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Giovedì, 25 Aprile 2024
Farmaci dimagranti

Farmaci dimagranti: come funzionano e quali sono quelli efficaci

Alcuni riducono l'appetito, altri aumentano la sensazione di pienezza, altri ancora rendono più difficile per il corpo assorbire i grassi. Vediamo quali sono quelli in commercio e come agiscono sulla perdita di peso

L'obesità è una malattia cronica che colpisce 5 milioni di italiani adulti, mentre sono 18 milioni le persone in sovrappeso nel nostro Paese. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità a soffrire di sovrappeso (o obesità) è il 50% degli adulti e il 30% dei bambini e adolescenti nel mondo. Negli ultimi trent’anni l’incidenza del primo è cresciuta del 30%, mentre quella del secondo è aumentata del 60%. E nel 2030 - avvertono gli esperti - si rischia di assistere al raddoppio della prevalenza di obesità, che sommata al sovrappeso, costituirà circa il 70% della popolazione, con un enorme impatto clinico ed economico. Sovrappeso e obesità sono, infatti, fattori di rischio per numerose malattie come quelle malattie cardiache, l’ictus, il diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro, tutte tra le principali cause di morte prevenibile. Sfortunatamente, è una patologia difficile da trattare. I cambiamenti dello stile di vita, i farmaci e la chirurgia bariatrica (interventi fondamentali per i pazienti obesi) possono aiutare, ma il loro successo varia a seconda dei soggetti, per questo è necessario rendere disponibile un'ampia gamma di opzioni terapeutiche per migliorare la qualità di vita di coloro che vivono con obesità e condizioni patologiche legate al peso.

Il mese scorso la Società farmaceutica americana Eli Lilly and Company (Lilly) ha annunciato di aver sviluppato un farmaco (Tirzepatide) - testato in una ampio studio clinico di fase 3 - che potrebbe rivoluzionare la cura contro l’obesità. "L'obesità è una malattia cronica che spesso non riceve lo stesso standard di cura di altre condizioni, nonostante il suo impatto sulla salute fisica, psicologica e metabolica, che può includere un aumento del rischio di ipertensione, malattie cardiache, cancro e diminuzione della sopravvivenza", ha affermato Louis J. Aronne, investigatore dello studio SURMOUNT-1. La tirzepatide ha prodotto notevoli riduzioni del peso corporeo, ha fatto perdere ai partecipanti allo studio una media di 24,5 chilogrammi (fino al 22,5% del loro peso corporeo). Considerando che altri farmaci per la perdita di peso generalmente producono una perdita di peso del 5-10%, i risultati di questo farmaco sono incredibili. I dati non sono ancora stati esaminati dalla Food and Drug Administration, ma gli esperti sembrano entusiasti. 

A chi vengono prescritti i farmaci dimagranti

I farmaci per la perdita di peso sono sviluppati per aiutare le persone a perdere peso. Non sono una soluzione rapida per perdere qualche chilo, ma vengono prescritti da medici (e questo è importante da sottolineare) ad adulti con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30 o di almeno 27, con problemi di salute legati al sovrappeso o all’obesità, come pressione alta e diabete di tipo 2. Sono generalmente più efficaci se combinati con i cambiamenti dello stile di vita, e quindi vengono spesso raccomandati insieme all'adozione di una dieta sana ed equilibrata e un’attività fisica costante.

Quali sono e come funzionano

Farmaci diversi funzionano in modi differenti. Alcuni riducono l'appetito, mentre altri aumentano la sensazione di pienezza o rendono più difficile per il corpo assorbire il grasso. Ad oggi, sono disponibili sul mercato cinque tipi di farmaci per la perdita di peso: ormoni intestinali quali Liraglutide e Semaglutide; Fentermina; Topiramato; Orlistat; Bupropione/Naltrexone in combinazione. Secondo Joseph Proietto (professore emerito dell'Università di Melbourne e specialista in diabete e obesità), “Il più potente è Semaglutide, seguito da Liraglutide e Tirzepatide, Fentermina, Bupropione/Naltrexone, Topiramato, Orlistat”. Vediamo come agisce nell'organismo ognuno di loro.

La dieta che tiene a bada il senso di fame: ecco come funziona 

Gli ormoni intestinali inibiscono il senso di fame

Tirzepatide, Liraglutide e Semaglutide vengono rilasciati nel flusso sanguigno e promuovono la perdita di peso agendo come gli ormoni naturali ‘incretine’ (prodotti a livello gastrointestinale, che abbassano la glicemia dopo aver mangiato, oltre a regolare i processi metabolici legati alla digestione: in sintesi riducono l’appetito). In particolare, Liraglutide e Semaglutide imitano l'ormone incretine naturale GLP-1, mentre la Tirzepatide imita anche un altro ormone (GIP) per rallentare lo svuotamento dello stomaco, regolare l'insulina e diminuire l’appetito. 

Liraglutide è stato inizialmente approvato dalla FDA nel 2010 come trattamento per il diabete di tipo 2 e viene somministrato per iniezione giornaliera. Come farmaco dimagrante, è stato approvato dall’FDA nel 2015. Imitando l'ormone GLP-1, Liraglutide si lega ai recettori del sistema nervoso centrale per reprimere i sentimenti di fame. Ad esempio, è stato scoperto che il farmaco interagisce con l'ipotalamo (un'area del cervello associata all'appetito e alla ricompensa del cibo), nonché con un gruppo di neuroni nel tronco cerebrale, responsabili del bilanciamento dell'assunzione di cibo e del dispendio energetico. Semaglutide agisce allo stesso modo per indurre la perdita di peso, ed è stato approvato negli Stati Uniti nel 2021. Mentre la Tirzepatide, l'ultima offerta di Eli Lilly (non è ancora sul mercato perché in attesa di essere valutato dall’FDA), utilizza gli stessi meccanismi di perdita di peso. Ma ha i vantaggi aggiuntivi dell'ormone GIP, che aiura a ridurre l'assunzione di cibo e aumentare il dispendio energetico.

La Fentermina riduce la fame

Phentermine è un anoressizzante che riduce l'appetito. Negli Stati Uniti è stato approvato nel 2012 come farmaco dimagrante a breve termine ed è prescritto per l'uso a lungo termine insieme al Topiramato, un anticonvulsivante usato per trattare convulsioni o emicranie, che ha anche un effetto sulla fame. Come funziona? Stimola il rilascio di adrenalina e noradrenalina, e in misura minore imigliora l rilascio di serotonina e dopamina nel sistema nervoso centrale, riducendo così la sensazione di fame. Sulla base di studi sugli animali, si ritiene che questo farmaco agisca in particolare sull'ipotalamo e sul nucleo accumbens, entrambi associati all'appetito e alla ricompensa del cibo.

Il Topiramato agisce sull’attività cerebrale

Il Topiramato agisce sull'attività neuronale attraverso una serie di meccanismi, ancora poco chiari, che inibiscono il senso di fame e l'attività del glutammato, un aminoacido che potenzialmente ha un impatto sull'assunzione di energia. Alcuni studi sugli animali hanno suggerito anche che potrebbe aumentare il metabolismo.

Orlistat rallenta la digestione dei grassi

Orlistat è un farmaco dimagrante approvato nel 1999, divenuto nel 2007 la prima pillola dimagrante da banco approvata dalla FDA. E’ un inibitore della lipasi (l’enzima che scompone il grasso), quindi rallenta la digestione dei grassi nell'intestino, riducendo l'ingresso di energia nel corpo. Con l'assunzione di Orlistat, circa un terzo del grasso totale consumato non viene assorbito e quindi non può contribuire all'aumento di peso. Il grasso non digerito – come tutto quel che non si digerisce – viene espulso nelle feci. Viene generalmente prescritto insieme alla restrizione calorica perché non impedisce al corpo di assorbire calorie dallo zucchero e da altri alimenti, che non siano grassi.

Naltrexone e Bupropione in combinazione riducono l’appetito

La combinazione di questi farmaci dimagranti è stata approvata dalla FDA nel 2014. Insieme, agiscono per ridurre l'appetito e controllare il desiderio di cibo. I singoli farmaci hanno ciascuno gpropri effetti sulla perdita di peso, ma combinati hanno un effetto maggiore, fornendo risultati nella perdita di peso migliori rispetto a ciascun farmaco da solo. In particolare, il Naltrexonesi lega e blocca i recettori degli oppiacei (usati per trattare la dipendenza da droghe e alcol), incluso un particolare recettore implicato nel comportamento alimentare. In tal modo, gli studi hanno scoperto che blocca il rilascio di endorfine (mangiare è legato al rilascio di endorfine, che è ciò che lo rende un'esperienza generalmente piacevole). Bloccando queste endorfine, il Naltrexone può ridurre le voglie associate al cibo e portare a un minor consumo di cibo.

Bupropione è, invece, un antidepressivo che agisce sulle anfetamine, note per ridurre l'appetito. Come funziona esattamente non è del tutto chiaro, ma è stato ipotizzato che i suoi effetti potrebbero essere collegati alla ricompensa del cibo. Nello specifico, migliorando la concentrazione di dopamina (uno dei principali agenti di ricompensa del cibo che svolge un ruolo importante nel controllo dell'assunzione di cibo), il Bupropione potrebbe fornire una sensazione di ricompensa senza che sia necessario il  consumare cibo, sopprimendo così la fame e portando alla perdita di peso.

Come funzioneranno i futuri farmaci dimagranti

Con l'aumento a livello globale dei casi di obesità, c'è la necessità di una maggiore offerta si farmaci dimagranti. I ricercatori sono costantemente alla ricerca di nuovi trattamenti efficaci per migliorare la vita di milioni di persone in tutto il mondo che convivono con l'obesità.

 "Poiché ognuno risponde in maniera diversa a questi farmaci, sia in termini di effetti collaterali che di efficacia, è importante averne di più per cercare di coprire più pazienti", ha detto Proietto. Per raggiungere questo obiettivo, le strategie future potrebbero guardare a meccanismi d'azione alternativi. Le aziende farmaceutiche potrebbero imitare la natura combinando ormoni naturali, o prendere di mira geni specifici noti per causare l'obesità. Potrebbero, infine, anche considerare di manipolare il microbioma intestinale per controllare la perdita e l'aumento di peso”. 

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