La Sicilia è una regione che è solita festeggiare le ricorrenze religiose più importanti tramite il suo cibo tradizionale. Il buccellato non si sottrae a questa regola e inizia a farsi strada nel periodo invernale, alla fine di novembre fino ad arrivare alle festività natalizie. Infatti il buccellato, chiamato anche cucciddatu, è il dolce tipico del Natale, riempie le vetrine di ogni caffè e pasticceria e si trova sulle tavole imbandite delle famiglie siciliane. Produzione tipica della città di Palermo, nonché inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, il buccellato è una ciambella di pasta frolla in cui trionfa un ricchissimo ripieno di fichi secchi, uva passa, frutta secca e candita, mandorle e altri ingredienti che variano a seconda delle zone e delle ricette. Vediamo come nasce e la sua tradizione.
Il buccellato siciliano: storia e origini del dolce tipico del Natale
Il nome deriva dal latino buccellatum che appunto vuol dire ciambella, a ricordare la sua forma circolare. Infatti un antenato di questo dolce si può trovare nel periodo dell’antica Roma: come sappiamo i romani erano abili panificatori, soliti aggiungere all’impasto del pane anche frutta secca e miele. Una preparazione che ha travalicato i secoli arrivando nel Medioevo, quando a Palermo la preparazione di questo dolce iniziò a spopolare anche grazie all’insediamento di una comunità toscana di Lucca. Infatti alcune fonti riportano questo particolare contatto delle comunità locali con le usanze tipiche toscane, solite a creare un dolce di pasta frolla riempito di uva passa. Non a caso, infatti, nella cittadina toscana ancora oggi esiste un buccellato lucchese, leggermente diverso da quello siciliano. Naturalmente il buccellato subisce nei secoli anche l’influenza della dominazione arabo-normanna in Sicilia, anche se il dolce compare per la prima volta con una menzione ufficiale in un antico documento datato 1485.
Qual è la ricetta del buccellato siciliano
Anche se si mangia da tradizione durante le festività di dicembre, il buccellato si trova anche in altri momenti dell’anno. Si tratta di una ciambella di pasta frolla dal morbido ripieno che varia di ricetta in ricetta. Non possono mancare fichi secchi, uva passa, canditi come cedro, limone e arancia, zuccata, ma anche mandorle e cioccolato. Il termine buccellato rimanda anche all’atto dello sbocconcellare, ovvero dividere in piccoli pezzi e portare alla bocca, etimologia che si riscontra anche all’interno del termine buccellato stesso. Un dolce da condividere e da comprare nelle migliori pasticcerie di Palermo. Come Pasticceria Costa, che oltre a cannoli, cassate e dolci tipici tradizionali, prepara un ottimo buccellato anche in versione monoporzione. Oppure Pasticceria Palazzolo, a breve distanza dall’aeroporto palermitano di Punta Raisi con cento anni di storia. Tappa immancabile per scoprire il tradizionale buccellato palermitano la Pasticceria Alfa, gestita dalla famiglia Cipolla, una realtà artigianale che non teme confronti in città.