I quattro sintomi del Covid che pochi conoscono
Dalla caduta dei capelli alle lesioni cutanee, dai disturbi dell'udito ai cambiamenti nelle unghie, ecco come può manifestarsi il virus Sars-CoV-2
Dopo due anni di pandemia è ormai chiaro che il Covid-19 può colpire in diversi modi, a seconda del sesso, dell’età e della presenza di pregresse patologie. Ma non solo, la comparsa di sempre nuove varianti ha fatto sì che i sintomi, ma anche l’aggressività e la contagiosità del virus si evolvessero. Se la versione originale del Sars-CoV-2 si manifestava soprattutto con febbre, tosse, perdita o alterazione dell’olfatto e del gusto, oggi bisogna prestare molta attenzione anche ad altri sintomi quali mal di gola, naso chiuso o che cola, starnuti frequenti e mal di testa.
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, attualmente la variante prevalente nel nostro Paese è Omicron 2, con il 93,8% della diffusione, seguita da Omicron 1 (4,5%), Omicron 4 (0,47%) e Omciron 5 (0,41%). Queste ultime due varianti - riclassificate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie come Voc (varianti di preoccupazione) - si manifestano con la stessa sintomatologia delle precedenti, ma pare si comportino in modo diverso, come ha sottolineato anche Roberto Burioni: “Il virus aveva il vantaggio di un'alta contagiosità lì dove le persone non avevano mai incontrato la malattia, né effettuato vaccinazioni. Ora lo scenario è cambiato: il vantaggio del virus non sta più in una maggiore contagiosità, ma nella capacità di reinfettare chi è guarito dalla malattia”. Al di là della variante o sottovariante, l’infezione può manifestarsi coi sintomi noti ma, talvolta, anche con sintomi molto diversi da quelli che tutti conosciamo.
Lesioni cutanee
Il Covid non colpisce solo l’apparato respiratorio, ma può attaccare anche altri sistemi e organi, come la pelle. Può manifestarsi, infatti, anche con eruzioni cutanee simili a varicella, orticaria (aree in rilievo di pelle pruriginosa) o vescicole, rash maculopapulare (aree piatte o in rilievo di pelle scolorita). Sintomi quasi mai gravi e che, quasi sempre, regrediscono in maniera spontanea. A sostenere ciò uno studio nel Regno Unito del 2021 che ha rilevato che un paziente su cinque ha mostrato solo un'eruzione cutanea e nessun altro sintomo, generalmente nelle prime due settimane dal contagio. Il Covid, talvolta, può manifestarsi anche con lesioni cutanee rosse, gonfie o con vesciche sulle dita dei piedi simili a geloni, soprattutto negli adolescenti o nei giovani adulti asintomatici o con sintomi lievi. Secodno un recente studio iraniano, la maggior parte di queste lesioni cutanee da Covid tendono a scomparire dopo pochi giorni, o in alcuni casi poche settimane dopo l’infezione, senza la necessità di alcun trattamento specializzato. Se, però, la pelle è molto pruriginosa o dolorosa, gli esperti consigliano di consultare un medico di famiglia o un dermatologo, che potrebbe consigliare un trattamento con una crema.
Perdita di capelli
Quando l’organismo è sotto stress, per i più svariati motivi, può capitare di avere un'eccessiva caduta di capelli. Tale sintomo può essere, infatti, anche una conseguenza del Covid a lungo termine, cioè solitamente si verifica dopo un mese dall'infezione acuta. Secondo uno studio brasiliano, condotto su quasi 6.000 persone che avevano precedentemente contratto il Sars-Cov-2, la caduta dei capelli era il sintomo post-Covid più comune, segnalato dal 48% dei partecipanti, ed era particolarmente frequente tra le donne che avevano avuto una forma grave di Covid. I ricercatori ipotizzano che la caduta derivi dal fatto che i capelli "percepiscono" lo stress nel corpo causato dall’infezione. Ma la buona notizia è che nella maggior parte dei casi, il telogen effluvium (perdita di capelli superiore alla norma e generalizzata) si risolve in circa tre o sei mesi: trascorso questo tempo i capelli tornano a crescere normalmente.
Covid, perdita di capelli per 1 su 3 dopo infezione
Perdita dell'udito e acufene
Come molte altre infezioni virali, quali ad esempio l'influenza e il morbillo, anche il Covid può colpire l'orecchio interno causando perdita dell'udito o acufene (una sensazione di ronzio costante). Da uno studio di revisione del 2021 condotto su 560 partecipanti, è emerso che la perdita dell'udito si è verificata nel 3,1% dei pazienti con Covid, mentre l'acufene nel 4,5%. In un altro uno studio condotto in Turchia su 30 persone con Covid e 30 persone che non lo avevano contratto, nessuno con problemi di udito preesistenti, i ricercatori hanno scoperto che l'infezione era associata a danni all'orecchio interno che portavano a problemi di udito e acufene. Ma, anche in questo caso, nella stragrande maggioranza dei casi, questi sintomi si sono risolti da soli. Sono stati pochi i casi segnalati di perdita dell'udito permanente legati al Covid.
Cambiamenti nelle unghie
In una percentuale minima di pazienti (secondo le stime 1-2% circa), il Covid può manifestarsi anche attraverso alcuni cambiamenti visibili nelle unghie. Tali sintomi tendono ad apparire nei giorni o nelle settimane successivi all’infezione, man mano che le unghie crescono. Vediamo quali sono:
- Linee di Beau: rientranze orizzontali che si verificano alla base delle unghie o dei piedi quando si verifica un'interruzione temporanea della crescita dell'unghia a causa di uno stress fisico sul corpo.
- Linee di Mees: linee bianche orizzontali che compaiono sulle unghie, causate probabilmente dalla produzione anormale di proteine nel letto ungueale.
- Macchie rosse a forma di mezzaluna che sovrastano la lunula, cioè la zona bianca alla base delle unghie: il meccanismo alla base di questo cambiamento non è ancora chiaro agli esperti.
Sebbene questi tre sintomi possano essere inizialmente dolorosi, nella stragrande maggioranza tendono a scomparire nel giro di poche settimane. Inoltre, possono essere sì indicativi della presenza dell’infezione da Covid, ma anche causati da cose diverse. Ad esempio, le linee di Beau potrebbero essere anche un effetto collaterale della chemioterapia o di un'altra infezione.
I sintomi sono scatenati dalla tempesta citochinica
Non è ancora chiaro cosa causi nello specifico ogni singolo sintomo, ma è molto probabile che siano tutti legati alla tempesta citochinica causata dall’infezione, ovvero a una serie di meccanismi infiammatori messi in atto dall’organismo come difesa naturale contro gli agenti patogeni, in questo caso il SARS-CoV-2. Questi meccanismi implicano un’eccessiva produzione di “citochine”, proteine importanti per il controllo dell'attività delle cellule immunitarie, che possono causare (quando in eccesso) una serie di danni all’organismo, come deficit sensoriali (che potrebbero spiegare alcuni sintomi come la perdita dell'udito e acufene), ma anche interrompere reti di capillari, vasi sanguigni molto piccoli che forniscono sangue a organi quali orecchie, pelle e unghie.
Gli eseperti chiariscono che i quattro sintomi sopra descritti non sono esclusivi dell'infezione da Covid, e raccomandano, solo nel caso in cui stiano peggiorando o causando un notevole disagio, di rivolgersi al medico di famiglia ed eventualmente sottoporsi a un test Covid, soprattutto se si è entrato in contatto con un positivo. Ma è bene sapere anche che nella stragrane maggiornaza dei casi, questi sintomi, quando collegati al Covid, migliorano con il tempo.