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Giovedì, 28 Marzo 2024
Alimentazione

Diete a confronto: ecco perché era più facile essere magri negli anni Ottanta

Coloro che negli anni Ottanta avevano tra i 20 e i 30 anni erano più magri di quelli oggi hanno la stessa età: i motivi in uno studio pubblicato dalla rivista Obesity Research & Clinical Practice

Guardando le foto di mamme e papà nel fiore della loro giovinezza, sarà capitato a molti di scovare somiglianze, cercare differenze e soffermarsi a notare che un tempo i giovani era molto più magri dei coetanei di oggi. 

Lungi dall'essere una mera coincidenza, pare proprio che la divergenza tra i fisici di oggi e quelli dei ragazzi degli anni Ottanta abbia una spiegazione scientifica riportata da uno studio ripreso dalla rivista Obesity Research & Clinical Practice. 

Sembra, infatti, che prima fosse molto più semplice rimanere magri, soprattutto tra i 20 e i 30 anni di età, per motivi non legati esclusivamente a dieta o esercizio fisico. 
In particolare, sono state analizzate le abitudini alimentari di 36.400 americani con età e stili di vita differenti tra il 1971 e il 2008, rilevando che una persona che nel 2006 mangiava le stesse calorie e si esercitava allo stesso modo un coetaneo nel 1988 aveva una massa grassa più elevata di 2,3 punti. 

Oggi, dunque, esistono altri fattori che contribuiscono all'aumento dell'obesità. Come ha spiegato Jennifer Kuk, professoressa di kinesiologia e di scienze della salute alla York University di Toronto, al momento si tratta solo di ipotesi, ma nella tendenza si può pensare che ad incidere siano l'esposizione a sostanze chimiche che portano a un aumento di peso. Pesticidi e conservanti contenuti negli alimenti, infatti, possono alterare i processi ormonali, modificando il metabolismo.

Un altro fattore rilevante potrebbe essere la maggiore diffusione dei farmaci, l'assunzione di alcuni dei quali comporta un aumento di peso. 

Terzo, dice ancora la professoressa, i microrganismi che vivono negli americani sono cambiati rispetto a qualche decennio fa: il fatto di mangiare più carne, spesso trattata con antibiotici e ormoni che ne stimolano la crescita, potrebbe aver modificato i batteri intestinali, alcuni dei quali portano all'aumento di peso. Infine, non è da tralasciare la diffusione dei dolcificanti artificiali.

Insomma, i risultati della ricerca certificherebbero i cambiamenti fisici indipendenti dalla volontà delle persone che tuttavia, non dovrebbero comunque sentirsi esonerati dal seguire uno stile di vita sano e caratterizzato dall'attività fisica costante. 
 

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