Partorire in inverno riduce il rischio di depressione post-partum
Una ricerca della Society of Anesthesiologists ha spiegato perché partorire nei mesi più freddi dell'anno potrebbe favorire il benessere psicologico delle neomamme
La nascita di un bimbo è sempre uno degli eventi più emozionanti nella vita di una donna, fonte di gioia per le neomamme che finalmente possono stringere tra le braccia il piccolino curato, amato, immaginato per nove mesi.
Tuttavia, la depressione post-partum può configurarsi come una temuta conseguenza. Ansia, agitazione e mancanza di serenità sono solo alcuni stati d'animo di cui soffre circa il 10% delle neo-madri che però, stando a un recente studio, vanno meno incontro a questo tipo di situazione quando il parto avviene in inverno.
La ricerca condotta dall'American Society of Anesthesiologists ha dimostrato come le donne che diventano mamme in inverno non vengono quasi mai colpite dalla depressione dopo la nascita del piccolo.
Il motivo sarebbe da ricercare nel fatto che, durante la stagione fredda e rigida, la tendenza a dare maggiore supporto alle neomamme sarebbe più frequente di quanto accade in estate. Con la bella stagione, infatti, quando le giornate cominciano ad essere lunghe e piene di sole, le donne potrebbero sentirsi bloccate in casa a causa del neonato, circostanza che favorirebbe la comparsa della depressione.
Ma non è tutto, perché i ricercatori hanno anche dimostrato che anche un indice di massa corporea troppo elevata e l'utilizzo dell'epidurale durante il parto possono favorire la comparsa dell'ansia e della depressione in seguito alla nascita del piccolo.
In particolare, la società americana degli anestesisti mette in luce che le donne che avevano deciso di non fare l'anestesia sono risultate più a rischio di depressione post-partum.
Secondo gli autori, le radici di questo collegamento risiedono nel fatto che il dolore provato può traumatizzare la paziente, favorendo stati d'animo negativi successivi.