Caduta dei capelli, quando preoccuparsi e come combatterla: risponde la tricologa
“Oltre a seguire una dieta che privilegia grassi insaturi, fibre, cereali, legumi, verdura e frutta, è bene non sollecitare mai troppo i capelli bagnati con pettine o spazzola, e usare sempre il phon con aria tiepida e a debita distanza dalla testa”. L’intervista alla dott.ssa Caterina Marcucci
Perdere dai 50 ai 100 capelli al giorno è un fenomeno normale e fisiologico che non deve preoccupare. In autunno la perdita può essere maggiore perché si è esposti ai cambiamenti stagionali e climatici e all’esposizione solare durante l’estate. Secondo gli esperti il fenomeno della caduta in questo periodo dell'anno dipenderebbe dalla variazione delle ore di luce nell’arco della giornata, un meccanismo complesso mediato dalla melatonina, l’ormone regolatore del ciclo luce-buio. Per comprendere meglio questo fenomeno è bene sapere che il capello è un elemento vivente e come tale ha un proprio ciclo di vita suddiviso in tre fasi: 1) nella prima fase (anagen o di crescita), che dura circa 2 anni nell’uomo e 3 anni nella donna, il capello si forma nel follicolo pilifero e cresce, 2) nella fase intermedia (catagen o di regressione), che dura 7-21 giorni, la vitalità del capello comincia pian piano a diminuire, 3) nell'ultima fase (telogen o di riposo), che dura circa 3 mesi, il capello si riposa e successivamente cade.
In media il capello cresce con una velocità di 1-1,5 cm al mese e la sua vita dura, come abbiamo detto, circa tre anni, al termine dei quali viene sostituito dal nuovo capello che si forma nello stesso follicolo pilifero. Questo meccanismo fa sì che i capelli che si perdono vengano rimpiazzati da quelli nuovi in crescita. Se, però, questo ricambio si altera, o perché cadono troppi capelli (più di 100 al giorno) o perché ne ricrescono troppo pochi, è il caso di non sottovalutare il problema e rivolgersi a un esperto. Ma quali sono i motivi per cui questo accade? Quanto incide lo stress e l'alimentanzione sulla caduta dei capelli, e quali sono le strategie per combatterla? Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Caterina Marcucci, biologa esperta in tricologia e genetica presso l'Istituto Helvetico Sanders.
Dott.ssa Marcucci, quanto lo stress incide sulla caduta dei capelli?
“In generale lo stress può essere un fattore che influisce sull’instaurarsi di problematiche di capelli o anche sul peggioramento di alterazioni preesistenti. Dalla letteratura scientifica è emerso, in particolare, che l’infezione da Sars-CoV-2 e lo stress ad essa correlato hanno causato in alcuni soggtti una caduta di capelli aumentata rispetto alla normalità, sia durante l’infezione sia a 2-3 mesi di distanza”.
Quali sono gli altri fattori che possono causare la caduta?
“Le problematiche di capelli sono multifattoriali, pertanto ci possono essere diverse concause che portano alla perdita dei capelli. Queste possono essere di natura genetica, ormonale, organica, ambientale, così come abitudini legate al proprio stile di vita. Ad esempio, fumo, alcol e alimentazione hanno un’influenza sulla salute dei capelli”.
Che ruolo ha l’alimentazione nell’indebolimento dei capelli?
“Regimi alimentari squilibrati possono provocare carenze nutrizionali che hanno un impatto sulla salute del nostro organismo, capelli compresi. In particolare, vitamine e minerali sono fondamentali per il corretto funzionamento dei follicoli, ovvero le fabbriche di produzione dei nostri capelli, e questi nutrienti arrivano al cuoio capelluto dal circolo sanguigno. Indubbiamente bisogna fare attenzione anche all’apporto proteico, considerando che la struttura dei capelli è costituita per la maggior parte proprio da una proteina, cioè la cheratina. Importante è anche una corretta idratazione e dunque assicurarsi di bere la giusta quantità d’acqua nel corso della giornata. Certamente l’indebolimento dei capelli, nel caso di carenze nutrizionali, è tanto più importante quanto più lo è la mancanza di nutrienti”.
Come riconoscere una caduta patologica e quando rivolgersi allo specialista?
“Innanzitutto, è bene precisare che la caduta dei capelli di per sé è un fenomeno fisiologico. I capelli, infatti, hanno un ciclo vitale che termina normalmente con la fase di caduta, in cui il capello vecchio viene sostituito da un capello nuovo, garantendo un corretto ricambio delle strutture. Quando questo equilibrio viene meno si entra in una condizione parafisiologica e può essere il caso di rivolgersi ad uno specialista, così come se si notano cambiamenti strutturali quali assottigliamento o perdita di volume”.
Esistono dei test specifici?
“Sì, il tricologo può servirsi di test semeiologici, esame obiettivo, ingrandimenti con microcamera e analisi delle radici dei capelli al microscopio”.
Quali sono i trattamenti disponibili contro la caduta patologica dei capelli?
“A seconda della problematica sono disponibili terapie farmacologiche, integratori, fitocomplessi. I trattamenti possono essere a livello topico (locale) o sistemico (terapie che interessano l’intero organismo). È importante comunque inquadrare la problematica specifica, per poter essere indirizzati sul trattamento più adatto al singolo caso”.
Tra i trattamenti innovativi c’è anche medicina rigenerativa. Di che si tratta, e quando viene utilizzata?
“Le tecniche di medicina rigenerativa si basano sul principio secondo il quale alcune delle nostre cellule possiedono una capacità rigenerativa e possono quindi essere in grado di riparare tessuti danneggiati e, in alcuni casi, stimolare l’attività dei follicoli. Il protocollo attualmente utilizzato è il Prp (Plasma ricco di piastrine), che prevede l’iniezione di plasma con alta concentrazione di piastrine proveniente dal paziente stesso, e l’utilizzo di cellule staminali derivate dal tessuto adiposo, ossia le cosiddette ADSC, sempre prelevate da chi si sottopone al trattamento. In ogni caso si tratta di tecniche di stimolazione dei follicoli già presenti e quindi da utilizzare quando non ci siano zone glabre o con diradamenti evidenti, per le quali l’unica strada percorribile è l’intervento chirurgico, al quale può essere affiancata anche la medicina rigenerativa”.
L’alimentazione, come ha detto prima, gioca un ruolo centrale per salute del capello. Esistono cibi consigliati per contrastare la caduta e tornare ad avere capelli sani e forti?
“Indubbiamente, come già accennato, una dieta bilanciata è alla base della salute generale del nostro organismo e anche della nostra chioma. Evitare carenze di macro o micronutrienti, infatti, aiuta a preservare il benessere dei capelli. Inoltre, un numero crescente di ricerche indica che il cambiamento della dieta può servire anche come componente della terapia per alcune alterazioni della pelle, cuoio capelluto compreso. Tra le vitamine fondamentali per la salute di cute e capelli ci sono: la vitamina A, le vitamine del gruppo B, la vitamina C e la vitamina E. Per quanto riguarda i minerali sono importanti: zinco, ferro, rame, selenio, magnesio e zolfo. In sintesi, per contribuire alla salute di cuoio capelluto e capelli si può seguire quelle che sono le linee guida dell’alimentazione mediterranea privilegiando quindi l’utilizzo di grassi insaturi, fibra alimentare, cereali e legumi, oltre a consumare un’adeguata quantità di frutta e verdura. Da evitare, soprattutto per il benessere cutaneo, l’abuso di zuccheri semplici. Aldilà del singolo alimento, infatti, la differenza la fanno le abitudini alimentari generali”.
Gli shampoo anticaduta possano aiutare? Quali sono le indicazioni per un lavaggio corretto dei capelli?
“Il termine “anticaduta” è improprio associato ad uno shampoo, giacché lo shampoo è essenzialmente un detergente. Per quanto riguarda il lavaggio, non bisogna aver paura di lavarli anche spesso, la frequenza più adatta dipende dal caso specifico e dalle caratteristiche di cuoio capelluto e capelli. Teniamo in considerazione il fatto che i capelli bagnati sono più sensibili ad eventuali stress meccanici e quindi bisogna fare attenzione a non sollecitarli eccessivamente con pettine o spazzola, così come a non frizionarli con l’asciugamano. È bene anche evitare fonti di calore intese e ravvicinate, quindi è preferibile usare il phon con aria tiepida e a debita distanza dalla testa”.