I denti da latte possono indicare se un bambino è a rischio di sviluppare disturbi mentali
Secondo i ricercatori, sui denti primari si formano delle "linee di crescita” che rivelano indizi sulle esperienze “stressanti” vissute dal piccolo nel grembo materno e nei primi mesi di vita
I denti da latte potrebbero nascondere segnali che indicano un rischio per il bambino di sviluppare disturbi mentali nel corso del tempo. E’ questa l’ipotesi di Erin C. Dunn, prof.ssa associata presso il Massachusetts General Hospital (MGH) e la Harvard Medical School, dalla quale è partita per avviare uno studio innovativo incentrato sulle “linee di crescita” dei denti. “Sui denti da latte - spiega Dunn - ci sono delle linee, paragonabili agli anelli presenti sul tronco dell’albero, che registrano in maniera permanente le diverse esperienze che vive il bambino nel grembo materno e dopo la nascita”.
Dallo studio, pubblicato su JAMA Network Open, e condotto dalla prof.ssa Dunn e dai colleghi ricercatori del Massachusetts General Hospital, esiste una linea particolare, denominata “linea neonatale” che fornisce informazioni sulle esperienze “stressanti” vissute dal bambino. Secondo la prof.ssa, queste informazioni potrebbero risultare molto utili per conoscere l'eventuale rischio per il bambino di sviluppare disturbi mentali in futuro, così da poterli monitorare e prevenire con trattamenti adeguati.
I denti registrano le esperienze dei vita del bambino
I denti registrano le diverse esperienze di vita che fa il bambino. L’esposizione a fonti di stress fisico, come una cattiva alimentazione o malattie, può influenzare la formazione dello smalto dentale e provocare "linee di crescita" pronunciate all'interno dei denti, chiamate “linee di stress”. Proprio come lo spessore degli anelli di crescita nel tronco dell'albero può variare in base al clima che lo circonda mentre cresce, così le "linee di crescita" dei denti possono variare in base alle esperienze e all’ambiente in cui cresce il bambino. Queste "linee di crescita" possono cambiare in base alle esperienze che il bambino ha avuto nel grembo materno o dopo la nascita, quando cominciano a formarsi primi denti (8/11 mesi). Più spesse e pronunciate sono queste linee, più stressanti devono essere state le condizioni di vita dei bambini.
La linea neonatale un indicatore dei eventi "stressanti"
Secondo l’ipotesi di Dunn, la larghezza di una di queste linee di crescita (chiamata "linea neonatale" (NNL)), potrebbe rivelarsi un ottimo indicatore dei livelli di stress sperimentati dal bambino nel corso della gravidanza (quando i denti si stanno già formando) e nei primi mesi dopo la nascita. Per testare questa ipotesi, Dunn e due autori co-conduttori dello studio (la ricercatrice Rebecca V. Mountain, e l'analista di dati Yiwen Zhu, entrambi nell'Unità di Genetica Psichiatrica e Neurosviluppo) hanno avviato questa innovativa ricerca sui denti da latte.
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Lo studio
I ricercatori hanno analizzato 70 denti da latte raccolti da bambini dopo la caduta (di solito ciò avviene dai cinque ai sette anni), che hanno partecipato allo studio “Avon Longitudinal Study of Parents and Children” avviato negli anni ’90, misurando con dei microscopi la larghezza del NNL. Le madri hanno compilato questionari durante e subito dopo la gravidanza che prevedevano quattro indicatori (fattori noti per influenzare lo sviluppo del bambino): eventi stressanti vissuti dalla madre nel periodo prenatale, storia materna di problemi psicologici, condizione socio-economica e livello di sostegno economico-sociale.
I risultati
I ricercatori hanno scoperto che i bambini, le cui madri avevano una storia di depressione grave o altri problemi psichiatrici, o che avevano sperimentato depressione o ansia a 32 settimane di gravidanza, avevano maggiori probabilità di avere la "linea neonatale" più spessa. Questa stessa linea, invece, risultava molto più sottile in quei bambini che non avevano madri con tali disturbi o che avevano ricevuto un migliore sostegno economico-sociale poco dopo la gravidanza.
La causa potrebbe essere il cortisolo prodotto dalla mamma
Ai ricercatori non è ancora chiaro cosa causi la formazione del NNL, ma, secondo Dunn, è possibile che una madre che soffre di ansia o depressione possa produrre più cortisolo, l'"ormone dello stress", che interferisce con le cellule che creano lo smalto dei denti. "In ogni caso - prosegue la ricercatrice - se i risultati di questa ricerca saranno replicati in uno studio più ampio, questa scoperta potrebbe essere utile per capire in anticipo l’eventuale rischio di insorgenza di disturbi mentali per i bambini esposti ad eventi “stressanti” nella prima infanzia, così da monitorarli e prevenirli con trattamenti adeguati, se necessario".