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Venerdì, 29 Marzo 2024
Long Covid

Il Covid causa gravi anomalie al cervello: la scoperta di uno studio

I risultati della ricerca potrebbero spiegare l'origine di alcuni sintomi neurologici di Long Covid

Da tempo è noto che l’infezione da Covid-19, anche quando in forma lieve o asintomatica, può avere conseguenze sul cervello. Secondo i CDC (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli USA), circa un paziente su cinque sviluppa disturbi neurologici e psichiatrici, tra le 4 e le 12 settimane dopo l'infezione, che possono protrarsi per mesi. I sintomi prevalenti sono nebbia mentale, difficoltà di memoria e concentrazione, mal di testa, problemi di sonno, vertigini, sensazione di formicolio, cambiamento dell'olfatto o del gusto e depressione o ansia. Tuttavia, oggi non è ancora chiaro come il virus agisca sul cervello e causi questi disturbi.

Ora i ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Delhi, grazie all’utilizzo di un nuovo tipo di risonanza magnetica, hanno scoperto gravi anomalie cerebrali in un gruppo di pazienti dopo sei mesi dall’infezione che potrebbero spiegare l'origine di alcuni sintomi di Long Covid. "I nostri risultati - ha affermato uno degli autori dello studio Sapna S. Mishra - evidenziano importanti effetti neurologici del Covid. Tuttavia, ancora non sappiamo dire se questi cambiamenti nel cervello sono temporanei o permanenti". I risultati dello studio saranno presentati la prossima settimana alla riunione annuale della Radiological Society of North America.

Lo studio

Per analizzare gli effetti del Covid sul cervello, i ricercatori hanno eseguito, su 46 pazienti guariti dal Covid e 30 pazienti sani la SWI (Susceptibility Weighted Imaging), un tipo innovativo di risonanza magnetica che fornisce immagini molto più precise e dettagliate del cervello (in particolare evidenzia quanto determinate sostanze, come sangue, ferro e calcio, si magnetizzano in un campo magnetico applicato). La suscettibilità magnetica descrive, infatti, la capacità ed il modo per cui un materiale si magnetizza quando piazzato in un campo magnetico. Questa capacità aiuta a rilevare e monitorare una serie di condizioni neurologiche tra cui microsanguinamenti, malformazioni vascolari, tumori cerebrali e ictus, che non si evidenziano con una risonanza magnetica tradizionale.

"I cambiamenti nei valori di suscettibilità delle regioni del cervello - ha affermato Mishra - possono essere indicativi di cambiamenti compositivi locali. La suscettibilità potrebbe riflettere la presenza di quantità anormali di composti paramagnetici, mentre una minore suscettibilità potrebbe essere causata da anomalie come la calcificazione o la mancanza di molecole paramagnetiche contenenti ferro".

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Il Covid causa anomalie al cervello 

I risultati della risonanza magnetica hanno mostrato che i pazienti guariti dal Covid, avevano valori di suscettibilità significativamente più alti nei lobi frontali (in particolare del giro frontale orbitale inferiore sinistro, regione chiave per la comprensione e la produzione del linguaggio, e del giro frontale orbitale inferiore destro, associato a varie funzioni cognitive tra cui l'attenzione, l'inibizione motoria e l'immaginazione) e nel tronco cerebrale rispetto ai pazienti sani. Le immagini ottenute dei lobi frontali hanno mostrato principalmente differenze nella sostanza bianca, cioè la parte del cervello e midollo spinale che contiene le fibre nervose.  "Cambiamenti in queste regioni del cervello - ha detto Mishra - potrebbero spiegare sintomi quali stanchezza, insonnia, ansia, depressione, mal di testa e problemi cognitivi”.

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Il virus altera il sistema endocrino (e non solo)

I ricercatori hanno anche trovato anomalie significative nella regione del diencefalo ventrale destro del tronco encefalico. Questa regione è associata a molte funzioni corporee importanti, tra cui il coordinamento con il sistema endocrino per il rilascio di ormoni, la trasmissione di segnali sensoriali e motori alla corteccia cerebrale e la regolazione dei ritmi circadiani (il ciclo sonno-veglia). "Questo studio mostra gravi complicazioni a lungo termine causate dal Covid, anche mesi dopo il recupero dall'infezione - ha detto Mishra -. Per capire se queste anomalie cerebrali sono temporanee o permanenti, abbiamo iniziato un nuovo studio sulla stessa coorte di pazienti. I risultati li avremo non prima di un paio di anni".

Il legame tra Covid e morbo di Parkinson

Di recente anche un altro studio ha indagato su come il Covid agisce sul cervello. Secondo i risultati, pubblicati su Molecular Psychiatry, il virus sarebbe capace di scatenare nel cervello una catena di reazioni infiammatorie simile a quelle di alcune malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. La ricerca spiega che il virus interagisce direttamente con le cellule della microglia (un tipo di cellule della glia) e può attivare in esse la stessa risposta infiammatoria che si scatena in alcune malattie neurodegenerative contribuendo cosi' al loro sviluppo. “Quindi, se qualcuno è già predisposto al Parkinson - ha spiegato Trent Woodruff, autore dello studio -, avere il Covid potrebbe essere come gettare più benzina sul fuoco nel cervello. Lo stesso potrebbe valere per chi è predisposto all'Alzheimer e ad altre demenze”.

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