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Martedì, 23 Aprile 2024
Quanta acqua bere

Cosa accade al corpo se bevi poca acqua

Secondo una nuova ricerca, chi rimane ben idratato è più sano, ha un minor rischio di sviluppare malattie croniche e invecchia molto più lentamente di chi non assume liquidi a sufficienza

L'acqua è un nutriente essenziale per il nostro organismo. Costituisce dalla metà ai due terzi del nostro peso corporeo ed è indispensabile per il corretto funzionamento di cellule, tessuti e organi. Aiuta a rimuovere i prodotti di scarto attraverso i reni, a mantenere le articolazioni lubrificate, il sistema digestivo funzionante, la temperatura corporea controllata e la pelle idratata. Se non beviamo abbastanza acqua, l’organismo non è in grado di mantenere l’equilibrio idrico tra liquidi che perde e quelli che assorbe (si disidrata), e iniziano a comparire sintomi come mal di testa, vertigini, stanchezza, bassa concentrazione, costipazione e secchezza delle fauci. Essere gravemente disidratati aumenta, inoltre, il rischio di calcoli renali e infezioni del tratto urinario. Ma gli effetti negativi della disidratazione non finiscono qui.

Una nuova ricerca del National Heart, Lung, and Blood Istituto (NHLBI), pubblicata su eBioMedicine, ha dimostrato che bere poca acqua accorcia la vita e favorisce importanti cambiamenti degenerativi. Secondo i risultati dello studio, gli adulti che rimangono ben idratati sono più sani, sviluppano meno condizioni croniche, come malattie cardiache e polmonari, e vivono più a lungo di quelli che non assumono liquidi a sufficienza. Le stime riferiscono che circa la metà delle persone in tutto il mondo non soddisfa le raccomandazioni sull'assunzione giornaliera di acqua. "A livello globale - ha affermato Natalia Dmitrieva, autrice dello studio -, questo può avere un grande impatto. La diminuzione del contenuto di acqua corporea è la causa principale dell’aumento del sodio nel sangue, motivo per cui la nostra ricerca suggerisce che rimanere ben idratati può rallentare il processo di invecchiamento e prevenire o ritardare le malattie croniche". Ma quanto dobbiamo idratarci per preservare la nostra salute e vivere più a lungo?

Lo studio

Per testare l'ipotesi secondo cui la corretta idratazione (ipoidratazione) possa influenzare la velocità dell'invecchiamento, i ricercatori hanno analizzato i dati dell'Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC): uno studio che ha coinvolto 15.792 statunitensi (uomini e donne bianchi e afroamericani), arruolati nel 1987-1989 e seguiti per più di 25 anni. L’ipotesi è nata da precedenti studi sui topi che ha mostrato come la restrizione idrica per tutta la vita, aumentando il sodio sierico, aveva accorciato la durata della vita dei topi di 6 mesi, che corrisponde a circa 15 anni di vita umana. La durata della vita ridotta è stata accompagnata da cambiamenti degenerativi accelerati all'interno di più sistemi di organi dei topi cronicamente ipoidratati. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno analizzato i collegamenti tra i livelli sierici di sodio dei partecipanti, che - come abbiamo visto - aumentano quando si assumono meno liquidi, e vari indicatori di salute.

Quanti bicchieri di acqua dovremmo bere ogni giorno 

Una corretta idratazione riduce il rischio di malattie croniche

Dall’analisi dei dati è emerso che i soggetti con livelli sierici di sodio più elevati avevano maggiori probabilità di sviluppare condizioni croniche e mostrare segni di invecchiamento biologico avanzato rispetto a quelli con livelli sierici di sodio più bassi. Inoltre, i soggetti con livelli sierici di sodio più alti avevano anche maggiori probabilità di morire in giovane età. "I nostri risultati - ha affermato Dmitrieva - suggeriscono che una corretta idratazione può rallentare l'invecchiamento e prolungare una vita senza malattie".

Bere poca acqua velocizza il processo di invecchiamento

Lo studio amplia i risultati di un’altra ricerca pubblicata dagli scienziati nel marzo 2022, sempre parte del più ampio studio Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC), che aveva trovato collegamenti tra livelli più elevati di sodio nel sangue e invecchiamento precoce. In questa ricerca, gli scienziati avevano analizzato i dati dei partecipanti allo studio raccolti durante cinque visite mediche (le prime due quando avevano 50 anni e l'ultima quando avevano un'età compresa tra 70 e 90 anni), e valutato in che modo i livelli sierici di sodio erano correlati all'invecchiamento biologico. Quest’ultimo è stato valutato attraverso 15 marcatori di salute, come la pressione arteriosa sistolica, il colesterolo e la glicemia, che hanno fornito informazioni sul funzionamento del sistema cardiovascolare, respiratorio, metabolico, renale e immunitario di ogni persona.

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Bere poca acqua aumenta il rischio di morte prematura

Dai risultati è emerso che gli adulti con livelli più elevati di sodio sierico (compresi tra 135-146 milliequivalenti per litro (mEq/L)) avevano maggiori probabilità di mostrare segni di un invecchiamento biologico più rapido (valutato sulla base d indicatori come la salute metabolica e cardiovascolare, la funzionalità polmonare e l'infiammazione). In particolare, gli adulti con livelli sierici di sodio superiori a 142 mEq/L avevano un aumento delle probabilità del 10-15% di essere biologicamente più anziani rispetto alla loro età cronologica e rispetto a chi aveva intervalli compresi tra 137-142 mEq/L, mentre i livelli superiori a 144 mEq/L erano correlati a un aumento del 50%. Infine, i livelli di 144,5-146 mEq/L sono stati associati a un aumento del 21% del rischio di morte prematura rispetto agli intervalli tra 137-142 mEq/L.

Bere poca acqua aumenta il rischio di insufficienza cardiaca

Allo stesso modo, gli adulti con livelli sierici di sodio superiori a 142 mEq/L avevano un rischio aumentato fino al 64% di sviluppare malattie croniche come insufficienza cardiaca, ictus, fibrillazione atriale e malattia delle arterie periferiche, nonché malattie polmonari croniche, diabete e demenza. Al contrario, gli adulti con livelli sierici di sodio tra 138-140 mEq/L avevano un rischio più basso di sviluppare malattie croniche.

Quanta acqua bere ogni giorno

I risultati di questi studi sottolineano ancora una volta quando sia importante per tutte le persone aumentare l'assunzione quotidiana di liquidi per raggiungere i livelli raccomandati, cosa che può essere fatta assumendo acqua ma anche altri liquidi, come succhi o frutta e verdura con un alto contenuto di acqua. Due litri al giorno sono spesso considerati come la quantità ideale a cui tutti dovremmo mirare, tuttavia questa indicazione non tiene conto della variazione individuale basata su età, sesso, corporatura e livelli di attività. A tal proposito, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority, EFSA) ha differenziato il fabbisogno di liquidi in funzione dei diversi bisogni metabolici, considerando l’acqua assunta complessivamente (sia mediante consumo diretto che attraverso alimenti e bevande di ogni genere) e in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica:

  • per neonati sino a sei mesi di vita: 100 mL/kg al giorno;
  • per bambini tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 mL/giorno;
  • per bambini tra 1 e 3 anni di vita: 1100-1300 mL/giorno;
  • per bambini tra i 4 e gli 8 anni di età: 1600 mL/giorno;
  • per ragazzi tra 9-13 anni: 2100 mL/giorno per i maschietti e 1900 mL/giorno per le femminucce;
  • per adolescenti, adulti e anziani: se femmine 2 L/giorno, se maschi 2,5 L/giorno.
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