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Martedì, 30 Maggio 2023
La storia

Resta incinta dopo un trapianto di utero donato dalla madre: la storia di Kirsty

"Ero super eccitata quando l'ho scoperto. È così meraviglioso che il mio corpo possa fare questo e che mia mamma mi abbia fatto questo regalo"

Dopo un trapianto di utero donato alla madre eseguito a gennaio, ora è incinta di sette settimane. Protagonista di questa incredibile storia è Kirsty Bryant, 30enne australiana, che dopo un’isterectomia (asportazione dell’utero) salvavita per un’emorragia causata dal primo parto, non hai mai perso la speranza di restare incinta una seconda volta. I trapianti di utero sono solitamente interventi temporanei, durano circa cinque anni, il tempo necessario per consentire alla donna di programmare una gravidanza. Ciononostante, Kirsty inaspettatamente è rimasta incinta poche settimane dopo l'intervento, svolto presso il Royal Hospital for Women di Sydney. “È surreale, è una sensazione meravigliosa - ha detto la 30enne -. Ero super eccitata quando l'ho scoperto. È così meraviglioso che il mio corpo possa fare questo e che mia mamma mi abbia fatto questo regalo. Anche lei è molto emozionata e non vede l'ora di dare il benvenuto a un altro nipotino”.

"È arrivato prima di quanto ci aspettassimo - ha commentato Rebecca Deans, ginecologa che ha seguito il percorso di Kirsty al Royal Hospital for Women -. Quello di Kirsty è il primo trapianto di utero realizzato in Australia, quindi siamo sorpresi ed entusiasti". Dopo il successo di questo intervento, in Australia sono stati eseguiti altri due interventi simili.

La storia di Kirsty

Dopo il parto della prima figlia, Kirsty ha subito una isterectomia (asportazione dell’utero) che le ha salvato la vita, necessaria per fermare un’emorragia causata dal parto della prima figlia, Violet. Ma, poiché, la donna desiderava un altro figlio, ha deciso di sottoporsi subito ad un trapianto di utero donato dalla madre 54enne, Michelle Hayton, entrando in una sperimentazione clinica presso il Royal Hospital for Women di Sydney. Le due donne sono state sottoposte complessivamente a oltre 16 ore di interventi chirurgici in cui sono stati coinvolti ben 20 professionisti. La complessa operazione ha consentito a Kirsty di rimanere incinta poche settimane dopo. "Alcuni anni fa, dopo la mia isterectomia - racconta -, non pensavo che non sarei stata in grado di portare in grembo di nuovo un bambino. Sono felicissima di essere di nuovo incinta".

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Una gravidanza ad alto rischio

La gravidanza di Kirsty dovrà essere attentamente monitorata poichè considerata ad alto rischio. Il bambino dovrebbe nascere con un parto cesareo a fine dicembre. "Poiché il mio sistema nervoso non è collegato al mio utero, non sarò in grado di sentire alcuna contrazione - ha detto la donna -. Pertanto, dalla 18esima settimana sarò monitorata ogni due settimane con un'ecografia per assicurarci che la cervice non si assottigli e quindi non inizi un travaglio precoce". "Ho fatto un'ecografia una settimana fa e ho potuto sentire il battito cardiaco del mio bambino, è stato davvero super eccitante. La gente continua a dire che è un miracolo, ma io gli dico: 'No, è scienza. La scienza mi ha portato qui'".

"Stiamo tutti incrociando le dita delle mani e dei piedi - ha commentato Rebecca Deans -. Man mano che il tempo passa, le possibilità di aborto spontaneo diminuiscono. Abbiamo dovuto monitorarla molto da vicino per il rischio di rigetto dell'utero, sebbene stia assumendo un farmaco, in dose ridotta, che aiuta a impedire che il corpo rigetti l'utero estraneo. Ma non ha avuto assolutamente alcun segno di rigetto, quindi è stata davvero fortunata in questo senso".

Una storia speranza per le donne con problemi di fertilità

Questa storia è motivo per speranza per tutte quelle donne che hanno problemi di fertilità. Attualmente, sono disponibili finanziamenti che coprono le spede di sei trapianti di utero nell'ambito della sperimentazione del Royal Hospital for Women. Ma l'intenzione è di espandere ulteriormente il trattamento. "Ci sono stati circa 80 trapianti di utero in tutto il mondo e circa 40 nati vivi in seguito dal trapianto", ha detto la dott.ssa Deans. "Dopo la nostra ricerca, esamineremo i risultati e poi, speriamo, di poter offrire il trapianto di utero come trattamento in Australia a tutte le donne che sono nate senza utero o che hanno perso l'utero e vogliono diventare madri".

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