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Giovedì, 28 Marzo 2024
Covid e bambini

Bambini, Covid e influenza, come distinguere i sintomi e quando fare il tampone: risponde la pediatra

“Nel più dei casi i sintomi sono sovrapponibili, fatta eccezione per la perdita di gusto e olfatto, infrequente nei bimbi. Pertanto, durante i mesi in cui circola anche il virus influenzale, è utile eseguire un tampone”. L'intervista alla Dott.ssa Elena Bozzola (SIP)

L'influenza stagionale ha già toccato l'emisfero meridionale, Australia, Nuova Zelanda, Sud America e Africa, e sta per arrivare anche da noi. Anzi è già qui. Nel Nord Italia sono stati segnalati i primi due casi di bambini con virus influenzale A/H3. Si tratta di un bambino residente a Varese con sintomatologia influenzale e di un bambino residente a Torino con un quadro di polmonite. Per ora si tratta dei primi casi sporadici, l'ondata influenzale vera e propria inizierà, infatti, tra fine novembre e inizio dicembre per raggiungere il picco tra fine gennaio e inizio febbraio. Lo scorso anno, complice mascherine, distanziamento, scuole chiuse e lockdown parziale nei mesi freddi, l’influenza stagionale si è manifestata con pochissimi casi. Ora, con l'allentamento delle restrizioni anti-Covid, si teme che torni a colpire in forma più aggressiva. “Abbiamo una generazione che ha saltato l'epidemia influenzale dello scorso anno - ha spiegato Silvestro Scotti, segretario della Federazione Italiana di Medici di Medicina Generale (FIMMG) - e questo significa che tanti cittadini non hanno neanche gli anticorpi rispetto ai virus della stagione '20-21. E' importante accelerare con i vaccini o rischiamo di avere condizioni più gravi”.

A spaventare soprattutto i genitori è la difficoltà nel riconoscere in tempo i sintomi dell'influenza e distinguerli da quelli del Covid-19. “I sintomi – spiega a Today la Dott.ssa Elena Bozzola (pediatra della Società Italiana di Pediatria) - sono nel più dei casi sovrapponibili, fatta eccezione per la perdita di gusto e olfatto, tipica del Covid ma infrequente nei bambini. Pertanto, durante i mesi in cui vi è anche la circolazione del virus influenzale, è utile eseguire un tampone naso-faringeo per escludere o confermare l’infezione da SARS-CoV-2”. Ma lo strumento che meglio tutela la salute dei bambini e dei propri familiari rimane la vaccinazione antinfluenzale, “lo scudo più efficace - sottolinea la pediatra - per prevenire la malattia e ridurne le complicanze".

Come riconoscere e distinguere i sintomi del Covid da quelli dell’influenza stagionale? Quando fare il tampone? Cosa accade se c’è un bambino positivo in classe? E cosa dicono a riguardo le indicazioni del gruppo di lavoro dei ministeri alla Salute e all’Istruzione? A rispondere alle nostre domande è la pediatra Dott.ssa Elena Bozzola (SIP).

Dott.ssa Bozzola, quali sono i sintomi d’esordio più frequenti del Covid nei bambini?

“I sintomi d’esordio del Covid-19 più frequenti in età pediatrica sono febbre e tosse. Un recente analisi della letteratura scientifica, riporta febbre nel 51% dei casi e tosse nel 41% dei casi".

E gli altri sintomi?

“Tra i sintomi più frequentemente riportati, oltre a febbre e tosse, vi sono mal di gola, rinorrea, sintomi gastro-intestinali. Ricordiamo, però, che il Covid-19 nei bambini, più frequentemente che nell’adulto, può essere asintomatico o pauci-sintomatico”.

Quando un bambino deve fare il tampone?

“Il tampone per la ricerca di SARS-CoV-2 va effettuato in caso di contatto con persona affetta o in caso di sintomatologia compatibili, seguendo le indicazioni del pediatra curante”.

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Lo scorso anno, grazie al distanziamento e alle mascherine, l’influenza stagionale non si è praticamente manifestata. Ora, con l'allentamento delle restrizioni anti-Covid, potrebbe tornare in forma più aggressiva?

“Lo scorso anno con le misure restrittive anti Covid-19 e, in particolare con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, sono stati registrati pochissimi casi di influenza, tanto che la curva epidemiologica è stata molto più bassa rispetto alle due stagioni precedenti, così come riportato dal Ministero della Salute (Influenza, con 7,6 milioni di casi termina sorveglianza Influnet 2019-2020). Il graduale ritorno alla normalità e l’allentamento delle misure restrittive potrebbero portare ad un incremento della circolazione del virus influenzale nei prossimi mesi. È, pertanto, importante prevenire i contagi anche grazie alla vaccinazione anti-influenzale (e il periodo più indicato per farla è quello autunnale a partire dal mese di ottobre)”.

La bassa esposizione ai virus respiratori, durante l'autunno/inverno scorso, potrebbe avere generato un deficit di immunità collettiva nei più piccoli?

“Già in questi giorni si stanno verificando i primi casi di infezioni respiratorie tra i più piccoli, alcuni dei quali necessitano il ricovero ospedaliero. Una minore esposizione ai virus nella stagione influenzale precedente può comportare un incremento del numero dei bambini suscettibili in quanto non hanno contratto in precedenza la malattia e, quindi, rischiano di contrarla quest’anno. Un esempio su tutti, in questo momento, è rappresentato dal virus respiratorio sinciziale, uno degli agenti responsabili della bronchiolite”.

Come distinguere i sintomi del Covid dai sintomi dell’influenza stagionale? Quali consigli può dare ai genitori?

“I sintomi sono nel più dei casi sovrapponibili, fatta eccezione per la perdita di gusto e olfatto, tipica del Covid 19 ma infrequente nei bambini. Pertanto, durante i mesi in cui vi è anche la circolazione del virus influenzale, è utile eseguire un tampone per escludere o confermare l’infezione da SARS-CoV-2. Il consiglio da dare ai genitori, oltre all’osservanza delle misure anti Covid-19, è quello di proteggere il proprio nucleo familiare tramite le vaccinazioni anti-influenzale e anti Covid-19, compatibilmente con le indicazioni ministeriali”.

Cosa accade se un bambino in classe è positivo al Covid? Quali sono le indicazioni del gruppo di lavoro dei ministeri alla Salute e all’Istruzione?

“La bozza di “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid 19” a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e dai ministeri dell’Istruzione e della Salute, attende l’ok delle Regioni che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Se si riscontra un positivo in classe, alle scuole primarie o alle secondarie, i compagni saranno sottoposti a “sorveglianza con testing” attraverso un tampone rapido o molecolare. Se il risultato sarà negativo potranno tornare a far lezione a scuola, ma dopo cinque giorni dovranno ripetere il tampone. Se i casi positivi diventano due in classe, è prevista la quarantena per gli studenti non vaccinati. La quarantena per tutti è prevista in caso i positivi trovati siano più di due: sette giorni per chi è vaccinato e dieci per chi non lo è”.

Queste indicazioni valgono anche per gli under 12 (minori che non posso essere vaccinati) e per i più piccoli iscritti ad asili nido e materne?

"La bozza di “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid 19” si riferisce ai bambini fino a undici anni a partire dal secondo positivo la quarantena. Per i bambini di asili nido e materne, secondo la bozza, basta un solo caso di positività a far scattare la quarantena per 10 giorni”.

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