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Venerdì, 19 Aprile 2024
Benessere

Pericolo punture da api, vespe e calabroni: 5 cose da sapere

La campagna d'informazione ‘Punto nel Vivo’ è nata con l'obiettivo di far conoscere le pericolose reazioni allergiche che alcune specie d’insetti causano agli ignari sensibili al loro veleno: ecco i consigli giusti per proteggersi

Estate tempo di passeggiate, vita all'aria aperta, contatto con la natura, ma il pericolo è in agguato e l’attenzione maggiore va prestata alle punture da insetto. 

In 25 città italiane, Roma compresa, è scattata la prima edizione della campagna d'informazione ‘Punto nel Vivo’ con l'obiettivo di far conoscere al pubblico l'esistenza, le caratteristiche e le terapie delle reazioni allergiche da punture di imenotteri, ‘ordine’ che comprende oltre 100.000 specie d'insetti, tra i quali, i più noti e comuni sono le api, le vespe e i calabroni.

"Sono oltre 5 milioni gli italiani che ogni anno vengono punti” - dichiara il prof. Antonino Romano, direttore dell'Unità di Allergologia del Complesso Integrato Columbus di Roma - “Ma si stima che l'allergia al veleno di imenotteri può provocare reazioni localizzate (dal 2,4% al 26%) o gravi reazioni sistemiche (dall'1% all'8,9%) di tipo respiratorio e cardiocircolatorio che si possono complicare fino alla morte: circa 10-20 casi all'anno accertati in Italia”, allergia che resta  poco conosciuta dalla popolazione che non conosce neppure le differenze fra una reazione normale e una allergica potenzialmente pericolosa.

L'iniziativa ‘Punto nel Vivo’ è promossa dai 25 esperti che fanno riferimento ai principali Centri Allergologici Specializzati nella diagnosi e terapia dell'allergia al veleno di imenotteri, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus - Federazione Italiana Pazienti e realizzata con il contributo incondizionato di ALK-Abellò e per tutti i mesi estivi verranno diffusi in oltre 150 pronto soccorso italiani materiali informativi sull'allergia al veleno di imenotteri con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza dei cittadini su questa tipologia di allergie e sulle appropriate terapie per i pazienti a rischio, quali l'adrenalina autoiniettabile - un presidio salvavita che l'allergico può praticarsi in caso di shock anafilattico, così da poter guadagnare il tempo necessario per allertare il 118 - e l’altra terapia l'immunoterapia allergene specifica che è la cura per questo genere di allergie.

Ecco le 5 cose da sapere in caso di puntura:

1 - Se venite punti da un'ape ricordatevi che il pungiglione è seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura. È opportuno estrarlo nel più breve tempo possibile perché questo diminuisce la dose iniettata. Aiutarsi con una punta smussa (anche l'unghia) con un movimento dal basso verso l'alto senza utilizzare pinze o schiacciarlo tra le dita poiché il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno. Applicare, quindi, del ghiaccio.

2 - Questi i fattori che aumentano l'aggressività di api, vespe e calabroni: odori intesi come quelli di un profumo, colori scuri nei vestiti, movimenti bruschi o rumori secchi quando ci ronzano intorno. Ricordatevi inoltre che i giorni ventosi ci mettono più facilmente a contatto con loro perché vengono abbassati i corridoi di volo.

3 - In caso di reazioni che durano più di 24 ore e con un diametro superiore a 10 centimetri è consigliabile una visita allergologica per stabilire se si è allergici al veleno di imenotteri. Ricordatevi che è importante eseguire le prove allergiche non prima di 3-4 settimane dalla reazione stessa, per evitare false negatività.

4 - In caso di shock anafilattico mantenete la calma e allertate immediatamente il pronto soccorso. Se avete con voi l'adrenalina autoiniettabile utilizzatela seguendo le prescrizioni del vostro medico, ricordandovi comunque di allertare il 118 per proseguire effettuare le cure del caso.

5 - Anche chi sta seguendo l'Immunoterapia Allergene Specifica al veleno di imenotteri deve portare con se l'adrenalina autoiniettabile: sono due presidi che "lavorano" insieme, l'adrenalina in caso di shock mentre l'immunoterapia nel lungo termine per desensibilizzare il paziente allergico nel lungo periodo.

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