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Venerdì, 29 Marzo 2024
Fratelli maggiori

Perché i bambini crescono più sani grazie ai fratelli maggiori

Secondo i risultati di uno studio, la presenza in famiglia di fratelli/sorelle più grandi riduce la probabilità che i fratelli/sorelle più piccoli sviluppino problemi cognitivi e comportamentali durante l’infanzia e in età adulta

Nei primi anni della loro vita, i bambini sviluppano le capacità cognitive, sociali ed emotive che costituiranno le basi per il loro sviluppo in età adulta. Ad influire sulla loro crescita, in questa delicatissima fase della vita, entrano in gioco numerosi fattori di rischio e fattori benefici. Secondo le origini evolutive della salute e della malattia (l’ipotesi di Barker), l'esposizione a fattori di stress ambientale durante periodi critici della vita può avere conseguenze negative a lungo termine per la salute e lo sviluppo dei bambini: in particolare, questa teoria fa risalire all’epoca fetale e pediatrica l’origine delle malattie complesse e croniche dell’adulto. Lo stress dei genitori, ad esempio, causato da una varietà di fattori sociali e ambientali, può avere gravi effetti a breve e lungo termine sui bambini, aumentando il loro rischio di sviluppare malattie e problemi comportamentali. Le famiglie, tuttavia, possono avere un'importante funzione promotrice e protettiva contro gli effetti negativi dello stress sullo sviluppo del bambino. Diversi studi hanno dimostrato, ad esempio, che i fratelli maggiori possono ridurre l'insorgenza di problemi comportamentali nei bambini, o mitigare le conseguenze negative di eventi stressanti che i bambini sperimentano, ricoprendo un ruolo positivo nella crescita del fratello/sorella minore.

In un nuovo studio, un team di ricerca con sede a Lipsia, composto da scienziati del Centro Helmholtz per la ricerca ambientale (UFZ), dell'Università di Lipsia (UL), dell'MPI per l'antropologia evolutiva (MPI EVA) e del Centro tedesco per la ricerca sulla biodiversità integrativa (iDiv), ha indagato in che modo lo stress dei genitori e i problemi comportamentali del bambino sono collegati tra loro e se la presenza dei fratelli/sorelle maggiori offre benefici diretti o indiretti ai bambini durante il loro sviluppo. In particolare, i ricercatori hanno esplorato gli effetti di diversi fattori di stress socio-ambientali sui livelli di stress materno, la relazione dinamica tra lo stress materno (incluso lo stress prenatale) e i problemi comportamentali del bambino durante lo sviluppo, e la funzione protettiva e/o promozionale che i fratelli possono avere durante lo sviluppo del bambino. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica BMC Sanità Pubblica.

Lo studio

I ricercatori hanno utilizzato i dati longitudinali della coorte LINA (Stili di vita e fattori ambientali e la loro influenza sul rischio di allergie neonatali) per studiare 373 coppie madre-bambino tedesche (188 figlie, 185 figli) dalla gravidanza fino ai 10 anni di età. Alle madri è stato chiesto di compilare tre questionari per valutare i loro livelli di stress e i problemi comportamentali del loro bambino (interiorizzazione ed esternalizzazione). In primo luogo, i ricercatori hanno valutato quali fattori sociali e ambientali erano collegati a un aumento dei livelli di stress materno durante la gravidanza e le conseguenze a lungo termine dello stress materno sull'insorgenza di problemi comportamentali del bambino. In secondo luogo, hanno valutato se la presenza dei fratelli avesse un effetto positivo sull'insorgenza di problemi comportamentali infantili, riducendo direttamente i livelli di stress e aumentando il benessere psicologico dei bambini, o attenuando indirettamente le conseguenze negative dello stress materno.

Lo stress prenatale può causare problemi cognitivi e comportamentali nel bambino

I risultati dello studio hanno dimostrato che lo stress materno può avere un impatto negativo sullo sviluppo del bambino già in utero e anche prima del concepimento. In particolare, può avere conseguenze sullo sviluppo fetale attraverso un aumento degli ormoni dello stress durante la gravidanza, l'infiammazione della placenta, ecc. Può, inoltre, modificare il sistema immunitario fetale, influenzare l'esito della nascita e portare a diverse malattie durante l'infanzia, come l'obesità o il respiro sibilante.

Lo stress prenatale può anche avere effetti negativi sullo sviluppo psicosociale della prole, nonché sullo sviluppo cerebrale e cognitivo, e potrebbe aumentare la probabilità di problemi comportamentali durante l’infanzia, inclusi deficit di attenzione o iperattività, disturbi della condotta e persino aumentare l'insorgenza di autismo, depressione e schizofrenia nei bambini. In particolare, le madri che avevano sperimentato livelli di stress elevati nello studio, come preoccupazioni, perdita di gioia o tensione, durante la gravidanza, avevano anche maggiori probabilità di segnalare l'insorgenza di problemi comportamentali interiorizzanti (es. ansia, scarsa autostima) e/o esternalizzanti (es. iperattività, aggressività) quando i loro figli avevano 7, 8 o 10 anni. 

L’importanza del contesto ambientale

Parzialmente in linea con le loro previsioni, i ricercatori hanno osservato che le madri hanno riportato livelli più elevati di stress quando non erano soddisfatte della qualità dell'ambiente in cui vivevano. In particolare, la mancanza di sufficienti aree sociali nel quartiere (compresi campi da gioco, luoghi di incontro per i giovani e attività culturali) prediceva significativamente livelli più elevati di stress materno. Al contrario, altri potenziali fattori di stress (ad es. scarsa qualità del rapporto con i vicini, scarsa qualità dell'ambiente naturale, scarsa sicurezza, mancanza di infrastrutture) non hanno generato in modo significativo alti livelli di stress materno. Ricerche precedenti già avevano mostrato un legame coerente tra la qualità dell'ambiente (ad es. inquinamento atmosferico, mancanza di spazi verdi) e livelli di stress individuali. In questo studio, tuttavia, è stata la presenza di luoghi di ritrovo sociale e di offerte culturali nel quartiere (piuttosto che la qualità dell'ambiente naturale) a esercitare maggiormente un impatto positivo sui livelli di stress materno. 

“I risultati del nostro studio - ha spiegato Federica Amici (UL, MPI-EVA) - confermano le precedenti scoperte sull'impatto negativo che anche forme lievi di stress prenatale potrebbero avere sul comportamento del bambino, anche a distanza di anni, ed evidenziano l'importanza di politiche di intervento precoce che aumentino il benessere materno e riducano i rischi di stress materno già durante la gravidanza”.

I problemi comportamentali sono più frequenti tra i figli maschi 

Dall’analisi dei questionari è emerso che era più probabile che le madri riferissero problemi di comportamento del bambino in riferimento alla prole maschile. I risultati non sorprendono poiché è stato più volte segnalato dagli esperti che i figli maschi mostrano più problemi comportamentali rispetto alle figlie femmine, soprattutto in termini di iperattività e mancanza di attenzione. 

“A nostro avviso, tuttavia - hanno dichiarato i ricercatori -, questi risultati dovrebbero metterci in guardia dal rischio che gli attuali questionari sul comportamento infantile possano classificare in modo inappropriato il comportamento maschile come problematico (o addirittura indicativo di gravi disturbi comportamentali), semplicemente perché i bisogni dei bambini (sia maschi che femmine) è improbabile che siano soddisfatte nelle moderne culture occidentali”

I fratelli maggiori promuovono uno sviluppo sano del bambino

Lo studio ha anche riscontrato una minore incidenza di problemi comportamentali nei bambini con fratelli maggiori. In particolare, le madri, in assenza di fratelli e sorelle maggiori, indipendentemente dai loro livelli di stress e dal sesso del bambino, erano generalmente più propense a segnalare problemi di comportamento del bambino. Pertanto, i risultati dello studio suggeriscono che la presenza di fratelli più grandi nel complesso riduce la probabilità che i fratelli più piccoli sviluppino problemi comportamentali durante l’infanzia, ma non che mitighino in modo significativo lo stress materno.

“I bambini che hanno fratelli o sorelle maggiori nelle loro famiglie - ha spiegato Gunda Herberth (UFZ), coordinatrice dello studio - hanno meno probabilità di sviluppare problemi, il che suggerisce che i fratelli sono fondamentali per promuovere uno sviluppo sano del bambino”.

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In che modo i fratelli maggiori riducono il rischio di problemi comportamentali nel bambino 

Interagendo con i fratelli maggiori, i bambini possono sviluppare migliori capacità emotive, di prospettiva e di risoluzione dei problemi, che sono legate a una maggiore competenza sociale e comprensione emotiva anche più avanti nella vita. Inoltre, la presenza di fratelli maggiori può offrire opportunità di apprendimento per i genitori, che potrebbero così sviluppare aspettative diverse e migliori capacità genitoriali. I genitori con precedenti esperienze con figli adolescenti, ad esempio, hanno meno probabilità di aspettarsi problemi comportamentali durante l'adolescenza nei bambini più piccoli. Pertanto, una minore incidenza di problemi comportamentali nei bambini con fratelli maggiori può anche dipendere da aspettative diverse e da migliori capacità genitoriali.

"Siamo rimasti particolarmente colpiti dall'importante ruolo che i fratelli sembrano svolgere per uno sviluppo sano del bambino", ha concluso Anja Widdig (UL, MPI-EVA, iDiv) -. Ci auguriamo che i nostri risultati attirino l'attenzione sull'importanza delle politiche di salute pubblica che prendono di mira direttamente i bambini e i loro fratelli e promuovono un ambiente sano per il loro benessere e lo sviluppo di relazioni tra fratelli di alta qualità".

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