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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cuckolding

Quando il tuo partner ti chiede di tradirlo: cos’è e come funziona il cuckolding

“Il tradimento, se basato sulla consensualità dei partner, può essere funzionale alla coppia, un'esperienza utile per ritrovare un'intesa e un'armonia perdute”. L'intervista al sessuologo Fabrizio Quattrini

E se lui ti chiedesse di tradirlo? Da questa fantasia erotica, a quanto pare molto diffusa, nasce una vera e propria pratica sessuale, atipica e non convenzionale, che concretizza questo desiderio. Si chiama 'cuckloding' e consiste nel guardare la propria partner durante un incontro sessuale con un altro uomo. Una sorta di tradimento programmato, ma basato sulla consensualità dei partner, che consente alla coppia di vivere un’esperienza trasgressiva funzionale a se stessa, al fine di ritrovare un'intesa perduta. "Nella pratica del cuckolding - spiega a Today il prof. Fabrizio Quattrini, psicoterapeuta, sessuologo e presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma - l’infedeltà non è vissuta in un’ottica negativa/disfunzionale, ma come un'esperienza fondamentale per riattivare ed accendere la passione tra i partner”. 

Prof. Quattrini, ci può spiegare meglio cos'è il ‘cuckolding’ e qual è il significato di questo termine?

“E’ una pratica sessuale atipica e non convenzionale. Più che di ‘cuckolding’, si preferisce parlare di ‘triolismo’, ovvero di una pratica che si basa sul piacere o desiderio nell'osservare il partner in attività sessuali con un'altra persona. Il termine “cuckolding” è più utilizzato nei club di scambisti, e spesso associato a pratiche di BDSM (immobilizzazione del partner, dominazione/disciplina, sottomissione/sadismo, masochismo). Il termine proviene dal francese “cuckold” che significa “cuculo” e si riferisce alla pratica del cuculo femmina che depone le proprie uova nei nidi di altri uccelli per farli covare da questi. La parola è poi stata preso in prestito per definire una pratica sessuale in cui il maschio concede alla propria partner un’esperienza sessuale diversa, un pò come fa il cuculo femmina rispetto alle proprie uova. In cosa consiste? Il cuckold, solitamente il maschio, propone alla propria partner (sweet) un’esperienza sessuale con un terzo uomo, chiamato “bull” (toro), per eccitarsi durante l'osservazione”.

Quale ‘ruolo’ hanno i due partner all’interno di questa pratica?

“Alla base di questa pratica vi è sempre la consensualità dei partner. La decisione di iniziare questa pratica viene presa dal maschio, ma deve essere condivisa e concordata con la partner femminile, che poi metterà in atto un'esperienza intima e sessuale con una terza persona, il “bull”. Il cuckold, quindi, dirige la scena in base a quello che vorrebbe guardare. I ruoli sono molto definiti: il cuckold dirige i giochi, mentre la partner, in piena consensualità con il compagno, accetta di viversi quell'esperienza di sottomissione con una terza persona. Esistono molte varianti nel cuckoldismo, tra cui quella in cui il cuckold ha piacere nell’osservare alcuni comportamenti pre-rapporto. Ricordo alcuni pazienti che mi hanno raccontato che amavano vedere messaggiare la propria partner con il bull selezionato, con il quale avrebbero poi avuto il rapporto a tre, quindi osservare un’eccitazione preliminare per poi arrivare al rapporto vero e proprio. Cosa succede all’interno di questa triade? Tutto è possibile. Solitamente i cuckolds osservano, e molto spesso durante l’osservazione mettono in atto un’attività autoerotica; poche volte ad un certo punto intervengono nella triade ed entrano a far parte attivamente del triangolo amoroso”.

Esistono dei limiti che i partner si impongono?

“Come per tutte le pratiche legate al BDSM, il limite viene negoziato all’interno della coppia, quindi i vari limiti che possono esistere riguardano idee, pensieri o azioni che vengono pianificati di comune accordo dai partner e poi messi in atto nel gioco a tre. Quindi, in questo senso, i limiti potrebbero essere legati al fatto ad esempio di viversi quella esperienza di triangolo sessuale un’unica volta e non viverla più con quella terza persona, quindi cambiare il bull ogni volta, oppure, al contrario, scegliere un bull con il quale instaurare un rapporto di intesa e fiducia che non deve però andare a ledere in nessun modo l’unione della coppia. Questo è forse l’aspetto più importante e delicato del cucklodismo perchè tocca la sfera della gelosia. E’ chiaro che se non c’è gelosia, questa pratica sessuale atipica, come nelle coppie scambiste che hanno una apertura verso altri individui, è facilmente gestibile. Qualora dovesse esserci gelosia, probabilmente, nonostante la negoziazione dei limiti, tale pratica potrebbe tornare contro piuttosto che a favore della sessualità che deve essere fonte di benessere e piacere per la coppia”.

Cosa spinge una coppia a ‘praticare’ questo tradimento incoraggiato?

“Una coppia potrebbe decidere di mettere in atto questa pratica sessuale che si sgancia dalle quelle convenzionali che noi conosciamo, probabilmente per tre motivi: il primo in assoluto è legato alla libertà, quindi coppie che hanno impostato sin da subito il loro rapporto intimo in maniera libera e deciso di comune accordo di accettare un’apertura sessuale in maniera serena; l’altro è legato ad una forma di altruismo, cioè dare la possibilità al proprio partner di rappresentare questa fantasia del cuckloding senza essere giudicato né diventare vittima di pregiudizi facili nella dimensione sociale; infine, il terzo motivo è legato al desiderio di portare un pò di trasgressione all’interno di coppia, di lunga data magari. E’ chiaro che in quest’ultimo caso deve essere fatta molta attenzione, perché sicuramente è importante trovare stimoli nuovi e accattivanti per la coppia, ma riordiamoci anche che i membri nella coppia potrebbero non saper gestire adeguatamente la pratica del cuckoldismo”.

Quanto è diffusa questa pratica?

“Non esiste un dato statistico e ufficiale su quanto sia diffuso il cuckolding. Anche perché è difficile fare ricerca scientifica su una pratica sessuale atipica e non convenzionale. Posso solo darti un mio punto di vista, occupandomi della sessualità dal punto di vista clinico e formativo. Secondo la mia osservazione, la pratica del cuckloding è abbastanza frequente, e riguarda maggiormente la fascia d’età alta, cioè uomini tra i 40 a i 60 anni. Inoltre, è una pratica che può essere messa in atto su due livelli: uno è quello parafilico, dove il cuckold decide in maniera esclusiva che quella è la sua sessualità, il suo erotismo; l’altro è il piano della curiosità, in questo caso sono anche ragazzi più giovani a decidere di mettere in atto una fantasia così particolare, semplicemente per rendere più accattivante il rapporto di coppia”.

Il ‘cuckolding’ fa quindi parte delle parafilie (preferenze sessuali atipiche, non patologiche)?

“Sicuramente il ‘cuckoldismo’ fa parte delle parafilie, inteso come comportamento atipico di una sessualità non convenzionale. La parafilia, non è un disturbo, nè una perversione sessuale, ma una caratteristica della sessualità che ha come unico scopo un’eccitazione molto particolare, non convenzionale. Quindi, tra le parafilie possono rientrare anche il cuckolding, come lo scambismo, o alcune pratiche di BDSM, che si trovano a metà strada tra la trasgressione e quello che può essere definito più semplicemente aspetto parafilico. Come spiego chiaramente anche nel mio libro “Parafilie e Devianza”, solo quando queste pratiche sessuali vengono elette a pratiche principali, fondamentali ed esclusive e suscitano uno stato di disagio (condizione psicoemotiva egodistonica) in sè stessi o negli altri, allora si definiscono “disturbi parafilici”, patologici”.

Ma, quindi, il tradimento è sempre sbagliato o in alcuni casi può essere un'esperienza che consente di riaccendere la passione e ritrovare l’intesa di coppia?

“Il tradimento deve essere visto all’interno della dimensione di coppia. E’ sbagliato dal momento in cui chi tradisce lo fa per ferire il partner, oppure non riesce a gestire alcuni aspetti della relazione e vede nel tradimento l’unica via per non soccombere a tutto quello che non sta funzionando nel rapporto. In tal caso il tradimento non è funzionale, è sbagliato. In altri casi, invece, tradire, intenso come aprirsi a delle esperienze consenzienti, quindi dove la consensualità è alla base dell’esperienza di tradimento, può diventare un’esperienza trasgressiva/parafilica funzionale per quella coppia, e anche utile per ritrovare un’intesa perduta".

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