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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

Quanto dovrebbe durare un abbraccio per suscitare emozioni: ce lo dice uno studio

Una ricerca londinese suggerisce che gli abbracci più lunghi sono più piacevoli di quelli molto brevi e le prese incrociate sono percepite come più intense rispetto a quelle con entrambe le braccia intorno al collo

Stringere le braccia attorno al corpo di un'altra persona è tra i gesti che compiamo più di frequente per esprimere affetto o amore nei confronti di un genitore, di un fratello o una sorella, di un partner o di un amico. Numerose sono le ricerche scientifiche che negli anni hanno indagato il significato dell’"abbraccio", alcune di queste hanno anche quantificato il numero degli abbracci giornalieri necessari per il mantenimento del benessere psicofisico. Come ha riportato anche la famosa psicoterapeuta statunitense Virginia Satir (1916-1988) “ci servono quattro abbracci al giorno per sopravvivere, otto abbracci per mantenerci in salute, dodici abbracci per crescere”.  Altri studi hanno, inoltre, evidenziato come l'abbraccio frequente sia associato a una diminuzione delle misure fisiologiche dello stress, come una pressione sanguigna più bassa, livelli più bassi di citochine proinfiammatorie o una migliore risposta del sistema immunitario ai virus del raffreddore: queste reazioni fisiologiche sono legate alla produzione di endorfine (sostanze prodotte dal cervello capaci di aumentare la sensazione di piacere e benessere) che avviene nel corso dell’abbraccio.

Tuttavia, queste ricerche hanno studiato solo la frequenza complessiva degli abbracci che una persona sperimenta, ma non è ancora chiaro se il tipo di abbraccio possa influenzarne l'esperienza. Ad indagare sui fattori che influenzano la percezione dell’abbraccio è stata l'University of London: i ricercatori hanno individuato le caratteristiche rilevanti di un abbraccio - l'incrocio delle braccia (stile incrociato, stile collo-vita, stile avvolgente) e la durata (1 s, 5 o 10 s) - e cercato di capire come queste ne condizionano le emozioni che suscita. Dai risultati dello studio, pubblicato su Acta Psychologica, è emerso che gli abbracci preferiti sono quelli incrociati e che gli abbracci più lunghi sono più piacevoli degli abbracci molto brevi.

Gli obiettivi dei ricercatori

I ricercatori hanno condotto due esperimenti su quasi 150 studenti per esaminare: 1) come la durata dell'abbraccio e lo stile di incrocio delle braccia influenzano l'esperienza dell'abbraccio; 2) come la durata dell'abbraccio e lo stile di incrocio delle braccia influenzano l'autovalutazione del partner in diversi momenti dopo l'abbraccio; 3) qual è lo stile di incrocio delle braccia più comune.

Lo studio

Nel primo esperimento i partecipanti hanno abbracciato una persona per 1 secondo, 5 secondi e 10 secondi, usando due diversi stili di incrocio delle braccia (abbraccio incrociato e abbraccio collo-vita, i più diffusi). Poi è stato chiesto loro un giudizio sul loro stato d’animo subito dopo la presa, e poi a distanza di 3 e 6 minuti. Anche nel secondo esperimento è stato chiesto ai partecipanti di condividere un abbraccio, ma considerando, questa volta, come variabile dipendente lo stile dell’incrocio delle braccia. Una volta completato l'abbraccio, è stato chiesto loro di valutare la vicinanza emotiva all'altro partecipante su una scala continua da 0 a 100.

Quanto dovrebbe durare in media un abbraccio

Dall’indagine è emerso che il fattore che maggiormente influisce sulla capacità dell'abbraccio di suscitare emozioni è la durata: gli abbracci di 5 secondi e 10 secondi sono stati, infatti, considerati più piacevoli degli abbracci fugaci della durata di 1 secondo. Inoltre, si è osservato che anche il piacere sperimentato immediatamente dopo l'abbraccio viene influenzato dalla durata dell’abbraccio (si prova piacere maggiore dopo abbracci di 5 e 10 secondi rispetto ad abbracci di 1 secondo) e che si prova una maggiore eccitazione immediatamente dopo l'abbraccio rispetto a 3 minuti o 6 minuti dopo.

Qual è la presa più intensa

Per quanto riguarda le prese, si è scoperto che gli abbracci incrociati sono più comuni tra gli uomini che tra le donne o le diadi miste - probabilmente perché, ipotizzano i ricercatori, sono meno intimi e romantici -, ma percepiti come più intensi di quelle con entrambe le braccia intorno al collo. 

"Ora - concludono i ricercatori - sono necessari ulteriori studi per definire in quale momento gli abbracci vissuti diventano "troppo lunghi".

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