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Venerdì, 19 Aprile 2024
Fitness

Incubo ‘interno coscia’: come rassodarlo in 4 mosse

Se il problema non sono tutte le gambe, ma solo la rilassatezza di questa parte specifica, ecco dei rimedi che possono restituire vigore alla parte ‘incriminata’

Ridare compattezza ad una delle parti del corpo femminile che più di tutte è destinata alla mollezza è il sogno di molte donne che, col passare del tempo, assistono inermi alla rilassatezza delle cosce. 

Per non scoraggiarsi e tentare di contrastare la mollezza delle carni, almeno 4 sono i rimedi che possono tornare utili, considerando che per tonificare qualsiasi muscolo è essenziale che si lavori sfruttando il raggio di movimento più ampio possibile: distendere e contrarre sono, quindi, le parole chiave per iniziare qualsiasi allenamento. 

- IN PALESTRA: la macchina per gli adduttori specifica per la muscolatura dell'interno coscia è ideale., altrimenti gli anelli flessibili che si usano in Pilates, i Gliding Disks, i pesi per le caviglie.

- IN CASA: occorre qualcosa sulla quale sdraiarsi; una palla piccola di quelle morbide, sgonfiabili. Stendersi sulla schiena al suolo, le gambe " a tavola" ossia, cosce perpendicolare e parte inferiore parallela al suolo e contrarre sempre gli addominali ed il pavimento pelvico per stabilizzare il tronco. Con una mano, poi, collocare la palla fra le ginocchia e premere più forte possibile, contando lentamente fino a 4. Tenere la palla con una mano e aprire le cosce "a rana", lentamente. Riportare, infine, le gambe alla posizione di partenza e rimettere la palla fra le ginocchia. Ripetere 8 - 10 volte.

- STRETCHING FINALE. Sedere per terra oppure su un leggero rialzo che permette di mantenere la schiena in una posizione neutrale; gambe distese in avanti, divaricate senza oltrepassare un'apertura comoda. Non "bloccare" le ginocchia, ma lasciale piuttosto "morbide” e mantenendo la schiena piuttosto diritta, chinarsi in avanti a livello delle anche e senza piegare la colonna per sentire tirare l'interno delle cosce. Fare un bel respiro ed espirando, cercare di flettere un pochino di più le anche, portando il busto verso il suolo. Tornare, poi, alla posizione di partenza.

- PER CONCLUDERE. Divaricare maggiormente le gambe a "V", ma non tanto da avvertire fastidio. Dalla posizione di partenza, piegare il busto in avanti e a destra verso il piede, sempre senza flettere la colonna vertebrale. Ripetere andando verso sinistra e alternare movimenti a destra, al centro e a sinistra.

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