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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cancro e esercizio fisico

Quando l'esercizio fisico espone a cancro e a diabete di tipo 2

Secondo i ricercatori l’esposizione cronica a grosse quantità di acido lattico, come quelle generate durante l’esercizio fisico intenso, può causare un'alterazione del metabolismo cellulare rendendo più suscettibili ad alcune malattie

L’ acido lattico o lattato è una sostanza prodotta naturalmente dal nostro corpo durante il metabolismo degli zuccheri e in risposta ad uno sforzo fisico eccessivo. E’, tra l’altro, una molecola molto preziosa per l'organismo perché nel fegato viene trasformata in glucosio e così può essere riutilizzata da altre cellule come fonte di energia (Ciclo di Cori). Ovviamente quando si pratica un'attività fisica molto intensa, anche le cellule muscolari iniziano a produrre energia grazie all’utilizzo degli zuccheri e questo fa sì che i livelli di acido lattico nel sangue aumentino quanto più diventa intenso e prolungato lo sforzo. Il nostro organismo, come abbiamo detto, è in grado di riconvertire, attraverso il fegato, l’acido lattico in glucosio e grazie alla sua “capacità di smaltimento” mantiene stabili i livelli di questa sostanza nel sangue. Ma, nel caso in cui la sua produzione superi il suo smaltimento si ha un accumulo di lattato a livello ematico che abbassa il pH del sangue determinando un’acidosi. Questa condizione non solo causa fatica e dolori muscolari, ma altera anche il metabolismo delle cellule, motivo per cui l’acido lattico è considerato, quando è in eccesso, tossico per i tessuti.

A tal proposito un recente studio ha dimostrato come l’esposizione cronica a grosse quantità di acido lattico, come quelle generate durante l’esercizio intenso, può causare un'alterazione nel metabolismo cellulare che rende più suscettibili al cancro, insufficienza cardiaca e al diabete di tipo 2. La ricerca, condotta da un team di scienziati dell'Anschutz Medical Campus dell'Università del Colorado (USA), è stata pubblicata la scorsa settimana sulla rivista Frontiers in Nutrition.

Cos’è e a cosa serve l’acido lattico

Il lattato è una delle principali fonti di energia per la cellula, in particolare per i mitocondri (organelli addetti alla respirazione cellulare). È un carburante preferito rispetto al glucosio per fornire energia al cuore pulsante, ai muscoli e al cervello. Inoltre, è necessario per favorire lo smaltimento delle scorie prodotte e scongiurare eventuali danni dovuti ai radicali liberi. Un uomo adulto normalmente attivo produce circa 120 grammi di acido lattico al giorno, di cui, 40 g sono prodotti dai tessuti aventi un metabolismo esclusivamente anaerobio (retina e globuli rossi), mentre i rimanenti vengono prodotti da altri tessuti (soprattutto muscolare). La sostanza viene prodotta anche durante l'esercizio e rapidamente eliminata dal corpo attraverso i mitocondri che la ossidano rapidamente.

"Sappiamo - ha detto il primo ricercatore Inigo San Millán - che quando le cellule vengono esposte in modo acuto al lattato, come durante l'esercizio, questo è benefico. Ma se  l'esposizione cronica può interrompe il metabolismo cellulare rendendo l’organismo più suscettibile alle malattie”.

L’esposizione cronica al lattato può causare insufficienza cardiaca e diabete di tipo 2

Quando San Millán e i suoi colleghi, nel corso dell’esperimento, hanno esposto i ratti al lattato per un massimo di 48 ore, hanno notato che questi sono diventati più suscettibili alle malattie. “Un’esposizione a lungo termine al lattato - ha dichiarato il ricercatore - ha portato a una significativa diminuzione del trasporto di acidi grassi, alterazioni di un componente chiave nelle membrane mitocondriali (noto come cardiolipina) e diminuzioni dell'ATP mitocondriale o della produzione di energia. Provocando un aumento dei radicali liberi che potrebbero causare insufficienza cardiaca e svolgere un ruolo nel diabete di tipo 2".

L'esperimento ha così dimostrato che l'esposizione cronica al lattato può diminuire l'attività dei mitocondri, causare un'interruzione del metabolismo cellulare e rendere più suscettibili a malattie cardiache e al diabete di tipo 2. “Lo studio è stato condotto sui ratti - ha detto San Millán -. Ma crediamo che i risultati sarebbero simili nelle cellule umane”.

L’esposizione cronica al lattato può alimentare la crescita del tumore

Già in un precedente studio San Millán - che oltre a essere ricercatore allena anche atleti importanti - aveva dimostrato come il lattato sia il regolatore principale della cancerogenesi, il processo che trasforma una cellula normale in una cellula cancerosa. Le cellule tumorali producono continuamente glucosio e producono continuamente lattato che però non viene mai eliminato come accade durante l’esercizio. Questo accumulo di lattato, secondo il ricercatore, regola l'espressione di molti geni chiave coinvolti nel cancro.

"Riteniamo - ha dichiarato San Millán - che una compromissione o disfunzione mitocondriale primaria possa portare a un eccessivo accumulo di lattato che porta allo sviluppo della malattia. E, in questo momento, l'unico farmaco che abbiamo per correggere la funzione mitocondriale è proprio l’esercizio". Il passo successivo dei ricercatori sarà determinare i meccanismi coinvolti nella ridotta capacità di eliminare il lattato.

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L'acido lattico prodotto dalle cellule tumorali indebolisce le difese immunitarie

Nella stessa direzione va anche un’altra recente ricerca, condotta dalla collaborazione tra la Libera Università di Bruxelles, l’Istituto fiammingo di biotecnologia e l'Università di Amsterdam, e pubblicata su Cell Reports, che ha scoperto come l'acido lattico, prodotto in grandi quantità dalle cellule tumorali, sia in grado di indebolire le difese immunitarie contro i tumori. In particolare i macrofagi (un tipo specifico di cellule immunitarie che utilizzano l'acido lattico come fonte di energia), presenti in gran numero nei tumori, sotto l'influenza dell'acido lattico, paralizzano altre cellule immunitarie "killer" che possono riconoscere e distruggere le cellule tumorali contribuendo così a indebolire l'immunità dal tumore.

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