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Giovedì, 28 Marzo 2024
ricerca contro il cancro

Tumore del polmone, cosa causa il suo sviluppo nei non fumatori?

Secondo uno studio, all’origine dell'insorgenza ci sarebbero alcune mutazioni genetiche. La scoperta apre la strada a diagnosi più precise e a nuove terapie personalizzate

Il tumore del polmone è la principale causa di morte per cancro in tutto il mondo. A livello globale, nel 2018 sono stati stimati 2,1 milioni di casi di cancro ai polmoni e 1,8 milioni di decessi. I tassi di incidenza più elevati tra gli uomini sono in Europa, in particolare nei paesi dell'Europa orientale come l'Ungheria e l'Asia occidentale (in particolare nell'ex Unione Sovietica) e in alcuni paesi dell'Asia come la Turchia e la Cina. Degli oltre 2 milioni di persone cui ogni anno viene diagnosticato il tumore del polmone, la maggior parte sono fumatori (2/3) e si calcola che solo una piccola parte, fra il 10% e il 15%, non abbia mai fumato. E' possibile che alcuni si ammalino per l'esposizione al fumo passivo o ad altri fattori ambientali, dal gas radon a inquinanti, ma il meccanismo che fa ammalare chi non fuma finora non era noto.

A gettar luce sui fattori che causano l’insorgenza del tumore al polmone nei soggetti non fumatori è una ricerca internazionale guidata dal National Institute of Cancer, pubblicata sulla rivista Nature Genetics. Secondo lo studio all’origine dell'insorgenza nei non fumatori ci sarebbe tre mutazioni genetiche (diverse da quelle finora identificate nei fumatori), che dipendono da processi naturali interni alle cellule. L'importante scoperta apre la strada a diagnosi più precise e a nuove terapie personalizzate.

Lo studio

Il team di ricerca, guidata dall'italiana Maria Teresa Landi (che, dopo il dottorato in Epidemiologia Molecolare nell’Università di Milano, si è stabilita negli Stati Uniti, dove lavora nella Divisione di Epidemiologia e Genetica del National Cancer Institute del National Institutes of Health (NIH), a Bethesda), ha analizzato i tessuti tumorali di 232 persone (il 75% dei quali donne e dall'età media di circa 65 anni) che non avevano mai fumato e con il tumore al polmone. Gli scienziati hanno confrontato il genoma (il complesso dei geni) dei tumori con quello delle cellule dei tessuti di soggetti sani che hanno partecipato allo studio, con l’obiettivo di ricercare le "firme mutazionali" (una sorta di archivio in cui sono registrate le attività o alterazioni che hanno portato all'accumulo di mutazioni) lasciate dal carcinoma e, quindi, indizi su ciò che ha causato l’insorgenza del tumore. In un primo momento gli scienziati hanno scoperto che la maggior parte delle “firme mutazionali” emerse dalla sequenza dei genomi tumorali nei non fumatori era associata a danni causati da processi endogeni (ovvero quei processi che avvengono naturalmente all'interno del corpo di una persona per diversi motivi). In un secondo momento, i ricercatori hanno individuato 3 sottotipi di carcinoma del polmone con caratteristiche molecolari e processi evolutivi distinti. 

Le mutazioni genetiche che scatenano il tumore nei non fumatori

Le 3 tipologie di carcinoma sono state, poi, classificate in base al numero di alterazioni del genoma, definite anche “rumore”, e chiamate: "piano", "mezzo-forte" e “forte”. Il primo sottotipo 'Piano', che corrisponde al gruppo più numeroso, ha così tante mutazioni da essere difficile da trattare e, in questo caso, la formazione del tumore avviene molto lentamente, nell'arco di anni. Il sottotipo 'mezzo-forte' presenta le mutazioni nel gene Egfr, di solito alterato in molte forme di tumore del polmone, e comporta uno sviluppo più rapido della malattia. Il sottotipo 'forte', infine, è originato da un meccanismo genetico più simile a quello visto nei tumori dei fumatori e si sviluppa velocemente.

Obiettivi futuri

"Sulla base di queste differenze, emerse dalla nostra ricerca - ha dichiarato Maria Teresa Landi, tra gli autori principali dello studio - in futuro potremmo essere in grado di avere trattamenti diversi basati su questi sottotipi". "Stiamo iniziando a capire in che modo questi tumori si evolvono – ha aggiunto. L’analisi effettuata mostra che c'è una certa eterogeneità, o diversità, nei carcinomi polmonari dei non fumatori". I nostri prossimi obiettivi saranno ampliare il campione esaminato coinvolgendo anche chi è esposto al fumo passivo e ottenere una conferma dei risultati, per poi giungere allo sviluppo di approcci preventivi o trattamenti mirati, in base alle caratteristiche del tipo di tumore da trattare.

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