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Giovedì, 28 Marzo 2024
Alimentazione

La dieta migliore per la nostra salute (che aiuta anche l'ambiente)

Se sostituisci la carne con alimenti vegetali quali cereali integrali, frutta, verdura e legumi - suggerisce lo studio - avrai maggiori benefici non solo per la tua salute ma anche per quella dell’ambiente

Individuare diete più sane e più sostenibili, tenendo conto anche della necessità di dover nutrire una popolazione mondiale in crescita sotto gli effetti dei cambiamenti climatici che minacciano gecosistemi, agricoltura e salute globale, è una delle principali sfide del nostro tempo. Negli ultimi decenni, i Paesi ad alto reddito hanno adottato modelli dietetici che comprendono alimenti ad alto impatto energetico e di origine animale, provocando danni ambientali e sulla salute significativi (dalla crescita dell'obesità all'aumento di malattie non trasmissibili). A livello globale, il consumo di cibo rappresenta più di un quarto delle emissioni globali di gas serra, mentre l'agricoltura industriale è direttamente collegata all'esaurimento delle risorse naturali e alla perdita di biodiversità negli ecosistemi sia acquatici che terrestri. Nell'Unione Europea (UE) si consumano circa 950 kg di cibo pro capite all’anno (con i prodotti di origine animale che rappresentano una quota elevata) che sono causa del 27%  dell’impatto ambientale complessivo basato sul consumo dell’UE.

Per far fronte a tale criticità, nel 2020 la Commissione Europea ha introdotto la strategia "Farm to Fork" (parte del Green Deal europeo), con l’obiettivo di elevare la qualità complessiva dell’intera filiera agroalimentare, nel segno della sostenibilità ambientale e di una riduzione dell’impatto nei confronti di Paesi terzi. In qualità di Stato membro, la Germania ha integrato questa strategia nella sua politica agricola, tuttavia le diete predominanti nel Paese continuano a impattare negativamente sulla salute e sull’ambiente. Si pensi che in Germania - tra i Paesi UE in cui si fa il più alto consumo di carne - circa il 60% degli uomini e il 43% delle donne è in sovrappeso o obeso. Le diete tedesche, inoltre, contribuiscono a un più alto rischio di malattie cardiovascolari, ictus, diabete e cancro, le principali cause di morte nel Paese. Secondo gli esperti, una significativa riduzione dei prodotti di origine animale potrebbe promuovere la salute umana e limitare l’impatto ambientale specialmente nelle diete dei Paesi ad alto reddito. Per misurare l’impatto delle diete di questi Paesi sulla salute dell’uomo e degli animali e sull’ambiente, e individuare regimi dietetici alternativi “sostenibili”, l'Università di Bonn (in Germania) ha avviato un studio basato su un approccio olistico “One Health”, ovvero sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science of The Total Environment, ha analizzato i prodotti presenti nella dieta standard degli abitanti nel Nord Reno-Westfalia (Germania) e confrontato questa con tre regimi dietetici alternativi che offrono vantaggi in termini di sostenibilità (una dieta basata sulle raccomandazioni della German Nutrition Society (DGE), una dieta Mediterranea che prevede più pesce, frutti di mare e cerali, e una dieta Vegana) con l’obiettivo finale di fornire raccomandazioni per modelli alimentari più sostenibili per l’ambientale, la salute umana e il benessere degli animali.

Lo studio

I ricercatori hanno analizzato gli alimenti della dieta standard delle persone nel Nord Reno-Westfalia, e confrontato questa dieta con tre regimi dietetici alternativi "sostenibili". Affidandosi poi ad alcuni database, hanno stimato l'impatto di ogni dieta su alcuni aspetti ambientali - come la quantità di gas serra prodotti durante la produzione degli alimenti o il consumo di acqua, e hanno adottato un approccio simile per valutare l'impatto di ogni dieta sulla salute dell’uomo. Lo studio ha confermato, ad esempio, che la carne rossa aumenta il rischio di alcuni tumori e di malattie cardiovascolari. Infine, i ricercatori hanno stimato l’impatto di queste diete sul benessere degli animali utilizzando diversi indicatori, quali quanti animali morivano a causa del consumo di cibo e in quali condizioni questi erano tenuti. 

L’impatto della dieta "standard"

Gli impatti complessivi della dieta standard riguardano la quantità di cibo consumato e le scelte alimentari fatte. La dieta degli uomini mostra valori di impatto più elevati rispetto a quella delle donne a causa della maggiore quantità di cibo consumato e della maggiore quota di alimenti ad alto impatto. In particolare, gli uomini consumano 98 g/giorno di proteine animali (cioè carne e salsicce), quasi il doppio della quantità osservata nella dieta standard delle donne (53 g/giorno). Inoltre, il consumo di bevande da parte degli uomini è relativamente superiore a quello delle donne, ad esempio, gli uomini consumano quasi sei volte la quantità di birra (e bevande alcoliche simili) consumata dalle donne e 2,5 volte la quantità di bibite zuccherate. Al contrario, le donne consumano latte e prodotti lattiero-caseari e frutta e verdura in quantità maggiori rispetto agli uomini, ovvero rispettivamente il 7% e il 10% del cibo totale consumato contro il 6% e il7% nella dieta standard del maschio. I prodotti totali di origine animale o contenenti animali rappresentano circa il 10–12% di entrambe le diete standard, mentre contribuiscono al 27–29% dell'apporto energetico totale. Questi prodotti contribuiscono in modo determinante agli impatti ambientali, alla perdita del benessere degli animali e alla salute umana.

Le tre diete “sostenibili”

1) Dieta della German Nutrition Society (DGE): questa dieta si basa sulle raccomandazioni dietetiche ufficiali del DGE per l'assunzione giornaliera di alimenti inseriti in sette gruppi differenti. La DD rappresenta una selezione alimentare orientata alla salute e alla nutrizione equilibrata, basata principalmente su cibi integrali e sulla riduzione al minimo degli alimenti ultra-elaborati e sull'inclusione quasi tre volte la quantità di verdure rispetto alla dieta standard.

2) Dieta Vegana (VD): si tratta di una dieta a base vegetale al 100% che esclude tutti i prodotti di origine animale (es. carne, latticini, uova, pesce e miele). Gli alimenti a base vegetale sostituiscono latte e latticini, prodotti a base di carne e uova. In particolare, il consumo di cereali, noci, legumi e legumi è notevolmente aumentato rispetto alla dieta di riferimento.

3) Dieta Mediterranea (DM): questa dieta è caratterizzata da un'elevata assunzione di prodotti vegetali e ittici. La DM comporta un aumento significativo del consumo di frutta e verdura rispetto alla RD e tre volte la quantità di pesce. Gli alimenti sono stati selezionati in modo da preferire i prodotti regionali, sulla base delle statistiche dell'offerta alimentare complessiva nel Nord Reno-Westfaliae delle importazioni alimentari. Tuttavia, un'ampia quota di questa dieta (il 38%) si basa su prodotti che provengono da importazioni, come pesce, noci e semi, olio d'oliva, frutta e verdura e vino.

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Qual è la dieta migliore?

Ognuna delle tre diete sopraelencate risulta più sostenibile secondo l’approccio “One Health”, tuttavia, a scapito di altri aspetti. La dieta Vegana è risultata la migliore dal punto di vista della sostenibilità, ma la produzione di cibo vegano comporta comunque un aumento del consumo di acqua. La dieta Mediterranea (sebbene salutare per l'uomo) comporta un aumento del fabbisogno idrico a causa dell'elevata quantità di noci e verdure consumati. Inoltre, se - come ipotizza lo studio - la carne consumata viene completamente sostituita dal pesce, si verifica un impatto negativo sullo stato di salute degli animali. Un impatto negativo sugli animali è causato anche dall'aumento del consumo di miele, che richiede una gestione intensiva delle colonie di api. Tutto questo evidenzia come la scelta dei prodotti possa impattare diversamente sull’ambiente, sulla salute e sul benessere degli animali. Per quanto riguarda gli effetti sull’ambiente la dieta migliore è, secondo i ricercatori, quella basata sulle raccomandazioni dei DGE, tuttavia, in termini di salute umana, le altre due diete (Mediterranea e Vegana) sono migliori.

In conclusione, i dati dimostrano che una riduzione del consumo di prodotti di origine animale contribuisce notevolmente a ridurre l'impatto ambientale. Le diete occidentali - come hanno evidenziato i ricercatori - hanno un impatto maggiore rispetto alle diete vegetariane, per questo, nei Paesi UE una riduzione della carne (soprattutto manzo) e dei prodotti lattiero-caseari potrebbe ridurre notevolmente i diversi impatti ambientali basati sul consumo e migliorare la salute umana.  Quindi, “se sostituisci più spesso la carne con cereali integrali, frutta, verdura e legumi e cereali integrali, quindi alimenti di origine vegetale, - suggeriscono i ricercatori - avrai maggiori benefici per la tua salute, per quella degli animali e per l’ambiente”. In più, i ricercatori raccomandano di ridurre al minimo il consumo di pasti pronti e cibi altamente trasformati per migliorare la salute dell'uomo, degli animali e dell'ambiente, allo stesso tempo.

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