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Venerdì, 19 Aprile 2024
Effetti del paracetamolo

Come il paracetamolo ci rende più propensi a correre rischi: la scoperta di uno studio

Secondo una nuova ricerca, l'assunzione di questo farmaco rende le persone meno ansiose e spaventante e più predisposte al rischio

Il paracetamolo (o acetaminofene) è tra i farmaci con azione antipiretica ed analgesica più utilizzati al mondo. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ne raccomanda l'assunzione come terapia di prima linea nel trattamento sintomatico degli stati dolorosi di lieve e modesta entità di varia origine e nel trattamento degli stati febbrili. Si tratta di un medicinale da banco disponibile in diverse forme tra cui compresse normali o effervescenti, iniezione e supposte, e si trova anche in combinazione con altri principi attivi in oltre 600 farmaci. L'esatto meccanismo d'azione del paracetamolo non è ancora completamente chiaro, nonostante ciò è classificato insieme ai FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) per la sua capacità di inibire le vie della cicloossigenasi (COX), responsabili di suscitare sensazioni di dolore. Tuttavia, recenti ricerche hanno dimostrato che gli effetti del paracetamolo sulla riduzione del dolore e della febbre si estendono anche a processi psicologici. Pare che il paracetamolo abbia, infatti, anche altri tipi di effetti come la riduzione dell’empatia e del senso di angoscia, e l'attenuazione delle funzioni cognitive.

Ora una nuova ricerca, condotta dalla Ohio State University, ha esaminato i comportamenti di un campione di persone dopo l’assunzione del paracetamolo e dimostrato che questo farmaco compromette la capacità emotiva delle persone di percepire e valutare i rischi. "Sebbene gli effetti osservati siano lievi - hanno dichiarato i ricercatori -, sono sicuramente da indagare e approfondire, dato che il paracetamolo è tra i farmaci più utilizzati al mondo". I risultati dello studio sono stati pubblicati su Social Cognitive and Affective Neuroscience.

Stato emotivo e predisposizione al rischio

Secondo la teoria dell'euristica affettiva, le decisioni e i giudizi vengono influenzati dallo stato emotivo. In particolare, di fronte a una decisione complessa, le persone usano l'affetto per prendere decisioni, specialmente in compiti rischiosi che sono affettivamente stimolanti. L'euristica affettiva consente dunque alle persone di valutare accuratamente i rischi ed evitare i pericoli in modo rapido ed efficiente. Pertanto, eventuali manipolazioni affettive, come anche l'assunzione di paracetamolo, potrebbero influenzare le decisioni sui rischi.

Lo studio

Poiché l'euristica affettiva ha un ruolo chiave nella percezione e assunzione del rischio, i ricercatori volevano capire se il consumo acuto di paracetamolo potesse effettivamente influenzare giudizi e decisioni. In tre studi, in doppio cieco e controllati con placebo, che hanno coinvolto 545 persone, i ricercatori hanno misurato in che modo una singola dose di 1000 mg di paracetamolo (la dose singola massima raccomandata per adulti), somministrata in modo casuale ai partecipanti, ha influenzato la loro percezione del rischio, rispetto al placebo, somministrato in modo casuale ad un gruppo di controllo.

Nel primo studio (denominato Balloon Analog Risk Task) i partecipanti dovevano gonfiare un palloncino sgonfio sullo schermo di un computer: per ogni singolo palloncino gonfiato avrebbero guadagnato una somma di denaro, al contrario, per ogni palloncino scoppiato, lo avrebbero perso. L’obiettivo era guadagnare quanto più denaro possibile gonfiando palloncini senza farli scoppiare.

I risultati

Coloro che avevano assunto paracetamolo hanno gonfiato (e fatto scoppiare) più palloncini di quelli del gruppo di controllo, e questo perchè erano più esposti al rischio che il palloncino scoppiasse rispetto a coloro che avevano assunto il placebo, molto più cauti e attenti. "Se sei poco predisposto al rischio - ha affermato il neuroscienziato Baldwin Way -, gonfi il palloncino fino a un certo punto per evitare che scoppi e perdere il tuo denaro. Ma se continui a gonfiarlo fin quando non scoppia, vuol dire che hai una percezione del rischio molto ridotta". "Secondo quanto abbiamo osservato - ha affermato Way - il paracetamolo sembra far provare emozioni meno negative. Sembra che le persone che lo assumono siano più propense a correre rischi e si sentano meno spaventate".

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Il paracetamolo rende più predisposti a correre rischi

Oltre all’esperimento del palloncino, i partecipanti hanno anche compilato sondaggi durante altri due studi, elaborati per valutare il livello di rischio percepito in vari scenari ipotetici, come scommettere l'incasso di una giornata su un evento sportivo, fare bungee jumping da un ponte alto o guidare un'auto senza cintura di sicurezza. Dai risultati di uno dei sondaggi è emerso che il consumo di paracetamolo sembrava ridurre il rischio percepito rispetto al gruppo di controllo. Tuttavia dai risultati dell'altro sondaggio simile non è stato osservato lo stesso effetto.

Pertanto, complessivamente, sulla base di una media dei risultati dei vari test, il team ha concluso che esiste una relazione significativa tra l'assunzione di paracetamolo e la predisposizione a un rischio maggiore, anche se l'effetto osservato è lieve.

Il paracetamolo riduce i livelli di ansia

Secondo i ricercatori, questi lievi effetti del farmaco sul comportamento potrebbero avere come base anche altri meccanismi psicologici. Potrebbero ad esempio dipendere da una riduzione dei livelli di ansia. "Può darsi - ha spiegato Way - che le persone che hanno assunto il placebo durante l’esperimento del palloncino abbiano provato una quantità crescente di ansia per una possibile esplosione del palloncino man mano che questo aumentava di dimensioni. Quando l'ansia diventava eccessiva, smettevano di gonfiare. Al contrario, le persone che hanno assunto paracetamolo, avendo livelli ridotti di ansia, erano più predisposti al rischio che il palloncino scoppiasse, e così continuavano a gonfiarlo".

"Alla luce di questi risultati - hanno concluso i ricercatori -, la ricerca futura dovrebbe indagare meglio i meccanismi biologici responsabili degli effetti del paracetamolo sulle scelte delle persone in situazioni di rischio, oltre a indagare in modo più ampio il ruolo e l'efficacia di questo farmaco nel sollievo dal dolore".

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