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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sonnolenza diurna

Soffri di sonnolenza diurna? Ecco i rimedi per combatterla

Da poco è disponibile in Italia un nuovo farmaco che migliora lo stato di veglia in chi soffre di apnee notturne. Giuseppe Insalaco, pneumologo del CNR di Palermo, spiega come funziona e per chi è indicato

A soffrire di disturbi del sonno sono 12 milioni di italiani. Secondo le ultime stime dell'Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS), nel nostro Paese circa 1 adulto su 4 soffre di insonnia cronica o transitoria. Ad essere maggiormente colpite sono le donne (circa il 60% del totale), seguite da bambini e ragazzi (circa il 20% del totale). Tra i disturbi del sonno più comuni c’è l’Eccessiva sonnolenza diurna (Eds, Excessive daytime sleepiness), una condizione medio-cronica che si manifesta nell'incapacità a rimanere svegli durante il giorno, unita a uno stato di apatia e riduzione del livello di coscienza. L’Eds è associata anche ad affaticamento, difficoltà di attenzione e concentrazione, e irritabilità. Tutti sintomi che possono avere un forte impatto sulla qualità di vita di chi ne soffre. Un motivo comune alla base dell'eccessiva sonnolenza è l'Apnea ostruttiva del sonno (Osa, Obstructive sleep apnea): chi ne soffre sperimenta brevi pause respiratorie durante la notte che portano a svegliarsi molte volte durante la notte. Questi micro-risvegli interrompono di continuo la naturale alternanza delle fasi profonde e leggere del sonno, causando una frammentazione del riposo fisiologico che causa a sua volta a una privazione (o carenza) del sonno, e quindi a una sonnolenza durante il giorno.

Da poco è disponibile in Italia un nuovo farmaco, Pitolisant (Ozawade è il nome commerciale), indicato per migliorare lo stato di veglia e ridurre l’eccessiva sonnolenza diurna in pazienti adulti che soffrono di apnee ostruttive del sonno. Insieme a Giuseppe Insalaco, pneumologo e primo ricercatore presso l'Istituto di Farmacologia Traslazionale del CNR di Palermo, vediamo come funziona il farmaco e in quali altri modi si può curare o prevenire la sonnolenza diurna.

Dott. Insalaco, con quali sintomi si manifesta l’eccessiva sonnolenza diurna (Eds)?

“L’eccessiva sonnolenza diurna è una condizione sempre più frequente. Il 33% della popolazione adulta riferisce un’eccessiva sonnolenza durante il giorno: nella metà dei casi è associata a limitazione funzionale, ad una ridotta spettanza di vita, ad affezioni cardio e cerebrovascolari, a disturbi psichici e ad incidenti. La classificazione Internazionale dei Disordini del Sonno definisce la sonnolenza come una maggiore propensione ad addormentarsi in momenti inappropriati, interferendo con le comuni attività della vita quotidiana. In definitiva, può essere definita come una sensazione soggettiva di un bisogno di sonno o episodio di addormentamento non intenzionale in una condizione non usuale (tempo e luogo). Può essere di grado lieve con minimo impatto sociale/occupazionale ossia durante attività che richiedono un basso grado di attenzione come guardando la televisione, leggendo, viaggiando come trasportati; di grado modesto con moderato impatto sociale/occupazionale ossia durante attività che richiedono un certo grado di attenzione come partecipando a convegni o durante un concerto; di grado severo con marcato impatto sociale/occupazionale come durante attività che richiedano un costante grado di attenzione come durante una conversazione o guidando”.

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Quando è il caso di rivolgersi al medico per una diagnosi accurata?

“E’ auspicabile che ci si rivolga al medico ogni qualvolta si percepisca o venga fatto notare da terzi una difficoltà a mantenere lo stato di veglia in situazioni abituali o vi sia una sensazione di stanchezza non giustificata che in realtà può essere una EDS”.

Quali possono essere le cause della sonnolenza diurna?

“Come cause di sonnolenza, devono essere sempre prese in considerazione eventuali abitudini voluttuarie come la privazione di sonno, l’assunzione di farmaci come le benzodiazepine (ansiolitici). Bisogna sempre procedere ad identificare e/o escludere possibili cause. L’accertamento della sonnolenza dovrebbe comprendere una valutazione delle abitudini del sonno come durata e qualità, le abitudini di vita come il consumo di alcolici, la eventuale presenza di disturbi come le apnee ostruttive durante il sonno (OSA), la insonnia, la depressione piuttosto che diabete o ipotiroidismo, oltre alle eventuali terapie in corso (ipnoinducenti, betabloccanti, antistaminici, ecc). Un disturbo molto diffuso che è una rilevante causa di EDS è sicuramente l’OSA”.

Da cosa è caratterizzata l’apnea ostruttiva del sonno, e quanti italiani ne soffrono?

“L’OSA è caratterizzata da ricorrenti episodi di ostruzione completa (apnea) o parziale (ipopnea) durante il sonno delle vie aeree superiori (faringe). Le apnee ed ipopnee determinano riduzioni dell’ossigeno, fluttuazioni della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa, frammentazione del sonno. Inoltre, numerose evidenze scientifiche sono a sostegno di una chiara associazione con disfunzioni metaboliche come insulino-resistenza, dislipidemia, steatosi epatica ed obesità oltre a quelle cardiovascolari. Tra i sintomi più frequenti ricordiamo il russamento, sonno non ristoratore, nicturia, sonnolenza diurna La sonnolenza diurna è un sintomo presente in circa il 30-40% dei pazienti. La sonnolenza può essere confusa con la stanchezza diurna, che può ugualmente associarsi all’OSA. In Italia si stima che circa 7 milioni di soggetti in età adulta siano affetti da OSA e di questi circa 4 milioni presentano una forma conclamata con sintomi evidenti e comorbilità”.

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Quali fattori determinano l’eccessiva sonnolenza diurna nell’apnea ostruttiva del sonno?

“L’EDS sembra essere indipendente dalla gravità dell’OSAS, mentre sembra essere maggiormente legata al verificarsi di ipossiemia durante la notte. E’ un sintomo tipico dell’OSA, che tende a risolversi con l’uso regolare della Pressione Positiva Continua nelle vie Aeree (CPAP), l’opzione terapeutica più efficace e più comunemente impiegata. Quando, nonostante un adeguato trattamento delle apnee ed ipopnee, vi è la persistenza di sonnolenza diurna si parla di EDS residua”.

Come si cura la sonnolenza eccessiva diurna? Quali sono le opzioni terapeutiche?

“Le terapie più diffuse sono la CPAP e gli apparecchi di avanzamento mandibolare (MAD). L’aderenza alla terapia delle apnee è essenziale per trattare la EDS nei soggetti OSA in quanto la terapia corregge gli eventi ipo-apnoici solo se utilizzata regolarmente. La terapia può essere non efficace quando nonostante una buona aderenza da parte del paziente, permane una quota significativa di eventi ipo-apnoici e arousal (risveglio) residui, piuttosto che quando il paziente rifiuta la terapia proposta per la correzione della patologia”.

Da poco è disponibile in Italia la molecola Pitolisant. Come agisce questo farmaco e per quali soggetti è indicato?

“Pitolisant è un antagonista/agonista inverso del recettore H3 dell’istamina (espresso nel sistema nervoso centrale), cioè tramite il blocco degli auto-recettori dell’istamina, aumenta l'attività dei neuroni istaminergici (che secernono instamina). Il farmaco modula anche vari sistemi di neurotrasmettitori, aumentando il rilascio nel cervello di acetilcolina, noradrenalina e dopamina (che hanno un ruolo molto importante nel meccanismo del sonno). Studi clinici hanno dimostrato che può essere efficace nel migliorare la sonnolenza diurna, nell’aumentare il mantenimento della vigilanza e nel ridurre l’astenia. Il riscontro di EDS residua si verifica in una percentuale significativa di pazienti con OSA trattati in modo ottimale ed è in questi soggetti che dopo almeno 3 mesi di trattamento e persistenza della EDS andrebbe avviato il trattamento. E’ necessario un trattamento ottimale dell'OSA per il miglior risultato clinico e prognostico. Pertanto, deve essere fatto ogni sforzo per migliorare il trattamento causale. Il Pitolisant è indicato anche in pazienti in cui non si riesce ad avere una buona aderenza alla terapia dell’OSA ,per ottenere un sollievo almeno sintomatico della sonnolenza e ridurre il rischio di incidenti, e migliorare le prestazioni sul lavoro o nelle comuni attività quotidiane”.

In che modo si può prevenire la sonnolenza diurna?

“Nella popolazione generale si può prevenire con una buona igiene del sonno, rispettando i ritmi circadiani del nostro organismo e quindi mantenendo un ritmo sonno-veglia simile nel corso della settimana. Diversamente, per i soggetti OSA è fondamentale la prevenzione della malattia”.

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