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Giovedì, 18 Aprile 2024
Uova e colesterolo

Quante uova consumare a settimana per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari

Da un recente studio è emerso che un consumo moderato di uova aumenta i livelli di colesterolo buono nel sangue e previene la formazione di placche aterosclerotiche che possono portare ad attacchi di cuore e ictus

Le uova sono una delle fonti più ricche di colesterolo alimentare, ma contengono anche un'ampia varietà di nutrienti essenziali all’organismo, come proteine di alta qualità, vitamine e minerali. Per questo motivo da anni i ricercatori stanno cercando di capire quali sono i suoi effetti reali sul rischio di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte e disabilità in tutto il mondo. Ad oggi l’associazione rimane ancora controversa, con un'associazione positiva riportata in alcuni studi e altri che non hanno trovato una correlazione significativa. In particolare uno studio del 2018, pubblicato sulla rivista Heart, effettuato su circa mezzo milione di adulti in Cina, ha rilevato che coloro che mangiavano circa un uovo al giorno avevano un rischio sostanzialmente inferiore di malattie cardiache e ictus rispetto a coloro che mangiavano uova meno frequentemente.

 Ora, per chiarire meglio questa relazione, i ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell’Università di Pechino (Cina), hanno condotto uno nuovo studio, pubblicato sulla rivista scietifica eLife che indaga come il consumo di uova influenzi in particolare l’LDL (noto anche come 'colesterolo cattivo'), una forma di grasso circolante nel sangue che può accumularsi nella parete arteriosa, formare gradualmente placche aterosclerotiche e bloccare l'arteria corrispondente, aumentando il rischio di cardiopatia ischemica, ictus ischemico ed emorragia intracerebrale. "Pochi studi - ha spiegato il primo autore Lang Pan - hanno esaminato il ruolo che il metabolismo del colesterolo plasmatico (nel sangue) gioca nell'associazione tra consumo di uova e rischio di malattie cardiovascolari, quindi volevamo aiutare a colmare questa lacuna”.

Lo studio cinese

I ricercatori hanno selezionato 4778 soggetti di età compresa tra 30 e 79 anni dalla China Kadoorie Biobank, di cui 3.401 avevano una malattia cardiovascolare e 1.377 no. Per misurare 225 metaboliti in campioni di plasma prelevati dal sangue dei partecipanti hanno utilizzato l’innovativa tecnica della risonanza magnetica nucleare (NMR). Dei metaboliti, ne hanno identificati 24 associati a livelli di consumo di uova, riferito dai partecipanti attraverso un questionario. Le possibili risposte erano "mai/raramente, mensilmente, 1–3 giorni a settimana, 4–6 giorni a settimana e tutti i giorni". La frequenza è stata, quindi, convertita in giorni di consumo di uova a settimana, con ciascuna opzione corrispondente rispettivamente a 0, 0,5, 2, 5 e 7 giorni a settimana. 

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Due-tre uova a settimana riducono il rischio di malattie cardiovascolari

Dai risultati dello studio è emerso che i soggetti che hanno mangiato una quantità moderata di uova (2/3 volte a settimana) avevano livelli più elevati di una proteina nel sangue chiamata apolipoproteina A1, un elemento costitutivo delle lipoproteine ad alta densità (HDL), noto anche come “colesterolo buono". In particolare, questi soggetti avevano molecole HDL più grandi nel sangue, che aiutano a liberare il colesterolo dai vasi sanguigni e quindi a proteggerli dalle placche aterosclerotiche che possono portare ad attacchi di cuore e ictus.I ricercatori hanno anche identificato 14 metaboliti che sono collegati alle malattie cardiache, e scoperto che i partecipanti che mangiavano meno uova avevano livelli più bassi di metaboliti benefici e livelli più elevati di quelli nocivi nel sangue, rispetto a quelli che mangiavano uova più regolarmente.

Quindi, è evidente che il consumo di uova è associato a diversi marcatori metabolici, che possono in parte spiegare l'effetto protettivo del consumo moderato di uova sulle malattie cardiovascolari. “I nostri risultati - ha affermato Canqing Yu, altro autore dello studio - forniscono una potenziale spiegazione di come mangiare una moderata quantità di uova può aiutare a proteggere dalle malattie cardiache. Ma saranno comunque necessari ulteriori studi per verificare i ruoli causali che i metaboliti lipidici svolgono nell'associazione tra consumo di uova e rischio di malattie cardiovascolari".

Cosa dicono le Linee guida dietetiche italiane 

Le attuali Linee guida dietetiche italiane sottolineano come le uova abbiano numerose connotazioni nutrizionali positive, quali l’elevata densità di nutrienti, tra cui spicca in corredo proteico di altissima qualità con un basso contenuto di energia, la ricchezza di componenti funzionali, la praticità, la versatilità, il basso costo, e il vantaggio di promuovere il senso di sazietà in virtù della quota proteica. Per queste ragioni si ritiene non più opportuno porre limiti netti all’effettivo numero di uova da consumare, ma imporre come unico limite l’equilibrio generale della dieta, la presenza delle altre fonti di colesterolo (ricordiamo che un uovo medio contiene all'incirca 220 mg di colesterolo, circa l'80 % del fabbisogno giornaliero consigliato) e quella di tutti gli altri alimenti nelle giuste proporzioni.

“Quindi - chiarisce il documento "Linee Guida Dietetiche Italiane" - l’inserimento delle uova in una dieta equilibrata va valutato, anche per chi ha problemi di ipercolesterolemia, ponendo l'attenzione più che sul numero, sulla composizione globale della dieta, al modo in cui vengono cucinate e a cibi con cui vengono accompagnate. Al netto di queste considerazioni e tenendo conto che l’uovo è presente come ingrediente anche in molte preparazioni industriali, si consiglia un consumo di 2-4 uova a settimana da distribuite in più giorni”.

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