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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Ecco come abbronzarsi senza prendere il sole": la ricerca

I ricercatori sono riusciti a sintetizzare una sostanza capace di penetrare la pelle e di farla abbronzare senza bisogno dei raggi ultravioletti del sole, così da scongiurare il rischio di cancro alla pelle

Ore d’esposizione al sole, sudando e riempiendosi di creme e cremine per evitare le scottature, addio: dopo dieci anni di sforzi ricercatori sono riusciti a sintetizzare una sostanza capace di penetrare la pelle e di farla abbronzare senza bisogno dei raggi ultravioletti del sole, evitando anche il rischio di cancro alla pelle.

A differenza delle creme autoabbronzanti tradizionali, non colora la superficie della pelle, ma stimola le cellule che producono la pigmentazione il cui ruolo è assorbire i raggi ultravioletti, spiegano gli scienziati.

Lo studio è stato pubblicato oggi sulla rivista americana Cell Reports. La nuova molecola deve ora subire i test pre-clinici prima che ne sia determinata la sicurezza per l’uso sugli esseri umani.

La ricerca che ha portato a questo risultato è iniziata in seguito a uno studio pubblicato nel 2006 nella rivista scientifica Nature, che mostrava come un’altra sostanza, la “forksolina”, prodotta da una pianta conosciuta come “Coleus forskohlii” e usata nella medicina indiana poteva contribuire all’abbronzamento della pelle del vespertilio rosso, un roditore, senza esposizione ai raggi ultravioletti.

Tuttavia gli scienziati hanno presto scoperto che questa sostanza non era in grado di penetrare la pelle umana che è “una formidabile barriera difficile da penetrare”, ha spiegato David Fisher, capo del servizio dermatologia dell’ospedale Usa Massachusetts General. “Dieci anni più tardi – ha aggiunto – abbiamo trovato una soluzione con una differente clase di molecole…più piccole e capaci di passare attraverso i lipidi per attivare un altro enzyma che agisce sullo stesso meccanismo genetico di pigmentazione della pelle”.

Le molecole sono state testate su campioni di pelle umana in laboratorio e si è constatato che s’abbronzano più o meno in funzione delle dosi di questa sostanza e della frequenza delle applicazioni. L’abbronzatura artificiale dura diversi giorni. 

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