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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Filler e trattamenti estetici negli adolescenti: il 73% ha avuto almeno un intervento

I rischi sono alti e ci vuole massima attenzione, ma l'intervento estetico può aiutare anche i ragazzi. Ne parlano esperti italiani e internazionali

Il 73% degli adolescenti italiani ha ammesso di aver subito qualche forma di intervento estetico. Trattamenti dell'acne, rimozione dei peli superflui o delle smagliature, trattamenti anti-cellulite o per rimpolpare labbra, rinoplastica, correzione estetica delle orecchie e mastoplastica gli interventi più richiesti.

Se ne è discusso in occasione del Convengo Hair&Nail and Anti-Aging, in programma a Capri tra il 6 e il 7 maggio, promosso e presieduto dalla Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, direttore dell'UOC di Dermatologia Clinica dell'Università Federico II di Napoli, e dalla Prof.ssa Antonella Tosti, Ordinario presso il Dipartimento di Dermatologia Leonard Miller School of Medicine University di Miami. Durante il convegno, Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, consegnerà il premio Afrodite alla dermatologa afroamericana Valerie Candel, per le eccellenze dermatologiche nel mondo, e assegnerà alla Dott.ssa Mariia Konchak la borsa di studio messa in palio dal Comitato Organizzativo del convegno in favore delle dermatologhe ucraine.

Nel corso dell'evento scientifico, che ha visto confrontarsi esperti italiani e internazionali nel campo della dermatologia, è stato affrontato con particolare attenzione il rapporto, spesso critico, tra adolescenti e interventi estetici. "I trattamenti estetici non sono certamente una novità – spiega la Prof. Gabriella Fabbrocini direttore dell'UOC di Dermatologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli – ma se prima rappresentavano una risorsa per la popolazione più adulta che voleva apparire più giovane e per coloro che volevano correggere i propri difetti fisici, a volte condizionanti, per sentirsi meglio con se stessi, oggi sempre più giovani e in particolar modo i giovanissimi teenager, vogliono sentirsi al passo con il 'look Instagram', omologandosi ai propri coetanei ed un ideale estetico standardizzato dai social media".

Secondo gli esperti, il miglioramento complessivo delle condizioni economiche, sociali e culturali, unitamente alla semplificazione e alla maggiore accessibilità, contribuiscono a rendere più diffusa anche tra i giovanissimi la possibilità di un trattamento estetico. A questo si unisce, in particolare per i più giovani, l'idealizzazione della bellezza e la convinzione diffusa che il successo nella vita sia in qualche modo intrecciato con gli attributi fisici. "Nell'era di Instagram – spiega ancora la Prof.ssa Fabbrocini - l'immagine è tutto per molti giovani. Gli adolescenti condividono le loro vite online, consciamente o inconsciamente cercando conferme dai 'like'. Una delle motivazioni primarie per i pazienti che cercano un intervento di chirurgia estetica è il desiderio di apparire meglio nelle fotografie. Sempre più adolescenti desiderano labbra carnose e zigomi più nitidi, spesso per creare il selfie perfetto".

È importante ritenere adeguate le procedure di interventi estetici eseguiti nell'interesse della salute e dell'equilibrio psicologico del paziente adolescente. La presenza di un difetto o una deformità fisica oggettiva, per esempio, che causa disagio psicologico e influisce negativamente sulla vita sociale e sulle interazioni. In generale, possono essere consigliati interventi estetici, realizzati sempre con massima cautela e proporzionalità, a quegli adolescenti psicologicamente sani, che hanno aspettative realistiche e la cui insoddisfazione deriva da una parte del corpo che necessita di un correttivo. Non sono invece incoraggiabili tutte le procedure volte al raggiungimento della 'bellezza ideale', all'alterazione dei propri tratti etnici che possono successivamente causare vere e proprie crisi di identità.

È alto il rischio di abuso di chirurgia correttiva per chi soffre del disturbo da dismorfismo corporeo. Gli adolescenti che soffrono di tale disturbo presentano normali tratti fisici o piccoli difetti, che tendono ad amplificare a causa di una percezione alterata di sé, provando un forte senso di imbarazzo con gli altri tanto da evitare le situazioni che comportano contatti sociali diretti come la scuola e le relazioni. Ricorrendo all'intervento chirurgico, i pazienti che soffrono di questo disturbo possono innescare un 'effetto valanga', perché nessun intervento sarebbe mai soddisfacente, in quanto il problema è emotivo e psicologico piuttosto che fisico, e andrebbe affrontato in sede di psicoterapia. I genitori dovrebbero aiutare i ragazzi a capire quando un intervento non può essere effettuato se le motivazioni nascono da aspettative irrealistiche, definite da standard di bellezza ideali e irraggiungibili. Il medico determina se un adolescente dovrebbe sottoporsi a una procedura cosmetica, ritardare i trattamenti o consigliare uno psicologo professionista nel caso il paziente mostri una grave depressione, affetti di dismorfismo corporeo, disturbi alimentari o è coinvolto in dipendenze croniche.

"I rischi sono molti – conclude la prof.ssa Fabbrocini – tra tutti l'accessibilità a trattamenti non professionali che si possono anche vincere in ​​quasi tutti i saloni di bellezza, dal parrucchiere e dal dentista. La reperibilità sul mercato online di prodotti riempitivi economici e che possono contenere sostanze non sterili, l'aumento di reazioni allergiche e infezioni. Tuttavia, i filler negli adolescenti possono essere utilizzati per correggere un evidente difetto fisico che crea disagio nei rapporti con gli altri e riduce la qualità della vita. È necessaria una valutazione completa delle caratteristiche fisiche e psicologiche dell'adolescente e delle ragioni che lo spingono a sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica. La scelta finale deve essere una decisione condivisa dall'adolescente, dai genitori e dal medico. Infine – conclude - i filler dermici devono essere eseguiti da professionisti esperti e qualificati".

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