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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Cicatrici da taglio al volto, come curarle e renderle invisibili: rispondono gli esperti

“Grazie al nuovo approccio terapeutico Biodermogenesi, è possibile intervenire rigenerando direttamente gli strati cutanei senza alcun effetto collaterale. Si tratta di una terapia gradevole e rilassante che si può eseguire tutto l'anno, anche in estate”

Le cicatrici sono il risultato finale del processo di guarigione in seguito ad una lesione della pelle, e riguardano un numero elevato di persone. Ogni anno, nei soli Paesi sviluppati si registrano in media 100 milioni di soggetti con nuove cicatrici al volto o in altre regioni del corpo: di queste 55 milioni sono legate ad esiti post-chirurgici elettivi, 25 milioni sono dovute ad interventi chirurgici post-traumatici, i restanti 20 sono di diversa natura. Mentre sulle cicatrici da acne, cicatrici da ustione e cicatrici che richiedono la ricostruzione chirurgica del volto sono numerosi gli studi pubblicati, poco o nulla è dedicato alle cicatrici da taglio al volto, nonostante queste siano estremamente diffuse e costituiscano un elemento che destabilizza fortemente i pazienti a livello psicologico, tanto da condizionarne l’interazione sociale e la vita sessuale. “La presenza di un esito cicatriziale sul volto - spiega la Dott.ssa Annalisa Beatini, Specialista in Chirurgia Generale presso l’U.O. di Chirurgia Vascolare Ospedale Civile di La Spezia, Specialista in Medicina Estetica, Tricologia e Dermochirurgia - è uno stigma invalidante sia dal punto di vista psicologico che per le comuni relazioni sociali. Senza tralasciare quanto il ricordo dell’evento traumatico abbia lasciato il segno sul viso e nella mente, ricordo continuamente evocato ogni volta che il paziente si guarda allo specchio o quando viene osservato da altre persone. Per noi medici - prosegue - è veramente importante poter dare la speranza che questo brutto marchio possa essere curato, il più delle volte cancellato, indipendentemente dall’età della cicatrice, con un trattamento indolore”. Le cicatrici da taglio al volto sono, quindi, segni indelebili sulla pelle che in estate si accentuano ancor di più a causa dell’esposizione al sole. Come poter intervenire? Grazie all’ innovativo approccio terapeutico Biodermogenesi, basato sull'azione dei campi elettromagnetici - una novità nella dermatologia e nella medicina estetica - è possibile riparare la pelle rigenerando direttamente gli strati cutanei senza alcun effetto collaterale, nè limitazioni agli stili di vita dei pazienti, che possono sottoporsi alla terapia anche nel periodo estivo. Dei benefici del trattamento ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Annalisa Beatini, il Dott. Claudio Urbani (Specialista in Medicina Estetica e Dietologia) e il Dott. Maurizio Busoni (Ricercatore, Tutor di studi universitari nell’ambito della Medicina Estetica, Docente in Master universitari di I e II livello di Medicina Estetica in Italia e Spagna).

- Quali segni lasciano sulla pelle le cicatrici da taglio al volto?

Le cicatrici del volto - spiega la Dott.ssa Annalisa Beatini, Specialista in Chirurgia Generale presso l’U.O. di Chirurgia Vascolare Ospedale Civile di La Spezia, Specialista in Medicina Estestica, Tricologia e Dermochirurgia - possono essere da taglio (chirurgiche o post-traumatiche) e lacero contuse (sempre traumatiche). Le cicatrici post-chirurgiche possono, talvolta, essere allineate con le linee di elasticità della pelle ed in questi casi tendono a lasciare un impatto meno evidente rispetto alle lacero-contuse. A questo va aggiunta la predisposizione genetica a formare cicatrici ipertrofiche o cheloidi”.

- In estate queste problematiche si accentuano? Perché?

“Quando la cicatrice è recente - continua la Dott.ssa Beatini -, è caratterizzata da uno stato infiammatorio che espone al rischio di iperpigmentazione con l’esposizione solare, quindi, si corre il rischio di vedere formarsi macchie scure sulla cicatrice. Per almeno due anni dalla loro formazione le cicatrici devono essere protette con uno schermo solare totale. Invece, la cicatrice datata non si abbronza e, quindi, aumenta la sua evidenza in contrasto con la pelle circostante che reagisce normalmente al raggio solare”.

- Come si può intervenire?

“Con Biodermogenesi, un trattamento che si può applicare indipendentemente dall’età della cicatrice e che consiste nel massaggio della parte interessata con un manipolo che esercita un piacevole effetto vuoto e rilascia onde elettromagnetiche, dopo aver applicato principi attivi altamente concentrati (acido ialuronico e aminoacidi), il cui lavoro combinato favorisce la riorganizzazione della nostra pelle e la formazione di fibre collagene di tipo III (il collagene di cui sono ricchi i bambini). Per capire concretamente quali risultati si ottengono, ricordo una mia paziente di 49 anni che da bambina ebbe un incidente d’auto che le lesionò interamente il labbro separandolo in due lembi completamente staccati. Dopo 40 anni dal trauma si è sottoposta a Biodermogenesi con risultati ottimi, con la scomparsa della lesione cutanea e del cordone fibroso che caratterizzava la cicatrice, unendo, inoltre, un miglioramento generale della pelle e delle labbra. È un trattamento piacevole, senza effetti collaterali, gradito dai pazienti”, sottolinea la Dott.ssa Beatini.

- Biodermogenesi è un approccio innovativo per la cura ma anche per la prevenzione delle cicatrici. Di quale tecnologia si avvale e come agisce sulla cicatrice?

“Biodermogenesi si basa sull'azione dei campi elettromagnetici, che costituiscono una novità nella dermatologia e nella medicina estetica, ma sono noti da decenni nella medicina dello sport per la loro azione di rigenerazione delle lesioni muscolari, la loro azione antinfiammatoria e la loro capacità di ridurre le fibrosi derivanti dalle lesioni muscolari. Biodermogenesi svolge la sua azione non in profondità nel tessuto muscolare ma più in superficie, a livello della nostra pelle, dove è in grado di rigenerare il tessuto cicatriziale”, spiega Maurizio Busoni, Ricercatore, Tutor di studi universitari nell’ambito della Medicina Estetica, Docente in Master universitari di I e II livello di Medicina Estetica in Italia e Spagna.

- Quante sedute sono necessarie?

“La terapia delle cicatrici prevede un ciclo di 6-8 sedute che possono eseguirsi una o due volte a settimana, su quelle più gravi e compromesse possono essere necessarie 10-12 sedute. Generalmente nei tre mesi successivi alle terapie si assiste ad un ulteriore miglioramento e spesso il risultato è permanente", evidenzia la Dott.ssa Beatini.

- Quali sono i vantaggi del trattamento con Biodermogenesi rispetto ad approcci più tradizionali?

"I vantaggi dati da Biodermogenesi rispetto ad altre terapie sono innumerevoli ed importanti. Per prima cosa si tratta di un metodo che si differisce dagli altri, che generalmente causano un danno alla nostra pelle auspicandone la riparazione. Biodermogenesi interviene, invece, rigenerando direttamente gli strati cutanei senza alcun effetto collaterale, senza nessuna limitazione agli stili di vita dei pazienti, che subito dopo la terapia possono fare tutto quello che facevano prima della seduta. Inoltre, si tratta di una terapia gradevole e rilassante, che si può eseguire tutto l'anno, non prevede limiti all'esposizione solare, i cui risultati sono stabili nel tempo”, spiega il Dott. Claudio Urbani, Specialista in Medicina Estetica e Dietologia e Senior Tutor internazionale di Biodermogenesi.

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