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Venerdì, 29 Marzo 2024
Disturbi mentali ragazzi

L'altra pandemia: le patologie neuropsichiatriche che stanno colpendo la mente degli adolescenti

A fotografare l’effetto “Covid” sulla salute mentale di adolescenti e preadolescenti l’indagine della Società Italiana di Pediatria condotta in 9 regioni italiane

Durante la pandemia (marzo 2020-marzo 2021), se da un lato si sono quasi dimezzati (-48,2%) gli accessi totali degli under 18 ai Pronto Soccorso per paura del contagio, dall’altro sono aumentati quelli per patologie di interesse neuropsichiatrico, registrando un incremento dell’84% rispetto al periodo pre-Covid (marzo 2019-marzo 2020).

A lanciare l’allarme la Società Italiana di Pediatria (SIP) che ha svolto un’indagine in 9 regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria), i cui risultati, pubblicati sul magazine della SIP “Pediatria”, hanno rilevato un preoccupante boom di accessi dei minori nei pronto soccorso per motivi neuropsichiatrici nell’ultimo anno.

L' 'altra' pandemia

“Questi dati ci raccontano che esiste un'altra pandemia, inaspettata, subdola che negli ultimi mesi sta colpendo i nostri ragazzi”, spiega Elena Bozzola Segretario SIP. “Di questa pandemia non abbiamo un bollettino giornaliero, ma i numeri che la Società Italiana di Pediatria ha raccolto ed esaminato parlano chiaro. Non ci troviamo cioè solo a fronteggiare la classica malattia Sars-CoV-2 correlata, con febbre, tosse ed insufficienza respiratoria. Subdolamente si è diffusa tra giovani e giovanissimi una patologia della mente, che per comodità di classificazione si può genericamente definire patologia neuropsichiatrica. Restrizioni, incertezza, lockdown hanno contribuito negli ultimi mesi ad un incremento di ansia, depressione, ideazione suicidaria, disturbi della condotta alimentare. E la richiesta di aiuto ai nostri pronto soccorso si fa sempre più insistente”, prosegue Bozzola.

I dati del monitoraggio

Secondo i dati dell’indagine sono aumentati del 147% gli accessi per “ideazione suicidaria” seguiti da depressione (+115%) e disturbi della condotta alimentare (+78.4%). “Psicosi” e “disturbi del comportamento alimentare” hanno costituito nel campione osservato le prime due cause di accesso in PS per patologia neuropsichiatrica (pari al 16,7% e al 15,9% di tutti gli accessi). Le regioni in cui si è documentato un maggiore incremento di accessi per patologie NPI sono state Emilia-Romagna (+110%), Lazio (+107.1%) e Lombardia (+100%). Anche i ricoveri, con posti letto occupati al massimo della loro capienza per settimane, hanno registrato un incremento che ha sfiorato il 40%. Anche in questo caso la principale causa è stata l’ideazione suicidaria (+134%) seguita da depressione (+41,4%) e disturbi della condotta alimentare (+31,4%).

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Suicidio, una delle principali cause di morte tra i ragazzi

Tra tutti, colpisce, ma non stupisce, il dato relativo all’ideazione suicidaria. Non stupisce se si considera che il suicidio rappresenta una delle principali cause di morte tra i 15 e i 29 anni. “Il suicidio si può prevenire, ma è importante per gli adulti riuscire a intercettare alcuni segnali, come i cambiamenti drastici della personalità, non sottovalutarli e trovare la modalità giusta per parlarne”, spiega Pietro Ferrara, responsabile del Gruppo di Studio sui diritti dei bambini della Società Italiana di Pediatria. “Parlare può essere la prima forma di aiuto, senza minimizzare, criticare, o reagire in modo eccessivo, ma ascoltando e cercando di riconoscere i sentimenti di chi sta attraversando un momento di difficoltà”.

Infografica sui disturbi neuropsichiatrici

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L'appello: necessari servizi e programmi di salute mentale

“Da anni si osserva un trend in aumento di disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva, stimato dalla SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) tra il 5 e il 10% all’anno, a cui oggi si sommano le conseguenze della pandemia”, osserva Annamaria Staiano Presidente SIP. “Le risposta territoriale a questi bisogni è estremamente carente, anche in termini di posti letto dedicati e di strutture diurne, e con una rilevante disomogeneità nei percorsi tra le varie regioni italiane. E’ prioritario investire in servizi e programmi di salute mentale a livello nazionale, perché senza salute mentale per i nostri giovani non c’è futuro”.

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