Come "ringiovanirsi il pene": le tecniche più utilizzate
"A richiedere questo tipo di intervento sempre più pazienti, anche molto giovani. Tra i trattamenti più usati c'è quello che utilizza le onde d’urto a bassa intensità e le iniezioni di PrP (plasma ricco in piastrine)". L'intervista all'urologo e andrologo Nicola Macchione
Sì anche i genitali possono essere sottoposti a ritocchini ‘estetici’. Ed a richiederli non sono solo le donne, ma anche i maschietti. Secondo le stime delle SIA (Società Italiana di Andrologia), su 100mila uomini che ogni anno si rivolgono all’andrologo, dal 7 al 10% delle volte, i pazienti chiedono interventi per migliorare il proprio organo genitale sia da un punto di vista estetico che della prestazione. E le richieste non nascono solo da chi ha un’età più avanzata, come Bryan Johnson, il noto magnate americano che si è sottoposto ad un intervento di ‘ringiovanimento del pene’ perché ossessionato dalla giovinezza, ma anche dai più giovani, che sempre più spesso si rivolgono allo specialista per un ritocchino al pene anche se non ne hanno bisogno.
"La soddisfazione per l'aspetto esteriore dei propri genitali - spiega a Today Nicola Macchione, andrologo e urologo presso l'Ospedale San Paolo di Milano - è importante a tutte le età per il miglioramento del benessere maschile, ma prima di procedere con l'intervento richiesto è bene valutare caso per caso. Sconsiglio sempre al paziente di ricorrere a procedure di cui non esiste la documentata efficacia clinica. In casi estremi, però, in cui tali condizioni hanno un importante impatto sulla qualità della vita del paziente, dopo un adeguato counseling psico-sessuologico, e dopo aver adeguatamente discusso con il paziente rischi e benefici legati all’eventuale trattamento, si procede”.
Dottore, perché sono aumentate le richieste di intervento per migliorare l'aspetto esteriore del pene?
"Viviamo in una società subissata continuamente da immagini di corpi extra-ordinari in ogni loro aspetto, genitali compresi. Ed i social, specchio di questa società, non sono da meno. Propongono infatti come vincenti “corpi super-performanti, super-definiti è super-dotati". Nel mio libro ho definito tale condizione "sindrome della tuta grigia" riferendomi al fenomeno di iper-esposizione genitale maschile ed i suoi effetti sui fruitori di questi contenuti. Questo clima societario rappresenta il terreno fertile per le insicurezze e le paure. Per questo motivo sempre più pazienti richiedono di poter migliorare esteticamente il proprio organo genitale".
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Questa tendenza a ricorrere a trattamenti estetici per l’organo genitale maschile si sta diffondendo anche tra i più giovani. Come mai?
"I giovani, purtroppo, più delle generazioni precedenti, pagano il caro prezzo di venire a contatto visivo con questo "corpi extra-ordinari" attraverso i social ed i media prima ancora di "avere la consapevolezza e la conoscenza del proprio corpo". Questo crea un senso di inadeguatezza che spesso sfocia in veri e propri quadri di "dismorfofobia" (la preoccupazione cronica e immotivata per un presunto difetto fisico). Manca un processo adeguato di educazione e formazione al proprio corpo e ai suoi cambiamenti nel tempo".
Quali sono gli interventi più richiesti?
"La richiesta più frequente è quella relativa a qualsiasi procedura mini-invasiva o non chirurgica per aumentare le dimensioni del pene. Ed il paradosso è che tendenzialmente tali richieste nell’85% dei casi giungono da persone che non hanno un problema di dimensioni del pene. Arrivano con idee confuse in merito alle procedure, ai risultati e agli effetti collaterali delle stesse. A volte penso che esista una narrazione troppo "leggera" in merito a questo tipo di procedure, che, sebbene siano considerate mini-invasive, possono comunque dare problemi".
Ultimamente si è parlato molto di 'ringiovanimento del pene', anche in refirimento al magnate Bryan Johnson: quali sono le tecniche più utilizzate?
""Ringiovanimento del pene" è un termine che riassume l’insieme di numerosi trattamenti non chirurgici che vengono eseguiti a livello genitale per garantire all’organo una funzionalità costante nel tempo. La ricerca in questo campo è estremamente ampia. Ad oggi tutti i trattamenti proposti non trovano consenso unanime tra la comunità scientifica. La terapia conosciuta come "trattamento a onde d’urto a bassa intensità" (Li-SWT) è una delle più utilizzate in questo campo. Ha lo scopo di migliorare la funzionalità vascolare dell’organo, ma, nonostante i numerosi studi, ad oggi non esistono evidenze inequivocabili della reale efficacia di tale trattamento. Segue l’utilizzo delle iniezioni di PrP (plasma ricco in piastrine), altro trattamento che diventa sempre più "sponsorizzato" ma sulla cui efficacia si sa ancora meno. Il razionale di tale procedura sta nel fatto che il PrP è un concentrato di fattori di crescita autologhi, la cui iniezione localizzata dovrebbe antagonizzare i danni ed il processo di "invecchiamento" locale".
Quanto costano questi tipi di interventi?
"I prezzi di tali procedure (che non sono mutuate dal SSN) dipendono molto dal professionista a cui ci si affida e dalla struttura in cui lavora. Esistono infatti costi che non sono legati all’opera o al tempo del professionista, ma al materiale utilizzato. Prendiamo ad esempio i filler, esistono sul mercato tantissimi prodotti, ognuno con le proprie peculiarità e prezzo. Il PrP per esempio, sebbene sia prelevato a basso costo (deriva dal sangue dello stesso paziente), va comune estratto è trattato. Stesso discorso vale per il grasso corporeo (lipofilling). I costi comunque oscillano tra i 150 euro circa a seduta per un trattamento con onde d’urto (solitamente si eseguono 6-10 sedute) fino a 5-6 mila euro per procedure più articolate".
Che legame esiste oggi tra il benessere maschile e la soddisfazione per l'aspetto esteriore dei propri genitali?
"Purtroppo il legame tra aspetto genitale e benessere sessuale è (e sarà) sempre più stretto fin quando continueremo a narrare come "vincente" una sessualità più vista che vissuta. Un modello societario che espone alla sessualità prima ancora di educare nei confronti di tale tema, è evidente che produrrà solo individui con un immagine distorta di se stessi e dei propri genitali".
In che modo l'educazione sessuale potrebbe aiutare i giovani a costruire un rapporto più sano con il proprio organo genitale e la sessualità in generale?
"La conoscenza del proprio corpo e delle proprie emozioni aiuta ad acquisire consapevolezza su te stesso, su come si cambia con la crescita e sul mondo. Solo attraverso la conoscenza possiamo vivere meglio la nostra sessualità nel rispetto per noi stessi e gli altri".