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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Protesi al seno, quanto durano e quando vanno sostituite: risponde il chirurgo plastico

“Una protesi, oggi, ha una durata media di 12/13 anni, ma può avere anche una vita più lunga, fino a 20/25 anni, o più breve, meno di 10 anni”. L’intervista al Prof. D’Andrea, Presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica

- Parliamo di manutenzione e cura delle protesi. Ogni quanto è necessario controllare lo stato delle protesi e come fare per capire se una protesi è in buone condizioni o danneggiata?

“Dopo un intervento di mastoplastica additiva - intervento sempre più frequente nei soggetti giovani, a volte giovanissimi - bisogna sottoporsi a controlli frequenti dal chirurgo plastico. Fino ai 40 anni va effettuata una visita clinica una volta all’anno con ecografia, dopo i 40 anni all’ecografia va affiancata anche la mammografia. Lo specialista deve controllare sia la mammella che lo stato delle protesi. In caso di sospetto, bisogna fare una risonanza magnetica”.

- Dopo quanti anni dall’intervento bisogna sostituire le protesi?

“Le protesi non hanno una scadenza. Il silicone è un materiale inerte: se lo prendi e lo lasci su un tavolo, lo trovi nelle stesse condizioni dopo 10 o 20 anni. Però, ovviamente, all’interno dell’organismo può creare delle alterazioni, incontrare un processo di usura: questo è il motivo per cui le protesi vanno monitorare nel corso degli anni, per valutare che non abbiano subito alterazioni. Mediamente, oggi la vita delle protesi è di 12/13 anni, ma possano durare anche 20/25 anni o meno di 10 anni. Il monitoraggio va fatto perchè, se c’è un problema alla protesi, prima si interviene e meglio è. Quindi, le protesi non hanno una scadenza ma non possiamo dire che durano tutta la vita”.

- Quali sono i fattori che possono causare la rottura di una protesi? L’allattamento è tra questi?

“Questa domanda non ha ancora una risposta. La rottura si può verificare in seguito a un trauma che subisce la gabbia toracica. L’allattamento di per sé non dovrebbe essere una causa di rottura protesica, ma potrebbe essere una causa di intolleranza perchè durante l’allattamento si crea l’ingrossamento della ghiandola, gli ormoni si scatenano e, quindi, si potrebbe verificare una rottura. E’, comunque, un evento non così raro dopo 10 anni dall’inserimento delle protesi”.

- Se una protesi si rompe, quali problemi provoca ai tessuti adiacenti?

“Se si rompe una protesi, si possono verificare problemi legati alla fuoriuscita del silicone. Però, oggi, rispetto al passato, viene utilizzato un silicone gel, quindi, anche con una rottura molto estesa, il materiale fuoriesce ma a livello locale. Essendo un problema che riguarda la parte che circonda la protesi che genera un fenomeno di tipo infiammatorio, possono comparire i cosiddetti “siliconomi”, ma questi non costituiscono un pericolo reale per patologie più gravi. Certo, se il silicone viene lasciato per molto tempo all’interno dell’organismo può diventare una spina irritativa di tipo cronico che può dare problemi più seri, per questo il monitoraggio rimane importante, e in caso di sospetto di rottura, per evitare che il silicone possa fuoriuscire e andare in circolo, la protesi deve essere subito sostituita”.

- Cosa consiglia alle donne che si sono operate di mastoplastica additiva e a quelle che desiderano sottoporsi a questo tipo di intervento?

“Alle donne che si vogliono sottoporre all’intervento, consiglio di scegliere bene il professionista: deve essere uno specialista della materia che, grazie alla sua formazione ed esperienza nel campo della chirurgia plastica ed estetica, garantisca l’utilizzo di protesi di qualità e che queste vengano impiantate correttamente. Inoltre, prima di sottoporsi all’intervento - ma questo sarà sempre indagato da uno specialista esperto - è fondamentale capire se non si tratti una mammella pericolosa, a rischio, che possa subire conseguenze con l’inserimento delle protesi. A chi ha già fatto l’intervento, raccomando, invece, di non trascurare i controlli, di sottoporsi a una visita dal chirurgo plastico che le ha operate, una volta all’anno, per controllare mammelle e protesi. Il monitoraggio continuo sia delle protesi che delle mammelle, con controlli almeno una volta all’anno dal chirurgo che le ha operate, è fondamentale per allungare l’aspettativa di vita delle protesi”.

https://www.today.it/benessere/salute/melanoma-aumento-giovani-chirurgo-plastico.html

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