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Giovedì, 28 Marzo 2024
Dita raggrinzite

Perchè al mare le dita diventano raggrinzite

Il fenomeno è il risultato di un adattamento evolutivo, e serve a migliorare la presa degli oggetti quando si sta in acqua

Quando teniamo per un pò di tempo in ammollo mani e piedi, notiamo che la pelle delle dita diventa rugosa, si raggrinzisce. Il fenomeno è molto curioso e sorprendente, ma perché ciò accade? In precedenza si pensava che queste rughe fossero il risultato del gonfiore osmotico dello strato più esterno della pelle. Tuttavia, evidenze più recenti hanno dimostrato che in realtà sono dovute ad una riduzione del volume della polpa del polpastrello che determina il tipico schema di creste e valli, causata dalla vasocostrizione (piccoli vasi sanguigni che si restringono), innescata dall'ingresso di acqua nei pori della pelle e che a sua volta è controllata dal sistema nervoso autonomo. È probabile che una risposta così attivamente regolata sia un adattamento funzionale a condizioni di bagnato. Ma quale funzioni svolgono queste rughe? Mentre la pelle idratata ha una forza d’attrito più elevata rispetto alla pelle secca, superfici molto bagnate possono portare a una forza di attrito molto bassa a causa della lubrificazione acquosa. Per cui si è ipotizzato che le rughe potessero servire per migliorare la manipolazione di oggetti bagnati o immersi in acqua. Tale tesi è coerente con il fatto che le rughe compaiono principalmente sulle superfici della pelle che normalmente sono a contatto con oggetti da afferrare. 

Ora un team di ricerca guidato dal professor Nick Davis, neuroscienziato e psicologo della Manchester Metropolitan University, ha condotto uno studio sulle rughe dei polpastrelli, e dimostrato che effettivamente gli oggetti in acqua vengono afferrati meglio con le dita rugose piuttosto che con le dita senza rughe, mentre la presenza o meno di rughe non fa alcuna differenza nella manipolazione di oggetti asciutti. Questi risultati suggeriscono, inoltre, che tale fenomeno potrebbe essere una forma di adattamento dell’organismo umano per consentirgli una migliore manipolazione degli oggetti in acqua. Lo studio è stato pubblicato su PLOS ONE.

Le rughe funzionano come il battistrada degli pneumatici 

Per poter afferrare un oggetto, la forza di presa utilizzata deve essere sufficiente a bilanciare il fattore di carico dell’oggetto, generato dalla massa dell'oggetto e influenzato dai movimenti di questo, oltre a dover fare i conti con l'attrito che si genera tra le superfici che entrano in contatto. In parole povere, una pietra bagnata deve essere afferrata con una forza di presa maggiore rispetto a quando questa è asciutta, poiché l'attrito che si crea tra le due superfici in contatto è minore a causa dell'acqua. Alcuni autori hanno suggerito che le rughe agiscono allo stesso modo del battistrada degli pneumatici per auto, poiché aiutano a convogliare l’acqua, riducendo l’attrito delle superfici in contatto, al fine di agevolare la presa.

Lo studio

I ricercatori volevano capire se effettivamente le rughe che compaiono sui polpastrelli, dopo aver tenuto le mani a lungo in ammollo, offrivano una forza di presa più efficiente, così hanno reclutato oltre 500 partecipanti di età pari o superiore a 18 anni e li hanno sottoposti a un esperimento. Hanno diviso i partecipanti in tre gruppi - “gli asciutti" (coloro che avevano le dita asciutte), “i bagnati" (coloro che avevano le dita bagnate ma non rugose, dopo aver tenuto le mani in ammollo per poco tempo) e “i rugosi" (coloro che avevano le dite rugose, dopo aver tenuto le mani in ammollo per molto tempo) - e chiesto a tutti di afferrare un oggetto tra il pollice e un altro dito, al fine di misurare, attraverso un computer, la forza di presa di ognuno. I ricercatori avevano ipotizzato che i partecipanti con le dita rugose sarebbero stati più efficienti nella presa di un oggetto bagnato rispetto ai partecipanti con le dita bagnate ma non rugose.  

Le rughe aiutano ad afferrare meglio gli oggetti in acqua

I risultati hanno mostrato che i partecipanti con le mani asciutte utilizzavano meno forza rispetto alle persone con le mani bagnate perché la loro presa sull’oggetto era migliore. Tuttavia, quando i volontari con le dita rugose hanno afferrato l’oggetto bagnato, la forza di presa è risultata minore rispetto a quella impressa da coloro che avevano le mani bagnate ma non rugose. Questa minor forza era simile a quella impressa da mani asciutte su un oggetto asciutto, e serviva ad afferrare meglio l’oggetto bagnato. I ricercatori hanno così avuto conferma che le rughe sulle dieta aiutano a manipolare in maniera più efficiente oggetti bagnati o immersi in acqua.

 “I risultati sono stati sorprendentemente chiari – ha dichiarato Davis – . Le rughe hanno aumentato la quantità di attrito tra le dita e l’oggetto, ma ciò che è particolarmente interessante è che le nostre dita sono sensibili a questo cambiamento nell’attrito superficiale, e il nostro sistema nervoso autonomo utilizza queste informazioni per applicare meno forza al fine di farci afferrare un oggetto in modo sicuro”.

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Le dita rugose sono il risultato di un adattamento evolutivo

I ricercatori hanno ipotizzato che lo sviluppo di dita rugose in ambienti acquosi sia la conseguenza di una forma di adattamento: gli esseri umani potrebbero aver sviluppato questa capacità di afferrare meglio gli oggetti bagnati o in acqua ad un certo punto della loro storia evolutiva. “Dato che le dita rugose sembrano dare una presa migliore sott’acqua, suppongo che abbiano a che fare con il movimento in condizioni molto bagnate o con la manipolazione di oggetti sott’acqua” ha spiegato Tom V. Smulders, dell'Università di Newcastle, che nel 2013 aveva condotto un altro studio sul tema, suggerendo che la rugosità delle dita delle mani e dei piedi può aver agevolato i nostri antenati in numerose attività come, ad esempio, camminare su rocce bagnate, afferrare rami bagnati, o ancora catturare crostacei durante la ricerca di cibo.

A supportare tale ipotesi ci sono, però, anche altri indizi, tra cui il fatto che le dita raggrinzite sono meno pronunciate in acqua salata rispetto a quelle in acqua dolce, e richiedono più tempo per formarsi rispetto a quando sono in ammollo in acqua dolce. Questo potrebbe suggerire che le dita rugose sono il risultato di un adattamento che ha aiutato i nostri antenati a vivere maggiormente in ambienti di acqua dolce piuttosto che lungo le coste.

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