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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fitness: il dimagrimento localizzato esiste davvero?

Il dimagrimento localizzato è una teoria non confermata in ambito scientifico che identifica la possibilità di accentuare la riduzione del grasso corporeo in zone specifiche del corpo tramite allenamenti mirati. Ma esiste davvero? Facciamo chiarezza

Allenamento mirato per addome, glutei, braccia o gambe? Sicuramente ne avrete sentito parlare e anche voi ne avrete provato qualcuno in base al tipo di obiettivo che desiderate raggiungere. Ma il cosiddetto "dimagrimento localizzato" esiste davvero?

Il dimagrimento localizzato è una teoria non confermata in ambito scientifico che identifica la possibilità di accentuare la riduzione del grasso corporeo (massa grassa) in zone specifiche del corpo tramite allenamenti specifici, ma secondo diversi esperti, in realtà, l'effetto lipolitico in determinate zone corporee viene condizionato da diversi fattori individuali come possono essere il sesso, il profilo ormonale, e l'appartenenza ai diversi tipi costituzionali (androide e ginoide) ed altro ancora.

Il dimagrimento localizzato: cosa dice la scienza

La Spot Reduction, inteso come concetto generico di dimagrimento localizzato, si riferisce alla teoria, tutt'oggi non validata dalla ricerca scientifica, che sostiene come il grasso di deposito possa essere ridotto in zone specifiche del corpo tramite allenamenti fisici mirati. La scienza non è riuscita a dare una risposta definitiva sull'esistenza o meno di questo evento, ma ad oggi non sono state fornite chiare prove sulla sua esistenza e validità.

Bisogna inoltre riconoscere che le varie ricerche analizzano diversi metodi di allenamento con diversi metodi di misurazione per stabilire l'esistenza della Spot reduction, e anche se alcuni studi smentiscono la validità di questa pratica, alcune ricerche potrebbero fornire indizi a favore di questa teoria. Rivolgendosi a molti professionisti del settore fitness, sembra che una buona parte di essi non creda nel dimagrimento localizzato. Diversi studi sostengono che il dimagrimento sia un fenomeno generalizzato, cioè che il grasso di deposito subisce un decremento generale senza che possa essere intaccata solo o maggiormente una particolare area.

Altre ricerche sostengono che sia gli allenamenti misti aerobici/anaerobici che anaerobici possano permettere la Spot reduction. Ad esempio, la Spot reduction sembra essere stata osservata in un particolare metodo di allenamento a circuito aerobico. Nel contesto anaerobico (lattacido), la Spot reduction è vista come un mito, perché è stato riscontrato che un programma di allenamento per i muscoli addominali non riduce selettivamente il grasso nella zona addominale.

Tuttavia, a seguito di questa ricerca, sembra che molti professionisti abbiano dedotto che questa prova possa bastare per poter estendere l'inesistenza della Spot reduction in relazione a qualsiasi tipo di allenamento fisico, e quindi a screditare a priori il concetto generale di dimagrimento localizzato di per sé.

Molte bibliografie che trattano l'argomento Spot reduction come mito si basano infatti sui risultati dello studio di Katch relativo alla riduzione addominale. Altri autori ancora hanno tratto le loro conclusioni sull'impossibilità della Spot reduction esaminando solo gli studi che avvalorano le loro posizioni, ed ignorando invece le ricerche che portano a conclusioni differenti. Questo infine non rappresenta un quadro completo della situazione, tanto da non poter considerare necessariamente il dimagrimento localizzato come un mito. In realtà dal punto di vista scientifico la questione è ben più complessa, e non trova risposte definitive e naturalmente così generalizzate e a senso unico. Sebbene l'inefficacia di un programma di allenamento per gli addominali con il fine di ridurre il grasso addominale sia stata ulteriormente confermata da ricerche più recenti, altri studi hanno analizzato la questione concentrandosi su altre zone corporee, e trovando, in alcuni casi, indizi che avvalorerebbero questa teoria.

Allenamento mirato per addominali

Una delle più note ricerche sulla questione del dimagrimento localizzato risale al 1984 da parte di Katch et al. In questo studio vennero valutati gli effetti di un programma di allenamento della durata di 27 giorni che prevedeva l'esecuzione dell'esercizio per la parete addominale chiamato sit up sulle dimensioni delle cellule adipose e sull'adiposità nella zona addominale.

Vennero effettuate delle biopsie del tessuto adiposo dall'addome, della zona sottoscapolare, e della zona glutea su 13 soggetti, nei periodi prima e dopo un programma di allenamento. In questo programma, 13 soggetti maschi effettuarono un allenamento ad intervalli da 10 serie di sit up per 27 giorni; il numero totale di ripetizioni di sit up eseguiti in questo programma ammontavano a 5004. Il tempo cumulativo speso per portare a termine queste 5004 ripetizioni era di 2 ore e 3 minuti, o mediamente, attorno ai 4 minuti e 33 secondi per giornata.

Mentre le dimensioni delle cellule adipose vennero significativamente ridotte, non risultò alcuna differenza tra le varie zone corporee, indicando che non si era verificato alcun effetto sul dimagrimento localizzato. Il risultato della ricerca dimostrò chiaramente che l'esercizio del sit up non riduceva in maniera maggiore e preferenziale le dimensioni delle cellule adipose e il grasso sottocutaneo nella regione addominale se comparato ad altre regioni corporee. Questo esito inizialmente servì a sfatare il mito del dimagrimento localizzato indirizzato alla parete addominale, almeno in relazione all'allenamento tradizionale.

Ricerche a favore del dimagrimento localizzato

Uno studio del 2006 pubblicato sull'American Journal of Physiology (Stallknecht et al.) sembrava indicare che la riduzione del grasso localizzato può essere possibile con l'allenamento anaerobico. Nella ricerca, condotta presso l'Università di Copenhagen (Danimarca), gli scienziati hanno voluto constatare se la lipolisi è più elevata nel tessuto adiposo sottocutaneo adiacente ai muscoli in attività.

Dieci soggetti di sesso maschile sono stati testati mediante l'esecuzione leg extension con una sola gamba a diverse intensità: nei primi 30 minuti è stata allenata una gamba al 25% 1RM; nei successivi 120 minuti l'altra gamba è stata allenata al 55% di 1RM; nei seguenti 30 minuti è stata allenata nuovamente la prima gamba all'85% 1 RM. I soggetti hanno riposato 30 minuti tra l'allenamento di una gamba e l'altro. I ricercatori hanno poi misurato l'entità del flusso di sangue sottocutaneo delle cellule adipose dei soggetti sia nella coscia allenata che in quella a riposo, nonché la quantità di lipolisi da tali cellule adipose.

Gli scienziati hanno osservato un aumento del flusso sanguigno e della lipolisi nella gamba sottoposta all'esercizio rispetto alla gamba a riposo. Lo studio ha suggerito che il flusso sanguigno e la lipolisi sono generalmente più alte nel tessuto adiposo sottocutaneo adiacente al muscolo attivo più che al muscolo a riposo indipendentemente l'intensità dell'esercizio. Questo esito ha concluso che esercizi specifici possono indurre al dimagrimento localizzato. L'ipotesi in questo caso sostiene che la riduzione localizzata indotta dall'esercizio sia data dall'attività locale del muscolo il quale stimola la lipolisi del tessuto adiposo sottocutaneo nelle zone adiacenti, portando allo spot reduction del tessuto adiposo, e quindi a modificare la distribuzione del grasso.

Allenamento aerobico o anaerobico?

Una buona parte dei test scientifici sul dimagrimento localizzato si sono concentrati sull'effetto dato dall'allenamento anaerobico più che su quello aerobico. Uno dei motivi per cui la ricerca sulla Spot reduction è spesso maggiormente orientata sull'effetto dell'esercizio anaerobico di resistenza, può essere il fatto che questo particolare tipo di allenamento può favorire più facilmente un coinvolgimento selettivo delle zone corporee.

In realtà, anche l'allenamento aerobico a circuito che alterna stazioni cardio a sovraccarichi (Super Circuit Training) può essere sfruttato per questo scopo, dal momento che anche questo include delle metodiche tipiche del Resistance training (allenamento con sovraccarichi) che possono colpire selettivamente delle zone corporee specifiche, ma in un contesto misto aerobico/anaerobico.

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