Vitiligine, come riconoscerla e curarla: risponde il dermatologo
“La guarigione è un obiettivo a cui tendiamo, ma, ad oggi, possiamo parlare solo di buone possibilità di cura con la fototerapia e l’utilizzo di farmaci topici ad azione immunosoppressiva”. L’intervista al Dott. Marco Palla
La vitiligine è una malattia dermatologica cronica che rende la pelle incapace di produrre la melanina (pigmento che le conferisce il colorito naturale) creando macchie bianche sulla superficie cutanea. A soffrirne in Italia sono 7 persone su 1000. Nel 50% dei casi, la malattia si sviluppa prima dei primi 20 anni d’età (nei giovani che ne soffrono sin dall’infanzia, la superficie corporea colpita è meno del 10%), e nel 95% dei casi entro i 45 anni. La cause della vitiligine non sono ancora chiare, sicuramente esiste una predisposizione genetica: circa il 20% dei soggetti affetti da questa malattia ha, infatti, almeno un parente di primo grado che ne soffre. Nonostante sia considerata una patologia “cosmetica” perché non colpisce altri organi, la vitiligine ha un impatto dirompente sulla qualità della vita di chi ne soffre: colpendo siti visibili del corpo, come viso e mani (ma non solo), rende i pazienti spesso oggetto di discriminazione e scherno, soprattutto in estate quando le occasioni per scoprire il corpo sono più frequenti. Per sensibilizzare sulla patologia e favorire un processo di accettazione da parte dei pazienti, sono nate, negli ultimi anni, numerose iniziative, come la Giornata Mondiale della Vitiligine (il 25 giugno) e tante testimonianze di star che ne sono affette. In prima linea, la top model Winnie Harlow, testimonial di molte campagne pubblicitarie - che ha sfilato in passerella fiera del suo corpo affetto da vitiligine -, l’attrice Kasia Smutniak - che ha creato un filtro Instagram per dimostrare cosa voglia dire soffrire di questa patologia-, l'azienda Mattel che ha creato una Barbie con vitiligine per far sentire meno soli i bambini affetti da questa malattia. In tutto questo, ovviamente, la ricerca non si è mai fermata: sebbene questa rimanga ancora una patologia dalle cause poco chiare, si stanno facendo grossi passi avanti per comprenderla meglio e trovare una cura efficace. Abbiamo intervistato il dott. Marco Palla, dermatologo e venereologo, nonché Ricercatore presso la Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative del Pascale di Napoli, per chiedergli quali sono le nuove prospettive di cura e come i pazienti affetti da vitiligine possono affrontare la spiaggia in sicurezza.
- Cos’è la vitiligine e con quali sintomi si manifesta?
“La vitiligine è una malattia dermatologica che si caratterizza per la incapacità della pelle di produrre la melanina, pigmento prodotto dalla pelle e che le conferisce il naturale colorito. L’assenza di questo pigmento determina, pertanto, la comparsa di macchie bianche, ben distinte dalle aree di pelle circostanti, di dimensioni variabili e spesso simmetriche, circoscritte nella maggior parte dei casi in determinate aree del corpo, ma talvolta diffuse”.
- Quali sono le cause?
“Le cause non sono completamente chiare. Nelle aree interessate è stato evidenziato una incapacità di produrre la melanina da parte dei melanociti o la assenza di quest’ultimi nella pelle. Pertanto, si ipotizza che i meccanismi alla base di questi eventi siano legati alla comparsa di un attacco autoimmune nei confronti dei melanociti che potrebbero essere distrutti o ostacolati nella produzione di melanina. In altri casi, si evidenzia una vera e propria incapacità, geneticamente determinata, da parte delle cellule di produrre melanina”.
- Un recente studio italiano ha individuato una proteina, chiamata “MIA”, come principale causa delle vitiligine…
“In realtà “MIA” è una piccola proteina nota da tempo e identificata come proteina in grado favorirne il distacco dei melanociti dalle strutture di sostegno delle pelle, ossia la matrice extracellulare. L’identificazione di tale proteina come uno dei tanti meccanismi alla base della insorgenza della vitiligine rappresenta un ulteriore tassello aggiunto dalla ricerca e può essere finalizzato alla identificazione di farmaci utili per combattere tale malattia”.
- Quali soggetti può colpire? Alcuni sono maggiormente predisposti?
“Nella maggior parte dei casi si riscontra una certa familiarità, ossia la presenza in famiglia di persone già affette da tale patologia, e questo rappresenta un utile elemento per identificare i potenziali soggetti a maggior rischio di sviluppare la vitiligine".
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- Questa malattia può manifestarsi a qualsiasi età?
“Può colpire a qualsiasi età, ma in genere si evidenzia dopo la pubertà. Nei bambini ad esempio si può verificare la comparsa di vitiligine in corrispondenza dei nei. Si tratta di un evento noto ai dermatologi come “vitiligine peri-nevica” e si esprime con la comparsa di questi nevi noti come “nevi di Sutton”, che, seppur benigni, quasi sempre destano preoccupazione nei genitori”.
- Quanti italiani soffrono di vitiligine?
“La vitiligine colpisce lo 0,5-2% della popolazione mondiale, i dati nella popolazione italiana rispecchiano la stessa incidenza”.
- La vitiligine porta fotosensibilità. Questo significa che chi ne soffre non può esporsi al sole?
“Sicuramente l’assenza di melanina nei soggetti con vitiligine rende la pelle dei soggetti con vitiligine un pò più sensibile al sole, ma questo non compromette e non cambia affatto il rispetto delle norme di buona e corretta esposizione al sole che devono essere seguite anche da chi non è affetto da questa patologia”.
- Quali tipi di creme solari deve utilizzare chi soffre di vitiligine per evitare danni?
“La vitiligine, come ho detto, non compromette affatto la passibilità di esporsi al sole. Basta ricordarsi di utilzzare sempre creme con alto fattore di protezione (SPF 30-50), applicarla più volte nel corso della giornata, ed evitare di esporsi nelle ore più calde (12-16), poichè conosciamo benissimo i rischi nel tempo di una inappropriata esposizione. Queste regole valgono per i pazienti con i vitiligine come per i soggetti non affetti da questa patologia”.
- Quali danni possono causare alla pelle i raggi UV nei soggetti con vitiligine?
“Come già detto, i danni alla pelle sono legati esclusivamente ad un “cattivo” comportamento da parte del soggetto, a una non corretta igiene solare. Il rischio è l’insorgenza di tumori della pelle”.
- Come si cura la vitiligine? Quali sono le terapie ad oggi disponibili?
“La vitiligine è una malattia molto difficile da curare. Ad ogni modo, è importante seguire una dieta adeguata finalizzata ad apportare alla pelle sostanze anti-ossidanti nonchè assumere integratori specifici che si possono trovare in commercio. Per quanto riguarda, invece, le strategie terapeutiche attualmente impiegate per tenere sotto controllo la malattia, ricordiamo la fototerapia da eseguire sempre in centri specializzati e l’utilizzo di farmaci topici ad azione immunosoppressiva che vanno sempre usati sotto stretto controllo del proprio dermatologo di fiducia. Infine, va ricordato che oltre alle cure specifiche determinate, è fondamentale anche un supporto psicologico al fine di consentire a chi soffre di vitiligine di riacquisire l’eventuale perduta autostima”.
- Si può guarire definitivamente?
“La guarigione è un obiettivo a cui tutti tendiamo, in funzione, soprattutto, dei risvolti psicologici che spesso questa malattia induce, ma, ad oggi, possiamo parlare soltanto di buone possibilità di cura. Per quanto riguarda la guarigione definitiva, siamo ancora lontani, ma la ricerca, talvolta, può fare improvvisamente passi da gigante e darci liete notizie”.
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