Esclusiva: “Cerco una padrona che mi maltratti”. Schiava si confessa

“Mi chiamo Chiara, ho 20 anni e sono una moneyslave. Per la maggior parte delle persone è un termine sconosciuto, lo so; non compare nemmeno su Wikipedia. Tecnicamente, sono una schiava finanziaria, mi piace essere sfruttata economicamente dalla mia moneymistress, una ragazza o una donna adulta che, in cambio, mi umilia verbalmente e fisicamente. Questa mia passione è nata circa tre anni fa. Ho tradito la mia migliore amica: sono uscita con il suo ragazzo e ci sono finita a letto. Quando lei lo ha scoperto non mi ha voluto più vedere, non sono servite a niente spiegazioni o scuse. Così, per recuperare il rapporto, ho iniziato a prometterle che avrei fatto qualsiasi cosa.

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All’inizio rifiutava ogni mio regalo, le ho pulito la macchina sotto casa, le lasciavo il caffè pagato al bar della scuola, le compravo la colazione. Niente. Dopo un po’ ha iniziato ad accettare e mi ha chiesto di farle le ricariche al cellulare una volta a settimana. Inizialmente l’ho fatto controvoglia ma poi, dopo 2-3 ricariche, la cosa è iniziata a piacermi. Mi eccitava da morire farmi deridere da lei. Mi aveva letteralmente messo ai suoi piedi ed io godevo nell’essere la sua schiava. Una volta, non ho potuto farle la ricarica che mi aveva ordinato, ero rimasta senza soldi e lei, per punizione, mi ha fatto mettere in ginocchio e mi ha obbligato a baciarle i piedi. Allora ho capito che essere nelle mani di una donna mi fa stare bene, soddisfa il lato masochista del mio carattere.

Da quel momento ho deciso di diventare una schiava e sono alla continua ricerca di donne a cui donare tutta me stessa con ricariche telefoniche o soldi in cambio di umiliazioni verbali o in chat”.