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Venerdì, 29 Marzo 2024
Palle blu

Quando il sesso non termina con l’orgasmo: cosa sono le “palle blu” (e come rimediare)

Questa condizione si verifica quando i testicoli sono sottoposti a una prolungata stimolazione sessuale che non si conclude con l’eiaculazione, causando dolore o una sensazione di 'pesantezza' nella zona genitale

Una prolungata eccitazione sessuale che non sfocia nell’orgasmo può causare un'ipertensione dell'epididimo (una parte dell'apparato genitale maschile), che a sua volta può provocare un forte fastidio o dolore ai testicoli. Il disturbo è chiamato popolarmente "sindrome da palle blu", dall'espressione inglese "blue balls". Non tutti gli uomini lamentano gli stessi sintomi: alcuni riferiscono una fastidiosa sensazione di "pienezza" o "pesantezza", più che dolore vero e proprio; altri avvertono un dolore sordo o acuto nella zona genitale. Sebbene sia sperimentato da molti maschi almeno una volta nella vita, è un fenomeno poco indagato dalla ricerca, probabilmente perché non associato a esiti pericolosi per la salute.

Ora un team di ricerca ha condotto un sondaggio su 2 mila partecipanti (57% uomini e 43% donne), e approfondito questo fenomeno sperimentano sia dagli uomini (‘palle blu’) che dalle donne (‘vulva blu’). Sebbene il sondaggio sia stato breve, ha fornito informazioni su quanti sperimentano questo fenomeno, quanto sia doloroso e fastidioso il disturbo, e quanto spesso è stato usato come scusa da parte di un partner per continuare l'attività sessuale. I risultati sono stati pubblicati su Sexual Medicine.

La sindrome delle “palle blu”

L'eccitazione sessuale provoca una serie cambiamenti fisiologici nel corpo. Nel maschio il sangue congestiona pene e testicoli, che a loro volta aumentano di dimensioni e la loro pressione sanguigna. Per mantenere l'erezione, il deflusso venoso è limitato attraverso la compressione delle vene emissarie tra i sinusoidi e la tunica albuginea. Dopo l'orgasmo, le vene si decomprimono rapidamente, provocando lo svuotamento del sangue dai genitali. Secondo una teoria sull'eziologia dell'ipertensione dell'epididimo, il rallentato drenaggio del sangue dai testicoli dopo l'eccitazione sessuale in assenza di eiaculazione può provocare una congestione prolungata e portare a disagio e dolore. Pertanto, il termine "palle blu" si riferisce al fenomeno del sangue deossigenato che appare blu sotto la pelle dello scroto anche se in realtà è di colore rosso scuro. Le vene spesso appaiono di un blu verdastro per via della pelle che le ricopre.

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Una condizione che può sperimentare anche la donna

Il termine “palle blu” presuppone che il disagio derivante dall'eccitazione sessuale senza orgasmo si verifichi solo nelle scroto. Ma sappiamo che il processo di eccitazione sessuale non è specifico dei genitali maschili. Si verifica in tutti i corpi, purché non vi siano ostacoli (ad esempio, condizioni di salute che incidono sul flusso sanguigno) alla risposta sessuale fisiologica. Pertanto, questa condizione può essere sperimenta anche dalle donne: quando il sangue scorre nella vulva durante l'eccitazione sessuale, l'aumento del flusso sanguigno verso il clitoride e le labbra può trasformarsi in un fenomeno chiamato popolarmente "vulva blu", se l’eccitazione sessuale non sfocia nell’orgasmo.

A sostenere ciò i risultati del sondaggio che hanno mostrato come poco più del 42% delle donne ha riferito di aver provato disagio derivante dall'eccitazione sessuale senza orgasmo, mentre il 56% dei maschi ha riportato la stessa esperienza. Altro dato emerso è che le esperienze di disagio e dolore sono nel complesso lievi e poco frequenti. Questo giustificherebbe la mancanza di ricerca scientifica e attenzione clinica verso questo argomento.

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Il problema della coercizione sessuale

In un recente video su TikTok (poi cancellato) un uomo ha affermato che le “palle blu” non sono dolorose e che gli uomini lo usano come stratagemma per convincere le donne ad avere rapporti sessuali con loro. Il video ha provocato un acceso dibattito sui social, con commenti rabbiosi pubblicati da donne che hanno raccontato di essere state ‘costrette’ ad avere continui rapporti sessuali per evitare che i loro partner provassero dolore. Non ci sono dati su questo fenomeno, per questo i ricercatori hanno esaminato nel sondaggio il ruolo dell'eccitazione nel processo decisionale sessuale e scoperto che alcuni uomini usano il pretesto delle “palle blu” per fare pressione sulle loro partner affinché continuino l'attività sessuale. Un numero maggiore di donne (40,1%) rispetto agli uomini (3,7%) ha riferito di pressioni da parte del partner per impegnarsi in attività sessuali (coercizione sessuale).

L'attività sessuale in risposta alla coercizione non è certo conforme a un consenso sessuale entusiastico e gratuito, ed è associata a esiti negativi in termini di salute e benessere, come un aumento del rischio di depressione e ansia, bassa autostima e auto-percezioni sessuali negative . “Nel nostro studio - hanno detto i ricercatori - , molti partecipanti hanno riferito con parole proprie che l'esperienza del dolore senza orgasmo non dovrebbe mai essere usata come tattica coercitiva. Tuttavia, i risultati hanno anche mostrato che quasi la metà dei partecipanti - per lo più donne e alcuni uomini - ha riferito di pressioni per impegnarsi sessualmente”.

Come risolvere il problema

Si tratta di un fastidio che di solito si risolve spontaneamente senza alcuna conseguenza. Il modo più facile e veloce per risolverle il problema è raggiungere l’orgasmo: una volta raggiunto, il sangue defluirà dai genitali e la congestione svanirà. Tuttavia, si tratta di un fastidio che di solito passa da solo dopo qualche ora senza alcuno stratagemma e conseguenza. In alternativa, per attenuare i sintomi finché l'eccitazione non cala, si può applicare un impacco freddo sui testicoli: questo, seppur un pò, fastidioso all’inizio, allevierà il dolore e ridurrà l'afflusso di sangue alla zona.

Se il dolore ai testicoli (anche detta "orchialgia") non è legato all’eccitazione sessuale, non si tratta di "sindrome dalle palle blu", pertanto è opportuno sottoporsi a una visita medica, poichè potrebbe essere la spia di qualche altro disturbo più grave.

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