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Giovedì, 28 Marzo 2024
I danni dello svapo

Dal tumore al naso all'impotenza, tutti i rischi per la salute della sigaretta elettronica

Un recente studio ha messo a confronto svapatori e tabagisti tradizionali, e osservato come i primi siano più a rischio di tumori della cavità nasale, mentre nei secondi sia può alto il rischio di tumore ai polmoni

La sigaretta elettronica (o e-cig in inglese) è un dispositivo che permette di inalare vapore, contenente quantità variabili di nicotina (tra 6 e 20 mg) in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti. Il suo utilizzo, a partire dal 2010, anno in cui ha iniziato ha diffondersi in Italia, è cresciuto in maniera esponenziale, passando, secondo i dati ISTAT da poco meno del 2% del 2014 a poco più del 3% nel 2019 nei soggetti tra i 18 e i 69 anni. Negli ultimi anni sono, inoltre, più che raddoppiati gli studenti che ne fanno uso: secondo i dati della GYTS (Global Youth Tobacco Survey) si è passati dallo 0% nel 2010 all’8,4% del 2014 al 17,5% del 2018. Ma se da un lato l’utilizzo delle sigarette elettroniche è cresciuto, dall’altro la ricerca tossicologica non ha tenuto il passo per individuare i potenziali rischi per la salute associati ai prodotti alternativi del tabacco. Per questo motivo lo svapo è da anni al centro di un acceso dibattito scientifico: da un lato c’è chi lo considera un metodo che aiuta a smettere di fumare fornendo un’alternativa sicura alle sigarette, dall’altro c’è chi lo ritiene dannoso per la salute e per la lotta contro il fumo. Ad oggi a causa della varietà dei prodotti disponibili sul mercato e del poco tempo per cui sono state studiate, è ancora difficile stabilire gli effetti a lungo termine delle sigarette elettroniche sulla salute umana. Secondo il parere finale del Comitato scientifico della Commissione europea, pubblicato ad aprile 2021, questo dispositivo può causare danni irritativi, da lievi a moderati, sia alle vie respiratorie sia al sistema cardiovascolare. Inoltre, gli esperti hanno anche riscontrato rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie dovuti all'esposizione cumulativa a lungo termine a sostanze nocive in essa contenute.

A tal proposito un recente studio, condotto da un team guidato dagli scienziati della Scuola di Medicina Grossman dell'Università di New York, ha dimostrato come gli effetti nocivi legati all’uso della sigaretta elettronica variano anche in base a cosa si fuma. Questo perché chi utilizza sigarette elettroniche e narghilè mette a rischio soprattutto le proprie vie aeree superiori poichè esala dal naso, mentre chi preferisce le sigarette tradizionali inala più profondamente quindi mette a richio maggiormente i polmoni. E questo può essere causa di malattie differenti: mentre, infatti, nei svapatori sono più frequenti tumori della cavità nasale, dei seni paranasali e della gola, nei tabagisti tradizionali è più frequente il tumore ai polmoni. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Tobacco Use Insights.

Lo studio

I ricercatori hanno reclutato 341 fumatori maschi e femmine di New York, di cui 122 fumatori di sigarette tradizionali, 123 utilizzatori di sigarette elettroniche, e 96 di narghilè, e osservato quanti “fumatori” e “svapatori” espiravano dal naso e/o dalla bocca. Inoltre, per quanto riguarda i fumatori di sigarette elettroniche, hanno registrato anche il tipo di dispositivo utilizzato, se di tipo “penna” o “serbatoio”, per capire se il modello poteva influenzare in qualche modo il comportamento e quindi gli effetti sulla salute.

La pratica del “retrohaling”

E' stato osservato che gli svapatori emettevano il fumo più dal naso (il 63% degli uomini e il 50% delle donne) rispetto ai fumatori tradizionali (il 22%). Il motivo è legato alla tendenza maggiore che hanno gli svapatori di esalare attraverso il naso e non dalla bocca (come fanno i fumatori tradizionali) per assaporare meglio gli aromi del liquido caricato nel dispositivo: tale pratica è nota come “retrohaling”. Questa tecnica fa sì che le particelle nocive (come monossido di carbonio, nicotina e altri composti tossici) presenti nel dispositivo, transitino nel naso causando malattie anche gravi. "I nostri risultati - ha affermato l'autrice principale dello studio Emma Karey - suggeriscono che il modo unico in cui gli svapatori e i fumatori di narghilè usano i loro dispositivi può esporre il naso e i seni nasali a molte più emissioni rispetto alle sigarette, il che a sua volta può aumentare il rischio di malattie delle vie respiratorie superiori”.

Se fumi la sigaretta elettronica potresti diventare impotente 

Chi 'svapa' ha un rischio maggiore di cancro al naso

Questa pratica del retrohaling” può, quindi, esporre le strutture del naso di chi svapa o fuma il narghilè a molte più esalazioni di sostanze nocive causando infiammazioni. I ricercatori hanno, infatti, rilevato nei tessuti nasali degli svapatori e degli utilizzatori di narghilé, livelli di composti infiammatori dieci volte superiori rispetto a quelli rilevati nei fumatori tradizionali, che possono danneggiare tali tessuti e causare alcuni tipi di cancro. “Poiché i dispositivi di svapo e narghilè vengono utilizzati in modo diverso rispetto alle sigarette tradizionali - ha sottolineato il coautore dello studio Terry Gordon - dobbiamo considerare le malattie del naso e dei polmoni per valutare la loro sicurezza prima di giudicare se uno è più rischioso di un altro”.

Questi risultati sono in linea con quelli di altri studi precedenti che dimostrano come i fumatori di sigarette tradizionali hanno, invece, un rischio maggiore di cancro ai polmoni perché tendono a inspirare profondamente, mentre i fumatori di sigaro, che tendono a inalare più superficialmente, hanno un rischio superiore di cancro alla gola e alla bocca.

Meglio la sigaretta tradizionale o quella elettronica?

Poiché molte persone usano le sigarette elettroniche per ridurre i danni del fumo o per smettere di fumare, la ricerca sta indagando sugli effetti a lungo termine della e-cig per capire se si tratta realmente di un’alternativa salutare. Dai risultati dei più recenti studi pare che i danni della sigaretta elettronica non siano affatto inferiori rispetto a quelli della tradizionale. Oltre ai danni che può causare alle vie respiratorie superiori, come emerso dallo studio sopra citato, un’altra ricerca, pubblicata sull'American Journal of Preventative Medicine, ha dimostrato come l'uso di sigarette elettroniche contribuisca alla disfunzione erettile indipendentemente dall'età e da altri fattori di rischio, poichè causa cambiamenti nella vascolarizzazione del pene. Ma non solo, un altro studio, ancora, condotto dagli scienziati della Scuola di Medicina dell'Università del Kansas-Wichita, ha dimostrato che chi fuma le sigarette elettroniche ha il 56% di probabilità in più di avere un infarto, il 30%  in più di avere un ictus; il 44% in più di sviluppare problemi circolatori e il doppio delle probabilità di manifestare depressione, ansia e altri disturbi psicologici.

Questi studi confermano ciò che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva già affermato nel 2019, e cioè che: “Le sigarette elettroniche non sono meno dannose delle sigarette tradizionali. Non sono prive di rischi, e il loro impatto a lungo termine sulla salute e sulla mortalità è ancora sconosciuto”.

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