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Venerdì, 19 Aprile 2024
Benessere

Meduse e bambini, cosa fare e cosa non fare in caso di contatto: i consigli della pediatra

“Sciacquate la cute con abbondante acqua di mare, applicate un gel astringente al cloruro d’alluminio; evitate che il bambini si gratti e non usate acqua dolce, né ammoniaca, né alcool: sono “falsi” rimedi”. I suggerimenti della Dott.ssa Bozzola (SIP)

Un bruciore intenso, dolore e prurito: sono questi i sintomi scatenati dall’incontro “ravvicinato” con una medusa. Tecnicamente, questo animale marino non punge né morde, e non attacca l’uomo volontariamente. Si muove, spesso in branco, seguendo il corso delle correnti, e il contatto con l’uomo è del tutto casuale. Se, però, accidentalmente, una medusa incontra il corpo umano, i suoi tentacoli si attivano meccanicamente rilasciando dei filamenti urticanti per la nostra pelle. Se per i grandi non è un’esperienza piacevole, per i più piccoli può essere un vero e proprio evento traumatico.

Cosa accade quando ci sfiora una medusa

Quando si verifica il contatto con la medusa, alcune cellule presenti sui tentacoli rilasciano una sostanza urticante composta da tre proteine: la Talassina, responsabile dell’effetto infiammatorio, la Cogestina, che agisce sull’apparato respiratorio e circolatorio, e la Ipnotossina che ha un effetto paralizzante. Quando questa sorta di veleno entra in contatto con la cute, penetra all'interno, scatenando un intenso bruciore, un forte prurito e un dolore che raggiunge, generalmente, il suo picco massimo entro un’ora, e rendendo la pelle rossa oltre a provocare la comparsa di un eritema bolloso nella zona colpita. Nella gran parte dei casi, il dolore localizzato è l'unica conseguenza dell'incontro con la medusa, se le aree del corpo colpite sono superiori al 50%, il veleno rilasciato dall'animale può provocare una reazione di tipo allergico, che può portare anche a uno shock anafilattico. C’è, però, da dire che le specie presenti nel Mediterraneo non sono particolarmente pericolose, anche se gli effetti di una "puntura di medusa" sono comunque molto dolorosi.

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Cosa fare e cosa non fare se tocca il bambino

Se vi trovate in mare e vedete qualche medusa, allontanatevi immediatamente e non fate fare il bagno al vostro piccolo. Se, sfortunatamente, l’incontro si verifica, seguite i consigli della Dott.ssa Elena Bozzola, Consigliere Nazionale della Società Italiana di Pediatra (SIP), che spiega cosa fare e cosa non fare in caso di contatto tra la medusa e il bambino.

Ecco le 5 cose DA FARE:

  • fare uscire il bambino dall’acqua;
  • tranquillizzare il bambino. A differenza di quello che normalmente si crede, la medusa non punge, né morde. Caratteristica fondamentale delle meduse sono i lunghi e sottili tentacoli. Quando vengono a contatto con la pelle, i tentacoli spesso emettono una sostanza che causa irritazioni cutanee. Il bambino si spaventa, anche perché sente un bruciore e un dolore. Ecco perché è importante stargli vicino e rassicurarlo;
  • controllare che non ci siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle. In questo caso è importante cercare di rimuoverle delicatamente;
  • sciacquare la cute con abbondante acqua di mare;
  • la parte che è venuta a contatto con la medusa diventa rossa e gonfia in pochi minuti, e, mentre il bruciore inizia a ridursi, aumenta la sensazione di prurito. Se disponibile, applicare un gel astringente al cloruro d’alluminio. Il gel ha un ottimo effetto antiprurito e blocca la diffusione delle sostanze urticanti liberate dalla medusa. In mancanza di questa pomata, si può usare una crema al cortisone anche se i risultati sono minori!  

Ed ecco le 5 cose da NON FARE:

  • Evitare che il bambino si gratti. Il prurito è intenso, ma, se si gratta, la situazione non può che peggiorare;
  • non strofinare la sabbia né l’asciugamano sulla cute dolorante perché il dolore peggiora;
  • non usare acqua dolce, né ammoniaca, né aceto, né alcool né succo di limone: sono “falsi” rimedi;
  • non usare crème antistaminiche: funzionano poco e impiegano tanto tempo per agire (20-30 minuti);
  • la pelle colpita dalla medusa resta sensibile alla luce del sole, ovvero diviene fotosensibile. Pertanto, se esposta ai raggi solari, tende a scurirsi rapidamente. Per evitare che si formi la cosiddetta macchia, non esporla al sole, ma coprirla bene, con uno schermo solare 50+  fino a quando la infiammazione non possa  (generalmente 10-14 giorni);
  • non lasciare il bambino da solo! Può capitare, anche se molto raramente, che le condizioni cliniche del bambino peggiorino rapidamente subito dopo il contatto. La reazione cutanea infatti si può diffondere e contemporaneamente possono comparire difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento. In questo caso, è importante non attendere e chiamare rapidamente i soccorsi.

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