed eliminarne l’aggiunta su alimenti che già ne presentano come il latte o la macedonia di frutta.

4. EVITARE BEVANDE ZUCCHERATE. Le bevande che presentano meno calorie, ma includono dolcificanti come l’aspartame, la saccarina, il saccarosio e l’acesulfame, hanno lo stesso effetto negativo degli altri zuccheri semplici.

5. ASSUMERE ALIMENTI A BASE DI FIBRE. L’assunzione di prodotti integrali come pasta, pane o fette biscottate integrali, ha effetti benefici. Le fibre contenute in tali prodotti consentono di rallentare lo svuotamento gastrico e di aumentare il senso di sazietà.

6. LEGGERE ATTENTAMENTE LE ETICHETTE. Molto spesso alcune pubblicità sono fuorvianti e traggono in inganno. Bisogna, dunque, leggere attentamente le etichette, facendo attenzione all’elenco degli ingredienti.

7. ZUCCHERO DI CANNA. Lo zucchero di canna o integrale non subisce processi di sbiancamento, ma viene trattato industrialmente come lo zucchero raffinato. Ha un indice insulinemico più basso del saccarosio. Bisogna, però, fare attenzione al colore: se è marroncino chiaro non è vero integrale ma solo saccarosio caramellato. Inoltre, occhio alle quantità, in quanto presenta le stesse kcal dello zucchero bianco”.

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