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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Diabete, come funziona il cerotto digitale che monitora la glicemia e chi ne ha diritto gratuitamente

“Con una scansione indolore, senza pungere le dita, il lettore rileva i valori della glicemia anche attraverso gli indumenti”. A spiegarci tutti i vantaggi del dispositivo il Prof. De Feo, ex Direttore del Centro Diabetologico del Cardarelli

La Campania è stata una delle prime Regioni italiane ad avvalersi, nel 2017, del “Flash Glucose Monitoring”, un sistema innovativo di monitoraggio della glicemia senza la necessità di pungere le dita. Si tratta di un cerotto digitale - provvisto di un sensore sottocutaneo che dura 14 giorni - che si applica sulla parte posteriore del braccio e che consente di verificare la glicemia in qualsiasi momento della giornata semplicemente avvicinando il lettore (anche uno smartphone) al sensore. I risultati possono essere letti dal paziente e condivisi con il medico in qualsiasi momento. La prescrizione del cerotto digitale è autorizzata ai pazienti affetti da diabete Tipo 1 e ai pazienti con diabete che eseguono almeno quattro controlli della glicemia al giorno, per gli altri è acquistabile presso le farmacie del territorio.

Il cerotto digitale ha consentito un notevole miglioramento della qualità della vita del paziente affetto da diabete: grazie a questo sistema, infatti, oggi è in grado non solo di gestire meglio la malattia, ma anche ridurre le complicanze a breve e a lungo termine. Ma come funziona e chi ne ha diritto gratuitamente? L’intervista di NapoliToday all’ex Direttore del Centro Diabetologico del Cardarelli, il Prof. Eugenio M. De Feo, ex Direttore del Centro Diabetologico del Cardarelli e consulente scientifico della FAND (Associazione Italiana di Diabetologia).

Prof. De Feo, la Campania è stata una delle prime regioni italiane ad avvalersi del “Flash Glucose Monitoring” (FGM). Ci spieghi meglio di cosa si tratta?

“È un sistema di monitoraggio continuo della glicemia che permette di visualizzare il livello di glucosio nei diabetici minuto per minuto per tutta la giornata senza nessuna puntura sul dito, sistemi analoghi ma un pò più grandi e più costosi sono i CGM (Continue Glucose Monitoring). La Regione Campania si è mostrata molto sensibile alle richieste delle Associazioni di diabetici e, già tre anni fa, ha previsto la concessione gratuita del presidio a determinate categorie di diabetici”.

Cos’è e come funziona questo cerotto per diabetici?

“Ha le dimensioni e lo spessore di un bottone da cappotto, è autoadesivo e si cambia ogni 14 giorni; in genere si applica sul braccio e resiste al bagno e alle docce. Il paziente, ogni qualvolta vuole sapere il valore della sua glicemia deve avvicinare al sensore un apposito lettore, anche da sopra ai vestiti, che mostrerà la glicemia su uno schermo. Per tale lettura può anche essere usato un comune telefonino su cui è stata scaricata una app fornita dall’azienda. Il sensore in realtà misura la glicemia minuto per minuto ed avvicinando il lettore o il telefonino al sensore vengono trasferite anche le glicemie delle ore precedenti in modo da poter visualizzare sullo schermo il grafico di tutte le glicemie della giornata. Bisogna solo ricordarsi di avvicinare il lettore al sensore almeno ogni 8 ore (circa 4 volte al giorno) perché la memoria del sensore è limitata e qualche glicemia potrebbe andar persa”.

Per chi è indicato?

“E’ sicuramente indicato per tutti i diabetici, giovani o anziani, che fanno l’insulina 4 volte al giorno ai quali solitamente vengono consigliate dalle 4 alle 7 misurazioni dal dito al giorno. Infatti è questa tipologia di pazienti che ha diritto ad avere il sensore gratuitamente per 365 giorni l’anno. I diabetici hanno bisogno di tutte queste misurazioni perché per ottimizzare la cura dovrebbero adeguare sempre la dose di insulina rapida di ogni pasto al valore di glicemia prima di cominciare a mangiare e valutare poi se la dose praticata è andata bene vedendo la glicemia 2 ore dopo il pasto. Il sensore fornisce, poi, anche informazioni sulle glicemie durante il sonno, cosa difficile da ottenere con la puntura dal dito, per correggere la terapia al fine di evitare le pericolose ipoglicemie notturne (per ipoglicemia si intende quando il valore scende al di sotto di 70 mg%)”.

Quali sono i vantaggi per il diabetico?

“Una misurazione indolore permette al paziente di controllarsi più spesso e, quindi, di curarsi meglio. Inoltre, il vedere ogni giorno le curve dell’andamento glicemico nelle ore dopo i pasti permette di capire se le dosi di insulina vanno bene, come fanno salire la glicemia i diversi alimenti, in che tempi avviene la propria digestione e se ci sono dei momenti nella giornata in cui si è più a rischio di ipoglicemie. A questi vantaggi recentemente, con gli ultimi modelli di sensore, si è aggiunta la possibilità di avere un allarme sonoro quando la glicemia è troppo bassa o troppo alta, anche durante la notte e se si è addormentati. Un altro vantaggio, per chi usa il telefonino per la lettura, è quello di poter condividere in tempo reale le glicemie e gli allarmi con altre persone tipo i familiari o il diabetologo. Pensate a quanto è utile questa funzione per i genitori di un bambino diabetico che va a scuola o va in gita ed anche per i familiari di genitori anziani poco autosufficienti”.

Quanto costa il cerotto per i diabetici?

“Volendolo acquistare bisogna per forza rivolgersi alla ditta produttrice (è possibile ordinarlo online). Il costo si aggira intorno ai 60 Euro. L’acquisto può essere indicato per quei pazienti che non hanno diritto alla fornitura gratuita, perchè prendono le compresse o fanno solo una iniezione al giorno di insulina lenta, ma vogliono capire in quali momenti della giornata le loro glicemie sono alte e determinano quindi una alterazione della emoglobina glicata (analisi di laboratorio più indicativa per i diabetici). Fornire questo monitoraggio al proprio diabetologo può essere utilissimo e basta anche solo 1 sensore per 14 giorni una o due volte l’anno”.

Come avviene la distribuzione dei dispositivi in Campania?

“Attraverso la prescrizione di un piano terapeutico annuale da parte di un Centro Diabetologico, i sensori poi possono essere ritirati solo nella farmacia dell’ASL di competenza e non nelle farmacie comuni”.

Telemedicina e diabete: possiamo definirlo un binomio necessario?

“Assolutamente sì. Dal momento in cui sono stati messi in commercio i primi monitoraggi glicemici in continuo, CGM e FGM, si è capito che si era di fronte ad una svolta rivoluzionaria per la cura del diabete. Un pò come quando, negli anni ‘80, l’invenzione delle strisce per la glicemia permise ai diabetici di non andare più ogni mese al laboratorio con raccolte di urine di tutta la giornata e facendo prelievi a digiuno e qualche dopo i pasti per poi recarsi mensilmente anche al Centro Diabetologico per il cambio della terapia. Il monitoraggio in continuo con i sensori permette ai diabetologi di vedere tutte le glicemie degli ultimi giorni o settimane di un paziente attraverso il telefonino o al computer, restando anche a chilometri di distanza, visualizzando vari grafici e medie nelle varie ore della giornata. Questo consente di capire come modificare la terapia molto meglio di come si potrebbe fare con una visita frettolosa, in presenza, di 10-15 minuti. Le recenti limitazioni delle visite ambulatoriali legate al COVID hanno fatto capire anche ai pazienti e ai legislatori sanitari quanto è utile e rivoluzionario l’uso di questi strumenti. Nel futuro sicuramente la gestione delle glicemie e le modifiche delle terapie ipoglicemizzanti avverranno via telemedicina e via internet, e la visita diabetologica in presenza sarà dedicata unicamente alla valutazione delle analisi generali e alla visita del paziente sul lettino per la ricerca e prevenzione delle complicanze”.

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