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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Videogiochi

I videogiochi portano benefici ai ragazzi: ecco quali

Secondo una ricerca migliorano il processo decisionale e aumentano l’attività cerebrale. Per questo motivo potrebbero essere utilizzati in futuro per scopi educativi e terapeutici

Il videogioco è un fenomeno culturale di massa entrato ormai nella quotidianità di milioni di italiani. Secondo i dati del rapporto IIDEA, il mercato supera i 2 miliardi di euro e coinvolge 15,5 milioni persone, ovvero il 35% della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni, di cui il 56% sono uomini e il 44% donne. E’ dunque tra i media più diffusi, ma anche tra i meno compresi dalla Scienza. Gran parte della Ricerca si è concentrata sino ad oggi principalmente sui danni che può causare un uso eccessivo di videogiochi, come isolamento e tendenza all’introversione, difficoltà scolastiche per il tempo sottratto allo studio, problemi di salute come disturbi del sonno, sedentarietà che provoca sovrappeso, ecc. Non solo, i videogiochi sono anche accusati di fomentare, amplificare o addirittura scatenare la violenza nei ragazzi, e di modificare il funzionamento del cervello fino a causare dipendenza. Tuttavia, poco è stato fatto per cercare di comprendere se esistano anche cambiamenti cognitivi positivi legati a loro uso (e non abuso). D’altronde il gioco per sua stessa natura implica la lettura e la reazione a un'ampia gamma di stimoli, che spesso richiedono un rapido processo decisionale per completare le sfide. Pertanto, giocare ai videogiochi è un'attività che fornisce un ambiente ricco di sensorialità e coinvolgente che potrebbe, per tali caratteristiche, portare a benefici cognitivi in coloro che giocano. 

Ora i ricercatori della Georgia State University e del Georgia Institute of Technology hanno cercato di scoprire se o in che modo giocare ai videogiochi influenza il cervello dei giocatori. La ricerca, pubblicata su Neuroimage: Reports, ha condotto scansioni di risonanza magnetica funzionale (fMRI) su giocatori che completano compiti, e riscontrato che giocare ai videogiochi può stimolare e migliorare diverse abilità cognitive come prendere decisioni, risolvere dei problemi, passare in poco tempo da un’attività all’altra, elaborare velocemente informazioni. Per tale ragione, potrebbero essere utilizzati in futuro anche per scopi educativi e terapeutici. "I videogiochi - ha affermato il ricercatore capo Mukesh Dhamala, professore della Georgia State University e autore capo dello studio - vengono utilizzati dalla stragrande maggioranza dei nostri giovani più di tre ore alla settimana, ma gli effetti benefici sulle capacità decisionali e sul cervello non sono esattamente noti. Il nostro lavoro fornisce alcune risposte in merito”.

Lo studio

I ricercatori hanno reclutato 47 partecipanti (28 giocatori di videogiochi e 19 non giocatori di videogiochi). A tutti è stato richiesto di compilare un questionario sul loro uso di videogiochi negli ultimi due anni per determinare in quale gruppo sarebbero stati inseriti. I partecipanti che indicavano di aver giocato 5 ore o più a settimana a uno dei quattro generi di videogiochi (individuati dai ricercatori) negli ultimi due anni sono stati considerati "giocatori di videogiochi", tutti gli altri "non giocatori". Durante l'esperimento - ai partecipanti è stato chiesto di completare i compiti in modo da poter valutare il tempo di reazione, il processo decisionale e l'attività cerebrale -, i ricercatori hanno esaminato, attraverso sessioni di risonanze magnetiche funzionali (fMRI), le risposte comportamentali e cerebrali di giocatori di videogiochi (VGP) e non giocatori di videogiochi (NVGP) durante le attività decisionali. La Risonanza Magnetica Funzionale (o fMRI) è un tipo particolare di risonanza magnetica che viene utilizzata, in ambito neuroradiologico, per rilevare quali aree cerebrali si attivano durante l’esecuzione di un determinato compito (parlare, leggere, pensare o muovere una mano).

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I videogiochi aumentano l’attività cerebrale e migliorano il processo decisionale

I risultati dell’esperimento hanno indicato che i giocatori di videogiochi erano più bravi nel processo decisionale, con tempi di risposta ridotti rispetto alle persone che non giocavano ai videogiochi. Inoltre, è stata riscontrata anche una notevole differenza nell'attività cerebrale nelle regioni coinvolte nell'elaborazione cognitiva e sensomotoria, che si riferiscono alla funzione mentale e alla capacità di correlare le informazioni sensoriali con la funzione motoria. “I risultati - ha dichiarato Dhamala -, suggeriscono come il gioco dei videogiochi potrebbe essere uno strumento utile per l'allenamento cognitivo, in quanto riguarda il processo decisionale, e potrebbe essere inserito negli interventi terapeutici, una volta identificate le reti cerebrali pertinenti”. Ovviamente solo giocando in maniera adeguata, e scegliendo videogiochi adatti all’età, è possibile favorire lo sviluppo o il mantenimento di tutta una serie di abilità cognitive.

I videogiochi potrebbero sviluppare nuove abilità cerebrali

La ricerca dunque suggerisce che i videogiochi potrebbero essere utilizzati per allenare le funzionalità del cervello. A supportare questa idea un’esperienza pratica e personale vissuta da Tim Jordan, autore principale dello studio. Quando aveva circa 5 anni, Jordan (cieco da un occhio) è stato coinvolto in uno studio, nell'ambito del quale gli è stato chiesto di coprirsi l'occhio buono e di giocare ai videogiochi per rafforzare la vista in quello debole. L'esperimento ha consentito a Jordan di perdere la cecità parziale e rafforzare la capacità di elaborazione visiva all'occhio debole. Il merito, secondo l'autore, è dell'allenamento fatto coi videogiochi in vista dell'esperimento. Jordan come gli altri autori dello studio pensano che il videogioco abbia il potenziale di sviluppare abilità in diverse aree del cervello.

“I risultati del nostro studio - hanno dichiarato i ricercatori - indicano che il gioco dei videogiochi migliora potenzialmente molti dei sottoprocessi per la sensazione, la percezione e la mappatura all'azione per migliorare le capacità decisionali. E iniziano a farci comprendere meglio come i videogiochi influenzano il cervello al fine di migliorare le prestazioni dei compiti e le loro potenziali implicazioni per aumentare l'attività specifica del compito”.

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