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Venerdì, 29 Marzo 2024
Pillola anticoncezionale

La pillola fa ingrassare? Tutte le verità e i falsi miti sul contraccettivo ormonale

Può far diventare sterile? Causa tumori? Sono tanti i preconcetti e le errate credenze che ruotano intorno a questa pillola. La dott.ssa Anna Pompili ci aiuta a fare chiarezza

Tra i metodi contraccettivi più utilizzati dalla maggioranza della popolazione tra i 18 e i 54 anni per pianificare o evitare una gravidanza c’è il preservativo e la pillola. Quest’ultima costituisce, talvolta, il metodo di prima scelta per molte donne sessualmente attive con partner fisso, perché oltre a garantire un'elevatissima protezione da gravidanze indesiderate è anche un’alleata della salute femminile per più motivi: regolarizza il ciclo mestruale, riduce gli episodi di amenorrea e di sanguinamenti intermestruali, regolarizza i cicli, allevia i dolori mestruali e i sintomi della sindrome premestruale, ecc.

Ma nonostante ciò molte donne, seppur predisposte al loro utilizzo, sono frenate da quell’aura di miti che circonda questo farmaco. La pillola fa ingrassare? Può far diventare sterile? Causa tumori? Proviamo a fare chiarezza sui numerosi preconcetti e falsi miti che ruotano intorno a questo contraccettivo femminile, insieme alla ginecologa Anna Pompili, tra i componenti del gruppo di lavoro che ha elaborato le "Raccomandazioni italiane sui contraccettivi ormonali".

Dott.ssa Pompili, una delle preoccupazioni principali delle donne riguardo l’utilizzo della pillola è che possa fare ingrassare. E’ vero?

“La pillola fa ingrassare. Gli effetti sul peso corporeo non sono generalmente significativi, vi può essere, però, una maggiore ritenzione di liquidi, soprattutto all’inizio. Alla luce di questo è necessario sempre personalizzare il trattamento, scegliendo quello più adatto a ciascuna”.

La pillola può interferire con il ciclo e con la fertilità?

“La riduzione della quantità di sangue mestruale o addirittura l’assenza di mestruazioni che può verificarsi durante l’uso dei contraccettivi ormonali non è indice di un effetto negativo sul funzionamento ormonale o sulla fertilità, ma rispecchia solo l’effetto sull’endometrio, la mucosa che riveste l’interno dell’utero. L’assenza delle mestruazioni può anche essere un effetto collaterale positivo, nei casi in cui si abbiano mestruazioni molto abbondanti, o nei casi in cui vi siano disturbi importanti legati alle mestruazioni, o, ancora, nei casi in cui vi siano malattie come l’endometriosi, i cui effetti sono esacerbati dalle mestruazioni”.

E’ vero che le ragazze più giovani non dovrebbero prendere la pillola, perchè potrebbe avere un effetto negativo sugli ormoni?

“Non vi sono limitazioni di età per iniziare ad assumere i contraccettivi ormonali, tuttavia, il/la ginecologo/a valuterà lo stato di maturazione dell’asse ormonale sulla base del tempo passato dal menarca, ossia dalla comparsa della prima mestruazione. Nelle ragazze molto giovani, inoltre, deve essere presa in considerazione la possibile interferenza con il metabolismo dell’osso: durante l’adolescenza, l’osso è in continuo rimaneggiamento, fino al raggiungimento della lunghezza definitiva e del cosiddetto “picco di massa ossea”, la massima densità dell’osso, tra i 16 e i 18 anni. Nelle ragazze molto giovani, che non hanno ancora raggiunto il picco di massa ossea, i contraccettivi ormonali possono avere un effetto negativo sulla mineralizzazione. Quindi, per evitare che questo succeda, contrariamente a quanto si ritiene comunemente, nelle ragazze molto giovani si dovrebbe privilegiare la prescrizione di contraccettivi ormonali con dosaggi medio-alti di estrogeni”.

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Gli ormoni della pillola possono causare tumori?

“Esiste una diffidenza preconcetta verso gli “ormoni”, considerati genericamente un pericolo potenziale per la salute. Bisogna invece sottolineare che gli studi epidemiologici rilevano una mortalità minore tra le donne che hanno preso la pillola: questo non ci autorizza a dire che chi prende la pillola vive di più, ma certamente non vive di meno, e certamente vive meglio la propria sessualità, senza il rischio di gravidanze indesiderate. Per quanto riguarda il rischio di tumori, se è vero che l’uso dei contraccettivi estroprogestinici aumenta lievemente il rischio di sviluppare un tumore alla mammella e al collo dell’utero, è altrettanto vero che tra le donne che utilizzano i contraccettivi ormonali combinati vi è una notevole riduzione del rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio, dell’endometrio e del colon. Volendo fare un bilancio, i dati epidemiologici ci dicono che il rischio di sviluppare un tumore e la mortalità da tumori sono minori tra le utilizzatrici di contraccettivi estroprogestinici rispetto alle non utilizzatrici”.

Prima di prendere la pillola bisogna fare le analisi del sangue?

"Non è necessario né è raccomandato fare analisi, né generiche né specifiche, prima di assumere i contraccettivi ormonali. Il medico deve però escludere la presenza di condizioni particolari che potrebbero controindicarne l’uso. In loro assenza, l’unico accertamento raccomandato è la misurazione della pressione arteriosa".

Molte donne scelgono di utilizzare la spirale, un metodo contraccettivo intrauterino. Qual è la differenza tra la spirale ormonale e quella in rame?

“Il contraccettivo intrauterino medicato al rame è comunemente definito 'spirale' perché è costituito da un filamento di rame o rame e argento avvolto “a spirale” intorno ad un supporto di materiale plastico. L’azione contraccettiva si basa sull’effetto tossico del rame su spermatozoi e pre-embrione, e sull’effetto del rame sulla mucosa dell’utero, che subisce modificazioni che ostacolano l’impianto del pre-embrione qualora sia avvenuta una fecondazione. I contraccettivi intrauterini a rilascio ormonale, meglio detti “sistemi intrauterini”, ma conosciuti anche come “spirali ormonali” rilasciano in utero basse quantità di un progestinico (il più utilizzato è il levonorgestrel) che agisce principalmente a livello locale, addensando il muco cervicale che diviene impenetrabile per gli spermatozoi, e determinando modificazioni della mucosa uterina, che impediscono l’impianto del pre-embrione. Proprio in virtù di queste modificazioni si ha un cambiamento delle mestruazioni, che diventano assai scarse o che possono addirittura scomparire. Questo effetto può essere ricercato nel caso di donne con mestruazioni particolarmente abbondanti. Inoltre, l’effetto sul muco cervicale può costituire una barriera anche per molti germi, aggiungendo all’effetto contraccettivo anche una protezione verso le infezioni sessualmente trasmissibili".

Le ragazze o le donne che non hanno avuto figli non possono usare la spirale?

“I contraccettivi intrauterini non sono controindicati nelle ragazze e in generale nelle donne che non hanno avuto figli, come generalmente si crede. Se inseriti correttamente, il rischio di gravidanze extrauterine e di infezioni pelviche e sterilità è pressoché sovrapponibile a quello della popolazione generale. Tuttavia, nelle donne che non hanno avuto gravidanze vi è una minima possibilità in più che la spirale si sposti o venga espulsa spontaneamente. In ogni caso, trattandosi di contraccettivi a lunga durata d’azione (3-5 anni), che non richiedono una gestione personale del metodo, sono raccomandati dalle principali società scientifiche internazionali, insieme agli impianti sottocutanei, proprio per la contraccezione nelle adolescenti. In particolare, si raccomandano i sistemi intrauterini a rilascio di levonorgestrel, per l’ulteriore effetto di protezione sulle infezioni sessualmente trasmissibili”.

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