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Sabato, 20 Aprile 2024
Alimentazione

Stanchi e di cattivo umore? Ecco la dieta della felicità che aiuta a dimagrire e vivere meglio

Sapevate che mangiare nel modo giusto può essere una buona terapia per ritrovare un po' di felicità? Proprio così, prediligendo alcuni alimenti, infatti, è possibile aumentare la nostra sensazione di benessere e il segreto è racchiuso in un ormone: la serotonina

Dormire bene, fare attività fisica, dedicare del tempo a noi stessi e alle nostre passioni sono i segreti principali per vivere bene, ma sapevate che anche mangiare nel modo giusto può essere una buona terapia per ritrovare un po' di felicità? Proprio così, prediligendo alcuni alimenti, infatti, è possibile aumentare la nostra sensazione di benessere e il segreto è racchiuso in un ormone: la serotonina.

Cos'è la serotonina

La serotonina o 5-idrossitriptamina (5-HT) è una triptammina, sintetizzata a partire dall'amminoacido triptofano (5-HTP), che negli animali viene per lo più prodotta dai neuroni serotoninergici nel sistema nervoso centrale e nelle cellule enterocromaffini nell'apparato gastrointestinale, dove partecipa a numerose funzioni biologiche.

Soprannominata "l'ormone della felicità", nel sistema nervoso centrale, la serotonina svolge numerose funzioni che vanno dalla regolazione del tono dell'umore, del sonno, della temperatura corporea, della sessualità, all'empatia, funzioni cognitive, creatività e appetito. Alterazioni patologiche nella funzionalità dei circuiti della serotonina si crede siano coinvolte in numerosi disturbi neuropsichiatrici come emicrania, disturbo ossessivo-compulsivo, depressione e schizofrenia, ansia e disturbi dell'umore in genere, disturbi alimentari.

Negli anni la cultura popolare ha dipinto la carenza di serotonina come responsabile della depressione e più in generale degli stati d'animo negativi, contribuendo a generare il mito dell' "ormone della felicità". Tuttavia tale teoria risulta essere una eccessiva semplificazione del reale ruolo di questo neurotrasmettitore nella genesi dei disturbi psichiatrici, tant'è che oggi la carenza di serotonina non è considerata una causa della depressione e questo concetto è ribadito anche nel manuale dell'Associazione Psichiatrica Americana.

Comunque sia, essa può giocare un ruolo fondamentale nella regolazione di molti processi biologici strettamente legati allo stato d’animo. In quanto precursore della melatonina, ad esempio, la serotonina è responsabile dell’andamento del ritmo circadiano, sincronizzando il ciclo sonno-veglia con l’attività endocrina giornaliera.

Serotonina e alimentazione

Ma qual è il legame tra serotonina e alimentazione? Sapevate che se presente nella giusta quantità, questo neurotrasmettitore controlla anche il comportamento alimentare? La serotonina ci fa sentire sazi e ci incoraggia ad assumere più proteine rispetto ai carboidrati oltre a trattenerci dall’abbuffarci. Ecco perché quando ci sentiamo tristi sentiamo il bisogno di ingerire alimenti ricchi di zuccheri e carboidrati semplici: perché i livelli di serotonina si abbassano. Ogni tanto, dunque, un piccolo sgarro può essere utilizzato per ritrovare la giusta motivazione anche nella dieta.

La relazione tra serotonina e alimentazione, così come tra alimentazione e umore, esiste ed è scientificamente provata. Come leggiamo su agoodmagazine.it, ingerire una grande quantità di carboidrati alza i livelli di serotonina e stimola la secrezione di insulina, l’ormone che facilita l’ingresso delle sostanze nutrienti e degli amminoacidi nelle cellule (eccetto il triptofano). In risposta all’iperglicemia, viene quindi rilasciata una quantità massiccia di insulina e, calando il livello di altri amminoacidi, aumenta in percentuale quello del triptofano che, a sua volta, stimola la produzione di serotonina.

Fino ad ora abbiamo parlato di dolci e carboidrati, ma non tutti gli alimenti che aumentano i livelli di serotonina sono ipercalorici, possiamo infatti optare anche per alimenti più sani e adatti ad una dieta come: papaya, banana, datteri, carne, salmone, uova, latte e latticini; semi di soia, semi di sesamo, semi di girasole, alga spirulina disidratata, cacao, cioccolato fondente, riso, cereali integrali, patate, verdure a foglia verde, mandorle e noci, kiwi, ananas, prugne e pomodori.

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