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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fumo, i prodotti "alternativi" sono meno nocivi?

Si accende la discussione tra esperti e scienziati sui metodi per smettere di fumare, primo fra tutti il tabacco riscaldato

In Italia il numero dei fumatori diminuisce fra gli uomini ma aumenta tra le donne. A parte questo dilemma, è certo che le campagne dissuasive non sembrano funzionare. Per questo esperti e scienziati discutono sulle forme alternative alle sigarette tradizionali per abbattere gli effetti nocivi e tutelare anche i fumatori passivi.

Secondo una ricerca dell'Oms, il consumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile: 6 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo. 

I prodotti alternativi, tra i quali quelli a tabacco riscaldato, sembrerebbero avere conseguenze minori sulla salute, come spiega il professor Claudio Ferri, Direttore dell'Unità Operativa di Medicina Interna e Nefrologia dell'università dell'Aquila: "Sicuramente queste sigarette a minor rischio sembrano esporre il paziente fumatore a una quantità di tossici drammaticamente inferiori rispetto alla sigaretta tradizionale". 

I prodotti a tabacco riscaldato, ovvero quelli senza combustione, non espongono chi li usa ai composti chimici che si formano quando il tabacco brucia. Questo in un contesto in cui si continuano a cercare nuove soluzioni: "La ricerca scientifica per la lotta al tabagismo è continua, evolve continuamente grazie allo sviluppo di sempre nuovi farmaci e tecnologie che mirano a permettere la disuassefazione al fumo". 

Per gli specialisti l'obiettivo è arrivare all'abbandono del fumo con un approccio realistico, che tenga conto delle aspettative psicologiche e delle difficoltà di chi vuole smettere di fumare. Come spiega Fabio Beatrice, dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino: "Penso che forse bisognerebbe porsi non tanto top-down ma in posizione di ascolto e di attenzione verso i fumatori, fornendo proposte per loro ricevibili, perché se le proposte non sono ricevibili di fatto non sono destinate al successo, sono politiche o neo-proibizioniste o top-down che purtroppo non piacciono. Bisogna trovare prodotti graditi ai fumatori che rendano loro possibile mettersi in discussione con l'obbiettivo della disassuefazione. L'impressione è che possa essere una soluzione ricevibile per la stragrande maggioranza dei fumatori che altrimenti continuerà ineludibilmente a fumare".

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